sabato 15 maggio 2010

Considerazioni sull'album di Edmond


Edmond alla testa dei suoi soldati a Beeveren
L’album di Edmond suggerisce qualche considerazione.

Ci troviamo dinnanzi a un documento che verrà utilizzato negli anni seguenti al conflitto come un piccolo tesoro della memoria. E’ il ricordo di un’esperienza di guerra in cui il proprietario e le persone che compaiono nelle fotografie, hanno combattuto insieme e difeso il loro paese, riconquistando quella libertà su cui nel 1914, ma anche negli anni seguenti, non in molti avrebbero scommesso.
Questo documento è quindi una testimonianza della guerra in difesa della nazione. La moderna storiografia della Prima Guerra Mondiale, attribuisce alla causa del primato e della salvaguardia della nazione, lo spirito con cui i combattenti parteciparono al conflitto e che permise loro di resistere nelle condizioni che vengono mostrate nell’album di Edmond.
Un altro aspetto dell’album è la documentazione della distruzioni che ha subito il territorio. Anche in Francia si insiste molto su questo aspetto, nelle riviste francesi sono numerose le fotografie e le illustrazioni pittoriche in cui è presente il paesaggio di rovine.

Kaeskerke, distruzioni e tombe di soldati
E’ un’immagine accusatoria verso i tedeschi e che verrà utilizzata nel corso della Conferenza di Versailles per addossare alla Germania l’intera responsabilità nello scatenamento del conflitto.
Nel caso dell’album di Edmond, fotografare o raccogliere fotografie delle distruzioni di città, villaggi e monumenti religiosi è anche il tentativo di salvarli. E’ in questo modo che la fotografia assolve al suo compito di testimonianza, in questo caso di un bene che rischia di essere perduto per sempre.

Chiesa distrutta
La terza considerazione riguarda la guerra: nell’album di Edmond gli aspetti della guerra di posizione, oggi irripetibile e forse difficile comprensione per le nuove generazioni, sono documentati in modo preciso.
Soldati dormono dopo un turno in prima linea, 1916

La presenza dei soldati e le diverse ricostruzioni di alcuni momenti del combattimento, accentuano l’intenzione di lasciare ai posteri la testimonianza palpabile di una tecnica di combattimento che rappresentò una delle novità della guerra e delle sofferenze sopportate nel fango di una terra che, a causa delle numerose piogge che imperversano sulla regione, diventava una massa collosa che ricopriva uomini e cose.

Retrovie di Dixmude
Questo aspetto è ben messo in evidenza dalle fotografie in cui si può osservare la linea nemica: è un terreno arido e lavorato dall’azione delle artiglierie.
Il fatto che due delle fotografie in cui è ripresa la regina Elisabeth mentre si reca a visitare le trincee, siano state pubblicate su Le Miroir, è una prova in più dell’invio di fotografie alle riviste da parte di ufficiali, sottufficiali e soldati.
L’album di Edmond è uno dei numerosi fondi fotografici anonimi che sono sparsi per l’Europa e aspettano di venire alla luce, testimoniano l’affermarsi definitivo della fotografia sull’immagine pittorica nell’osservazione della guerra.
Un ultimo particolare: l’album è stato acquistato ad Ypres, in un negozio di antiquario specializzato in libri e oggetti della Prima Guerra Mondiale (esiste in questi luoghi un turismo di guerra che è fonte di reddito per le popolazioni) posto proprio davanti a uno dei musei più interessanti sulla Grande Guerra, l’Inflanders Fields Museum.

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