Con il termine "artigianato di trincea" si intende l'insieme degli oggetti, di uso quotidiano personale, ma anche collettivo oppure decorativo, fabbricati dai soldati di tutti gli eserciti nelle trincee, nelle retrovie, nei campi di prigionia e nei luoghi di cura della Grande Guerra, con materiali di recupero (bossoli, bulloni, cinture di contenimento degli obici in rame, ottone, pezzi in ferro, alluminio ecc.): l'abbondante materia prima era raccolta sui campi di battaglia, in violazione delle norme imposte dagli Stati Maggiori, in quanto i metalli erano considerati proprietà dello Stato, o prelevata dall'ambiente naturale circostante (corteccia e foglie di alberi, pietra, gesso ecc.).
Per entrare in possesso del rame delle cinture di contenimento degli obici inesplosi, molto soldati non esitarono a rischiare (e talvolta a perdere) la vita!
All'inizio, molti dei combattenti, in gran parte contadini e artigiani, si limitarono a sopperire con la loro abilità manuale alle carenze e ai difetti del materiale e dell'equipaggiamento fornito dall'esercito di appartenenza, per passare poi alla fabbricazione di oggetti di uso personale, come gli accendini, o di souvenir da mandare a casa, come tagliacarte e calamai, anelli e bracciali.
Molti di questi manufatti recano incisa la data, il luogo in cui l'autore si trovava, le sue iniziali o un nome di donna...
La fabbricazione di anelli e accendini diede luogo anche ad un commercio "ufficiale", organizzato a Parigi dalla ditta "A la gerbe d'or", che, a partire dal 1915, raccolse le "ordinazioni" fra i civili, passandole agli artigiani-soldati e versando loro le somme ricavate dalla vendita.
In Italia, ad eccezione di quanto è esposto nei Musei della Grande Guerra, poca attenzione è stata generalmente riservata all'artigianato di trincea, considerato invece in altri paesi (Francia, Belgio, Austria ecc.) una interessante forma di arte popolare, della quale esistono molti collezionisti ed esperti.
Nel 2009, è stato organizzato ad Ypres (Belgio), presso il Museo "In Flanders Fields", il primo convegno internazionale sull'artigianato di tricea., cui hanno partecipato studiosi e collezionisti da tutto il mondo.
In Francia, si tiene da qualche anno, ad inizio estate, una Borsa di scambio fra collezionisti.
Gli oggetti sopradescritti si reperiscono, seppur sempre più raramente, sui mercatini del piccolo antiquariato: spesso questo si deve alla messa in vendita e alla dispersione, per lo più per noncuramza e disinteresse dei discendenti, di piccole collezioni o raccolte personali di combattenti scomparsi e dimenticati.
Bibliografia essenziale:
Patrice Warin "Artisanat de tranchée et briquets de poilus de la Guerre 14-18" - Louviers, Ysec Edition (2 volumi)
Patrice Warin " les objets du tabac de la Grande Guerre" Ysec Ed.
Nocholas J. Saunders "Trench art - The trench art collection of the In Flanders Fields Museum"
venerdì 7 maggio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento