domenica 13 giugno 2010

Der grosse krieg in bildern - terza e ultima parte

Cerchiamo di entrare all’interno di questa pubblicazione, analizzando brevemente due numeri: il 20 del 1916 e il 26 del 1917.
Sul numero 20 del 1916 (oltre l’anno, la rivista non contiene alcuna data di pubblicazione) i soldati in marcia lungo le strade delle foreste dei Vosgi sono molto numerosi, il passo è spedito e il volto sorridente. La colonna che attraversa la cittadina di Bapume sembra una massa ingente di soldati diretta al fronte poco lontano, più avanti alcune scene di guerra: soldati che corrono in una strada di Bapume mentre una nuvola di fumo sovrasta gli edifici e due fotografie di formato panoramico con l’attacco verso un’altura. I soldati sono puntini distanti e i fumi sembrano frutto di un ritocco.

Der grosse krieg in bildern
N° 20 1916
Assalto verso un'altura
 L’album contiene elementi di inquietudine quando si giunge a due fotografie in cui vediamo l’imbarco su un treno ospedale nella stazione di Cambrai di feriti distesi sulle barelle: la didascalia specifica che si tratta di tedeschi e inglesi. E’ possibile che in queste immagini ci sia il riflesso dell’effetto devastante che sta avendo la Battaglia della Somme, un altro bagno di sangue in cui Germania e Inghilterra  pagano un prezzo molto alto.

Der grosse krieg in bildern
N° 20 1916
Feriti tedeschi e inglesi caricati
su un treno nella stazione di Cambrai
L'album si conclude in maniera interessante: una serie di immagini della Germania da cui si può vedere che i mercati sono pieni di ortaggi e che un gran numero di bestie ogni giorno viene macellato mentre le giovani operaie lavorano alla fabbricazione di conserve.
La copertina del numero 26 del 1917, ci fa entrare più direttamente nella guerra moderna: una postazione d’artiglieria con i soldati muniti di maschere antigas.

Der grosse krieg in bildern
N° 26
1917

Giungiamo a fotografie che rappresentano la novità verso la spettacolarizzazione della guerra: si tratta di otto immagini aeree in cui vengono mostrate la città belga di Fournes, il porto di Calais e settori del fronte sulla Somme con evidenti segni di desertificazione. L’album si conclude con la città francese di Peronne semidistrutta, si legge nelle didascalie, dalle artiglierie inglesi.
C’è nelle immagini un’operazione di occultamento della verità sulla guerra, tradita da alcune fotografie: le maschere antigas degli artiglieri, il deserto mostrato dalle foto aeree, le distruzioni di monumenti e città francesi. L’occultamento della verità si osserva anche nelle fotografie che mostrano la situazione in Germania: l’abbondanza di cibo nei mercati e magazzini delle città, vuol far intendere che i tedeschi hanno ancora riserve ingenti per continuare la guerra sino alla vittoria. Era falso e quando nel 1918 si esaurirà l’ultima offensiva ci sarà il collasso dell’esercito e quindi la sconfitta. “Der grosse krieg in bildern” non è solo una rivista in cui si tende ad accreditare l’idea di una guerra giusta e vittoriosa, è un’operazione più complessa e tendente a costruire una dimensione totale in cui esiste una sola verità che ha valore non solo per i tedeschi, ma per l’intera comunità dei popoli che assistono o subiscono il conflitto. E’ il tentativo, forse ancora ingenuo, di costruire un’informazione totale per un’idea di egemonia planetaria che vedrà la sua applicazione solo pochi anni più tardi, alla vigilia di una nuova guerra mondiale e totale.