giovedì 25 aprile 2013

Cartoline e fotografie del paesaggio di guerra. Lo Zeppelin di Revigny



Cartolina inviata il 1 aprile del 1916 da Revigny.
Brabant-le Roi (Meuse)- I resti dello Zeppelin L.Z.77 abbattuto il 21 febraio 1916 alle 20 e 47 min. dalla Sesione di artiglieria motorizzata di Revigny.

Questa cartolina ha quasi un'aura surreale. Il chiarore che circonda il relitto e l'oscura figura che indica i rottami, conferiscono all’immagine la dimensione di sogno inquietante. Lo sguardo si concentra su una sorta di dinosauro metallico, sconfitto e disteso in terra, con l'uomo che indica ed è la misura dello strumento di guerra distrutto.
Il dinosauro ucciso è un dirigibile tedesco, abbattuto sui cieli del villaggio francese di Revigny, nella regione della Meuse, il 21 febbraio 1916. Si tratta di uno Zeppelin L.Z. 77, dotato di quattro motori, uno da 240 cavalli e tre da 210. Il 21 febbraio 1916 è la data di inizio della Battaglia di Verdun in cui la Germania, con un bombardamento di artiglieria mai conosciuto nella storia della guerra moderna, getta sul peso della bilancia tutta la sua potenza industriale. La Francia e forse le sorti della guerra, sono in pericolo: per questo motivo l’abbattimento del dirigibile a Revigny da parte di una batteria di artiglieria autotrasportata, assume un valore particolare. L’immagine e il racconto di questo avvenimento compare su tutti i giornali francesi e viene presentato come una grande vittoria, mentre le notizie di ciò che sta accadendo davanti a Verdun giungono frammentarie, con ritardo e oscurate dalla censura. L’abbattimento di uno Zeppelin è un avvenimento che racchiude diversi significati: la vendetta contro i bombardamenti tedeschi sulle città inglesi, francesi e italiane, la distruzione di una potente macchina per la nuova guerra aerea, l'abbattimento di un simbolo della potenza tedesca. Per questi motivi il dirigibile di Revigny diventerà l’oggetto di una campagna mediatica di cui questa cartolina è solo un piccolo segmento. L’immagine è singolare, non punta a suscitare un interesse per il contesto ambientale in cui giace il relitto, ma proietta lo spettatore in una dimensione aerea dalla quale si piomba a terra in un turbine di fuoco. E’ la prova che la guerra si può vincere. Nonostante ciò che sta accadendo a Verdun.

La copertina della rivista Excelsior del 23 febbraio 1916
La Domenica del Corriere, 12-19 marzo 1916, una fotografia con l'auto-cannone che ha abbattuto lo Zeppelin L.Z.77


sabato 6 aprile 2013

Cartoline e fotografie del paesaggio di guerra. Crateri.




Didascalia: Quota 119-I crateri. Contrafforte dell'altura di Vimy, conquistato dai soldati francesi il 25 settembre 1915. Arresto definitivo dell'invasione.

La cartolina venne diffusa dopo la fine della Prima Guerra Mondiale ed era compresa in un piccolo album venduto ai turisti che venivano a visitare il paesaggio di guerra, già a quel tempo modificato dal tempo e dal rigenerarsi della natura. Nonostante i cambiamenti, qualcosa restava del profondo sconvolgimento generato dalle esplosioni delle mine e dai bombardamenti di artiglieria in questo settore del Fronte Occidentale, posto non lontano dalla città di Arras. Ancora oggi la cresta della collina di Vimy è uno dei più importanti siti della memoria per la conoscenza della Grande Guerra. La "necropoli nazionale" di Notre-Dame de Lorette e il Sacrario Canadese sono visitati, ogni anno, da migliaia di persone.
La "necropoli nazionale" di Notre-Dame de Lorette, in cui riposano i soldati francesi. Fotografia di S.V
Particolare del Sacrario Canadese sulla Cresta di Vimy. Fotografia di S.V.

Così lo storico britannico Martin Gilbert descrive l'inizio dell'offensiva francese che portò alla conquista dell'altura sconvolta dalle artiglierie.
"Il 9 maggio sul fronte occidentale le truppe francesi attaccarono le posizioni tedesche sul crinale di Vimy. Era il primo tentativo congiunto anglo-francese di fare breccia nelle fortificatissime trincee germaniche. L'artiglieria francese aprì il fuoco , bombardando per cinque giorni  le posizioni tedesche con gli shrapnel. Seguirono due minuti di silenzio, poi i trombettieri diedero il segnale dell'assalto e le truppe balzarono fuori dalle trincee, avanzando di corsa nella terra di nessuno. Percorso un migliaio di metri , arrivarono davanti al primo reticolato tedesco: era intatto. I soldati allora tentarono di aprirsi un varco con le cesoie, sotto il fuoco delle mitragliatrici nemiche. I superstiti avanzarono verso il secondo reticolato. Alla fine raggiunsero l'obbiettivo, mentre i tedeschi ritirarono dietro linee meglio difese. Alcuni reparti avanzarono per cinque chilometri, fino ai villaggi di Vimy e Givenchy, dove finirono però sotto il fuoco della propria artiglieria. Fra le truppe francesi c'era un reggimento della Legione straniera di 3000 uomini: durante l'attacco perse l'ufficiale comandante, colpito al petto da un cecchino, e tutti i comandanti dei suoi tre battaglioni, oltre a 1889 soldati."
[da La grande storia della Prima Guerra Mondiale di Martin Gilbert, Ed. Mondadori, pagg. 200-201]
Quella che nella didascalia della cartolina commemorativa viene presentata come una vittoria, in realtà fu solo una modesta avanzata pagata al prezzo di migliaia di morti.
La cresta di Vimy fu conquistata dai canadesi nell'aprile 1917.