giovedì 15 gennaio 2015

Il Battaglione Aosta: immagini e testimonianza di un massacro. Prima Parte

Copertina del libro commemorativo del IV° Reggimento Alpini, Battaglione Aosta.


"Va, o libricino delle nostre memorie, disadorno e lucente come un filo di spada che rifrange la luce del sole, va per le valli e pei monti, ovunque si trovi uno del Nostri. Va, e se t'incontri con l'onesta figura d'un uomo gagliardo nel corpo e nel cuore, fermalo e domandagli se fu del Battaglione. Se vedrai la sua mano protendersi ansiosa ad accoglierti, affidati a lui come a un fratello sicuro; egli ti proteggerà e tu gli susciterai nel cuore un mondo di glorie e di pene, ch'ora sembra di sogno; ti riporrà, come sacra memoria, nella sua casa operosa; ti mostrerà ai suoi cari; agli amici, dicendo con affetto e orgoglio: IO FUI DELL'AOSTA!"
Così si conclude il libro dedicato al IV° Reggimento Alpini, Battaglione Aosta, che racconta le vicende degli alpini valdostani e non nel corso della Prima guerra Mondiale. Le dure prove a cui furono sottoposti gli uomini del IV° Alpini cementarono certamente uno spirito di fratellanza che si protrasse oltre la Grande Guerra e le parole enfatiche che abbiamo riportato sopra, rispondono in parte a verità. Il libro, in realtà, è la cronaca di un massacro nel corso di una guerra combattuta in condizioni estreme e senza la minima cura della vita dei soldati.
Alpini durante un combattimento, da un'illustrazione di Achille Beltrame.


Il Battaglione Aosta fu l'unico, tra gli Alpini, a conquistare la Medaglia d'Oro per il suo comportamento nel corso della guerra.
Pagina di commiato al lettore


Le stazioni di una vera e propria via crucis sono raccontate nel libro commemorativo senza nascondere le sofferenze dei soldati: viene riportato il numero dei morti, dei feriti, dei dispersi e gli encomi. Nella primavera del 1915 i montanari avevano lasciato i loro villaggi e, come tanti soldati italiani, avevano creduto che la guerra fosse breve e vittoriosa, ma la realtà si dimostrò di gran lunga più crudele. Gli austriaci avevano fortificato i loro confini e gli italiani vennero lanciati in attacchi frontali contro posizioni quasi imprendibili
"...nella piccola azione dimostrativa sul Lemez (21 luglio 1915) il Battaglione ha complessivamente le seguenti perdite: morti 10 - feriti 112
La prova del fuoco e la prova dei disagi (furono mesi di piogge incessanti nella vallata dell'Isonzo) fondono gli animi e li temprano..."


Se una piccola azione dimostrativa provoca 10 morti e 112 feriti, cosa accadrà quando il Battaglione verrà impiegato in operazioni di più largo respiro? La grande guerra degli italiani in alta montagna non si combatte con grandi masse di uomini, come avviene sull'Isonzo nelle ripetute e inutili offensive scatenate dal generalissimo Cadorna. Gli alpini hanno il compito di conquistare e mantenere il controllo delle vette: a volte ci riescono, ma tutto dura soltanto qualche giorno. Come sul Monte Vrsic.  
 
Monte Vrsic
"...Ma dopo un giorno o due di occupazione, le punte nord-ovest e nord-est devono essere abbandonate, perché il bombardamento continuo causa perdite continue e rende impossibile l'affluire dei rinforzi e dei rifornimenti ai difensori...
...L'inverno è più che mai rigido...la neve raggiunge i due metri d'altezza...Colpisce l'impressionante laconicità di alcune frasi del Diario Storico del Battaglione...2 marzo giovedì: il tempo sempre pessimo; aumenta la situazione difficile dei Reparti...5 marzo domenica: il tempo riprende a imperversare con la solita violenza di tormenta e di neve; nessuna comunicazione è possibile con il basso...Queste parole sono un testamento...
...Le perdite di questo laborioso periodo richiedono che le file del Battaglione siano ricolmate dai complementi...Perdite: Ufficiali: feriti 10 - dispersi-1-...Truppa: morti: 29 - feriti 208 - dispersi 18...Medaglie d'argento: 5 - di bronzo 10 - encomi solenni 4..."

Il racconto non esita a mettere in risalto le condizioni atmosferiche in cui i soldati combattono: neve e gelo sono nemici altrettanto implacabili per i soldati che non riescono a difendersi dal freddo nei ricoveri improvvisati di alta montagna.
Trasporto di viveri e munizioni nel corso di una tempesta di neve, da un'illustrazione di Achille Beltrame