sabato 20 maggio 2017

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero 1918 Gennaio Febbraio

Margherita Del Nero, fotografia formato carte de visite eseguita per il matrimonio
Il primo dell'anno del 1918 giungono a Veroli notizie di otto soldati uccisi al fronte. La fine della guerra sembra non venire mai mentre la gente si azzuffa davanti alle botteghe del pane. I funzionari del governo effettuano perquisizioni nelle case per trovare cibo nascosto e Margherita teme che vengono anche a casa sua. Giuseppe non torna ancora in licenza e sembra che con altri della sussistenza stia costruendo una strada.  

Gennaio 1918
2 gennaio
Mio adorato Peppino, Sebbene ieri incominciai l'anno abbastanza tranquilla, eppure oggi dopo che è passata la festa senza avermi portato un tuo caro scritto; si è impossessata di me un'inquietudine che non so spiegare il perché...Quando tarda un po' più la tua corrispondenza, specie adesso che ti so in un posto pericoloso, son pensieri. Ieri, neanche a farlo apposta, giorno di Capodanno, arrivarono al municipio 8 notizie di morti verolani. Uno sarebbe Antonio il barbiere, quello che èn piazza, un altro Attilio il figlio di Antonia Botticelli, un altro Giovanni il figlio di Bazzicone, un altro Peppe mi sembra che si chiama, insomma il figlio di Loreto Cestra e Letizia la sorella di Santuccia Papetti, quello che era sergente in fanteria. Peppino arrivando tutte queste belle notizie, dimmi tu come si deve vivere!...E mentre voi chissà quanto starete a soffrire. Gli altri morti non li conosco, uno è di S. Leucio, e gli altri sono di campagna. Certo è che l'anno 1917, è stato un vero anno disgraziato, mentre auguriamoci di cuore che il novello anno ci rechi la pace da tutti desiderata. Fammi presto sapere quando vieni, oh! Dio! come t'aspetto!...
24 gennaio
O' ricevuto quest'oggi la tua del 19, dove mi dici di voler sapere come agisce a Veroli la società - Ente autonomo - che debbo dirti? agirebbe non c'è male ma siamo arrivati proprio ai tempi che si é costretti a  vivere di speranza, e la vita, per tirarla innanzi è una spina atroce. Per avere il pane bisogna stare dalla mattina quattro ore prima giorno a fare un acciccapista davanti la bottega di una panetteria per avere un po' di pane con la tessera, ma se vedessi!...si acciuffano, si maltrattano che è una bellezza, e metà della popolazione rimane senza pane. Io per mio conto non ci sono mai andata mi viene da piangere a vedere queste scene, e m'urta assai dovermi avvilire così. Fino ad ora ho tirato innanzi alla meglio. Adesso questa società che è sorta in Veroli - nominata - Ente Autonomo- richiede molto personale, tanto che ci hanno impiegati proprio certi [...] che appartengono ad una compagnia di commedianti, che trovavasi per combinazione a Veroli...
Febbraio 1918
4 febbraio
Peppino mio caro, Finalmente è arrivato questa mattina Ceccarelli, il quale mi ha consegnato il tuo gradito letterone e l'orologio da accomodare. Son rimasta un po' meravigliata perché proprio m'ero fisso nella mente che tu avessi voluto farmi una gradita improvvisata. Però non so darmi ragione del perverso destino: a te sempre in ultimo: Sono contenta che tu godi una buona salute come al ritorno Vincenzino potrà dirti di me e di Milena; la quale, questa mattina appena alzatasi è andata sola in casa di Ceccarelli per avere notizie di papà...
9 febbraio
Mio caro Peppino, Oggi m'aspettavo un tuo caro scritto, ma nulla. Tu però hai ragione giacchè io è da diverso tempo che ti scrivo più rilento, e questo per la grande smania che mi sento di presto gioire della lieta notizia della tua venuta che da tanto desio. Mentre ti scrivo la nostra Milena è giù a Santa Croce a giocare con le sue coetanee, è vestita da contadinella, vorrebbe fare il suo sfogo per carnevale, ma sono epoche brutte. Mille bacioni da Milena che gode una buona salute con me. Ti abbraccio forte e ti bacio ripetute volte. Margherita
12 febbraio
Peppino caro, Ricevetti ieri sera la franchigia del 6 e 1 però rimango dolente come mai non puoi dirmi di quando vieni a licenza, mentre il mio più grande pensiero è questo. Di quello che mi dici di quella notte in cui partì Vincenzino, nulla sapevo, ma ce l'ho domandato, ed ho saputo di che si tratta. Ieri, improvvisamente ad un'ora dopo mezzogiorno arrivò maschietto (Giovannino, fratello di Giuseppe) a licenza per tre giorni. E' venuto a prendere la tromba, ed anche lui mi ha detto che già ti ha cercato ma fin ad ora non ci è stato possibile rintracciarti...
15 febbraio
...ieri arrivò a tua madre la polizza di assicurazione di Giovannino. E' dell'Istituto Nazionale, credo dovrebbe essere proprio quello dove sei assicurato tu per Milena. Se a te ancora non l'hanno data, e se questa mia lettera ti giungesse in tempo; dovresti cercare tutti i modi possibili, che questa somma venisse a pagare  queste rate trimestrali. Sarebbe, credimi, una vera fortuna per adesso, giacché proprio sono arrivata, ossia la vita costa tanto che non so proprio più dove debbono uscire questi quattrini ogni tre mesi. Non vedo l'ora che vieni, e vedendo, mi darai ragione. Sarebbe per ora non solo un affare, ed anche un pensiero ed un peso di meno per me, che tante volte non so più come farmi rigirare la mente...
17 febbraio
Peppino caro, Ieri ebbi la franchigia del 12 e questa mattina quella del 14. In essa mi dici che tra breve arriverà anche a me la tua polizza, però a me questo poco importa, sarei più contenta se si potesse fare come nell'ultima mia lettera ti ho detto. Giovannino l'ha fatta fare con il pagamento immediato. Vedi, se potessi fare...Per, quando vieni? mi fai morire di smania quando è che mi giunge quella bella notizia della tua venuta? L'affare da farsi che dobbiamo compiere, te ne parlerò a voce, dovremo fare bene i conti tra noi due. Ieri venne un giovanotto di Frosinone, insieme alla moglie, a trovare Vincenzino Ceccarelli e venne alla bottega per fare la mia conoscenza. Bacioni tanti da Milena e Margherita
19 febbraio
Peppino mio caro, Ieri ebbi la tua cara del 14 ancora nulla mi dici del tuo arrivo. Mentre nel mese passato fu un tempo spledito che sembrava una vera primavera adesso l'aria si è rincrudelita tanto che pare di essere nel cuore dell'inverno. Questa notte ho vegliato, ed il mio pensiero più che mai era a te rivolto. La nostra cara Milena è fortemente abbattuta per un dolore ad un dente. Essa si lagna di uno che ci dole, mentre ne ha guasti quattro. L'ho portata dal dottore, però non ci vuole mettere mano perché è troppo piccina. Poco fa piangeva e diceva: Quando viene papà, così me li fa guarì?! Questa notte ha dormito un pochetto e appena svegliatasi mi ha detto: Mamma, ho camminato tanto e sono arrivata alla guerra, ho cercato papà, e non ci stava, che è venuto? Ci fai proprio morir d'aspetto, sa?!... Il 21 riparte Ceccarelli, ed io sono dispiacente assai perché non posso farti pervenire nulla...
21 febbraio
Peppino mio del cuore, Ieri ebbi la tua cara del 16 e ti rispondo a mezzo di Ceccarelli. Non puoi credere quanto io sia dispiacente perché non posso nulla mandarti, però quando tra poco vado da Vincenzino a consegnare la presente, vedo se per piacere ti porta un piccolo involtino. Oggi ho veduto uno di quelli di Casamari, si chiama Titta, e da questo ho saputo che tu stai ancora aggregato alla sussistenza, e cioè stata facendo una strada. Come mai! a te ti trattano sotto le armi proprio come uno di più infimi...Non hai proprio saputo farti valere quello che sei, il mio ideale sarebbe stato saperti in un uffico. Povero, Peppino mio, chissà quanto devi soffrire e faticare. Senti, amore mio, qui della guerra si parla male assai, e niente meno, si dice che siamo al principio: nel vero senso della parola. Come fare!...la vita non si può tirare più innanzi. Chi non ha niente in casa, e deve stare con quella poco razione che spesse volte manca; la fame la batte brutta. Anzi io, dovessi dire il vero ancora non ho sofferto proprio niente, e grazie a Dio e alla mia mente che prevede a lungo, ancora sono provvista di tutto. Adesso tengo un batticuore che non si spiccia più. C'è una commissione del governo che ogni tanto alla sconsiderata va a requisire una casa, e porta via tutto ciò che trova di alimentare. La requisizione è fatta in modo che guardano perfino nei bauli, nei comò, nelle cantine. Io tengo una buona quarta di farina di grano, ed anche un po' di fiore. Sto sempre agitata perché dubito che da un momento all'altro, mi venga questa sorpresa a casa. Concetta mi ha consigliata di metterla dentro quella credenza che è nella mia stanza e davanti metterci un credenzone acciò nulla possa trapelare. Però c'é questo: non è da fidarsi a chiamare nessuno per farsi aiutare a fare questa faccenda perché il governo ha messo un regalo del 50 per cento, sulla merce che si trova, a chi fa esattamente la spia. per questo non mi posso fidare di nessuno, e se ci danno tempo, questa faccenda la faremo con te. Ecco che razione ci danno: grammi 700 di riso e chilo uno di pasta al mese, per ogni persona, una libra di pane al giorno, oppure che vuole la farina 5 libre la settimana. Però il più delle volte la roba non c'è, Per Veroli è una continua fiera, e certe volte c'è d'aver paura...
24 febbraio
Peppino caro, Ieri ebbi la tua cara cartolina in data del 18, recantimi i dolci e affettuosi augurii per il mio onomastico. Ti ringrazio di cuore che è traboccante d'affetto per te. La più bella speranza per noi sarebbe almeno di passare la festa del tuo onomastico insieme, e si fosse possibile Pasqua che in quest'anno cade il 31 marzo. Cerca almeno di passare quest'epoca in famiglia. E' arrivato Ceccarelli? Qui oggi tira un vento che sembra voglia buttar tutto giù...
26 febbraio
Peppino adorato, Ieri sera ebbi la tua cara e gradita lettera del 20 in cui vi erano accluse le due polizze che tu hai voluto rimettermi. Non potresti mai immaginare quale cattiva impressione hanno prodotto in me queste polizze. Questo denaro, è una cosa vaga, mi sembra, e riscuoterlo dopo tanti anni...invece,se si potesse, vorrei versare io all'istante la somma di £ 2000 purché mi fosse concesso che tu presto potessi tornare per sempre a casa. Ti confesso che non ho capito nulla di quanto esse dicono, però neanche voglio saperle, solo dico che sarebbe ora che vi dessero il cambio, sono ormai 33 mesi che sei in zona di guerra e basterebbe; non ti pare? Ieri stesso nella mattina ti scrissi, facendoti noto le mie idee; che sono uguali alle tue, ossia, spero di fare con te la Pasqua, e il giorno del tuo onomastico. Ebbene, auguriamoci che sia così, e che mai più tu debba ritornare in cotesti posti. Oggi è venuto a Veroli quell'altro di Casamari e con il suo cugino Titta è stato alla casa di Pasquetta a fare una cresima, hanno fatto una baldoria che te lo possa dire Dio. Ma Ceccarelli quando è arrivato costì? Oggi è andato il maresciallo alla casa per vedere se era partito, peché ci era giunto un telegramma dal vostro reparto. Se sapessi, la moglie di Jano è angustiata orribilmente perché il marito gli ha scritto che per fare le polizze non si ricordava il cognome della moglie. E Fischia come le ha fatte? Vengono da me e mi infastidiscono, vorrebbero sapere di sotterfugi come la pensano i loro uomini, però io non ti dico mai niente per non darti fastidio...
28 febbraio
Peppino mio caro, E' da poco che ho avuto la tu cara franchigia del 25. Tu soffri nel sapere che la nostra Milena ha il dolore di denti, anzi ne ha quattro guasti, però son diversi giorni che non si lagna. Adesso come ti ho scritto la nostra piccina ha fatto ritorno a scuola, ci va tanto contenta, e sembra che stia ancora meglio. Ma se la vedessi, Peppino mio, quant'è bellina?! Lo sai? Con l'anno venturo fa la prima elementare, e prende tre lezioni di musica la settimana. Se Dio mi da vita, e con la speranza che presto finisce questa guerra, e che Dio t'aiuta, alla nostra Milena ci vorremo dare una bella professione. Non ti pare? Non sei della mia idea?! Milena è intelligentissima e bisogna coltivarla, essa ci farà onore. Però tu non ti allarmare tanto quando ti dico che Milena sta poco bene perché, quando un girono si sente male diventa uno straccio, ma poi subito si rimette. Domenica 25 febbraio la fotografarono, e qui te la rimetto per farti vedere come sta. A me pure mi vogliono fare la fotografia, però ancora non ho accettato, voglio prima il tuo consenso, oppure sarei contenta di aspettare che vieni tu, così ce la faremo insieme. Va bene così? Non ti angustiare, perché devi sapere che io ti voglio un bene grande; e il mio amore per te ingigantisce ogni giorno di più. Ora mi sembrano mille anni che non t'ho visto, e non vedo l'ora...