venerdì 28 marzo 2014

Cronologia fotografica e illustrata della Prima Guerra Mondiale Seconda parte Luglio 1914

Cronologia fotografica e illustrata della Prima Guerra Mondiale
Seconda Parte
dall'attentato di Sarajevo allo scoppio della Grande Guerra


Luglio 1914: il processo a Madame Cailloux in un'illustrazione di Achille Beltrame per La Domenica del Corriere
Apriamo questa seconda parte della cronologia della Prima Guerra Mondiale con un'illustrazione di Achille Beltrame per La Domenica del Corriere che apparentemente può sembrare estranea al susseguirsi di avvenimenti che condussero alla guerra nel luglio-inizio agosto del 1914. Nel racconto d'immagine di Beltrame vediamo il processo nei confronti di Madame Henriette Caillaux che il 16 marzo 1914 aveva ucciso con un colpo di pistola il direttore di Le Figarò, Gaston Calmette. Henriette era la moglie dell'ex primo ministro francese Joseph Caillaux, con lui aveva avuto una relazione amorosa prima del matrimonio mentre era sposata con un altro uomo. Le Figarò, giornale della destra francese, stava pubblicando da tempo documenti che riguardavano Joseph Caillaux, esponente della sinistra e pacifista, al fine di screditarlo. Tra questi, dovevano uscire delle lettere che rendevano nota la relazione extraconiugale prima del regolare matrimonio (anche Caillaux era stato già sposato). Il 20 luglio del 1914 iniziò il processo a Madame Caillaux: attorno all'assassinio di Calmette e alla figura di Henriette Caillaux si focalizzò l'attenzione dei francesi. Questo fatto divenne il simbolo della "distrazione" con cui i francesi, ma non solo, vissero il precipitare degli avvenimenti che nel giro di tre o quattro giorni, portò all'inizio della Prima Guerra Mondiale. Molte fotografie di questa seconda parte della cronologia sono tratte dal primo volume di La France hèroique et ses allièes, una pubblicazione edita da Larousse nel 1919 e che riproponeva in veste elegante molte fotografie già diffuse negli anni della guerra.

1914-28 giugno. L'erede al trono dell'impero di Austria e Ungheria Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia, vengono assassinati a Sarajevo da uno studente serbo-bosmiaco, Gavrilo Princip. Gli austroungarici ritengono  da subito che l'attentato sia stato preparato e favorito dal governo serbo. Fotografia tratta da La France hèroique et ses allièes.
1914-20 luglio. Il primo ministro francese Raymond Poincaré e lo Zar di Russia Nicola II nel corso della visita del governo francese in Russia. L'alleanza tra la Repubblica francese e la Russia zarista, in funzione antitedesca, viene rafforzata. Si è molto discusso su una sorta di via libera di Poincaré ad un'azione dei russi in difesa della Serbia e contro la Germania. Fotografia tratta da La France hèroique et ses allièes.
1914-23 luglio. A Belgrado, capitale della Serbia, giunge l'ultimatum del governo austroungarico sulle condizioni che evitino una dichiarazione di guerra. Il governo serbo accetta tutte le condizioni, meno quella che prevede la partecipazione di funzionari austriaci nella conduzione delle indagini. Fotografia tratta dalla rivista Panoramà de la guerre, edita nel corso della guerra.
1914-24 luglio. L'esercito russo in un'illustrazione tratta dalla rivista francese Panoramà de la guerre. Mentre il governo britannico presieduto da Sir. Edward Grey, lancia la proposta di una conferenza internazionale per risolvere la situazione nei Balcani, la Serbia si rivolge alla Russia per chiedere aiuto. La Russia accetta e inizia a mobilitare il suo esercito.
1914-28 luglio. L'Austria dichiara guerra alla Serbia. Nelle quattro fotografie pubblicate nel volume La France hèroique et ses allièes, alcuni tra i principali esponenti della diplomazia nel luglio del 1914. L'ultimo a destra è il conte Leopold Berchtold, ministro degli esteri austriaco e più convinto sostenitore della guerra contro la Serbia.

1914-30 luglio. La Germania, legata all'Impero Asburgico dalla Triplice Alleanza, chiede alla Russia di interrompere la mobilitazione dell'esercito zarista, considerata di per se stessa un atto di guerra. In questa fotografia, tratta da La France èroique et ses alliées, il cancelliere tedesco Betthman Hollweg. Figura complessa e considerata come un moderato nello schieramento politico tedesco, Betthman Hollweg fu molto influenzato dal carattere di Guglielmo II e si mostrò spesso esitante nelle sue decisioni, sia al momento dello scoppio della guerra che nella sua conduzione. I tedeschi non volevano che la tensione tra Austria e Serbia si trasformasse in una guerra generale, ma garantivano il loro appoggio all'Austria in caso di mobilitazione dei russi. Era, come fu definita, una sorta di "cambiale in bianco".

1914-31 luglio. Il capo dei socialisti francesi Jean Jaures, viene assassinato a Parigi dal nazionalista Raoul Villain. In questa fotografia, tratta dal volume La France èroique et ses alliées, Jaures mentre parla in un comizio. Pacifista e deciso sostenitore dell'internazionalismo, Jaures è ricordato come l'uomo che avrebbe potuto contribuire a salvare la pace in Europa a causa della sua grande influenza nella Seconda Internazionale socialista che invece si dissolse con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e la votazione dei crediti di guerra da parte del partito socialista più forte e organizzato: quello tedesco.

1914-1 agosto. La Germania dichiara guerra alla Russia. Questa celebre fotografia della pubblica lettura della dichiarazione di guerra, venne inserita come figurina nell'album Der Weltkrieg, pubblicato in Germania quando Hitler era già al potere. Le figurine riproducevano molte fotografie eseguite nel corso della guerra e si acquistavano insieme alle sigarette.

1914-1 agosto. Vittorio Emanuele III, re d'Italia. L'Italia, legata a Germania e Austria dal patto di Triplice Alleanza, si dichiara neutrale. Non è stata informata delle intenzioni austriache di dichiarare guerra alla Serbia; il patto prevede che solo in caso di aggressione ad un dei paesi alleati si debba entrare in guerra. L'Italia, vista la sua posizione geografica e le rivendicazioni territoriali nei confronti dell'Austria, ha poche possibilità di restare neutrale nel conflitto europeo.

1914-2 agosto. Una grande mobilitazione popolare in favore della guerra è attestata da questa fotografia eseguita a Berlino e pubblicata nel 1915 sul primo numero della rivista Der grosse krieg in bildern (l'abum della guerra). Plurilingue e destinata a sostenere con le immagini le ragioni della guerra tedesca, la rivista era destinata soprattutto alle nazioni neutrali. Oggi gli storici hanno ridimensionato questa adesione popolare alla guerra nazionale che le fotografie documentano nel corso di grandi manifestazioni nelle principali città europee.

1914-2 agosto. Alcune fotografie del Lussemburgo pubblicate sulla rivista Panorama de la guerre. I tedeschi entrano nel piccolo ducato violando le norme del diritto internazionale e inviano un ultimatum al Belgio chiedendo di far passare le loro truppe su un territorio sovrano e neutrale.

1914-3 agosto. Alberto Primo, re del Belgio. Il sovrano del Belgio non accetta l'ultimatum tedesco e chiama il suo popolo alla lotta contro l'invasore. La decisione dei belgi di combattere si rivelerà fatale per i piani tedeschi che prevedevano di sconfiggere rapidamente la Francia e poi rivolgersi contro la Russia. L'avanzata tedesca in Belgio sarà più difficile del previsto.

1914-3 agosto. Invasione del Belgio e dichiarazione di guerra alla Francia da parte dei tedeschi. Questa fotografia è un documento sulla giornata del 3 agosto a Parigi, quando lo spirito di difesa nazionale e l'orgoglio francese si mostrarono in  grandi manifestazioni di adesione alla guerra. Nella fotografia, tratta da La France èroique et ses alliées, l'abbraccio di un richiamato a sua moglie. Tutti credono e sperano in una guerra breve.

1914-3 agosto. A Parigi un corteo di volontari per il fronte. Tra i volontari ci sono anche molti emigrati di diverse nazionalità, tra questi i membri della comunità italiana. Gli italiani verranno inquadrati nella Légion étrangère a cui saranno poi aggregati i volontari garibaldini provenienti dall'Italia.

1914-4 agosto. Il primo ministro britannico Edward Grey. L'Inghilterra rompe gli indugi e dichiara guerra alla Germania. Insieme ad altre considerazioni di carattere strategico sullo scacchiere europeo (gli inglesi non vogliono una Germania troppo forte e una Francia indebolita) è l'invasione tedesca del Belgio a far pendere la bilancia per la partecipazione inglese alla guerra. Per gli inglesi il Belgio occupato significa avere i tedeschi a due passi dall'Inghilterra. Da questo momento la guerra diventa un duello per l'egemonia mondiale. I tedeschi non avevano preso seriamente in considerazione la partecipazione inglese alla guerra.


1914-5 agosto. L'Austria dichiara guerra alla Russia. Francesco Giuseppe, l'anziano imperatore e custode dell'impero austroungarico in una fotografia ufficiale. La guerra porterà alla scomparsa di tre imperi: Austria-Ungheria, Germania e Russia.

lunedì 24 marzo 2014

Cronologia fotografica e illustrata della Prima Guerra Mondiale. Parte prima: dal 1900 alla Seconda Guerra Balcanica


Dal 1900 alla Seconda Guerra Balcanica
Questa cronologia della Prima Guerra Mondiale é un percorso fotografico e di illustrazioni che accompagnerà il lettore lungo un itinerario di immagini che segnala le date degli antefatti e dei maggiori avvenimenti della Grande Guerra. Ogni fotografia, cartolina o illustrazione sarà accompagnata da un breve commento.

Gran parte delle fotografie che riguardano gli anni precedenti l'inizio della Prima Guerra Mondiale, sono tratte da un libro in tre volumi pubblicato nel corso della guerra. "L'histoire illustré de la guerre du droit" di Emile Hinzelin, edita dalla Librairie Aristide Quillet di Parigi, è un'opera violentemente antitedesca che nel titolo pone al centro le motivazioni dell'impegno delle nazioni avversarie degli imperi centrali: la difesa del diritto, regolato da leggi e trattati internazionali, contro la forza che di per se stessa crea il diritto. Questo tema animerà uno scontro ideologico mai conosciuto prima del 1914 e attorno al quale si accenderà la disputa politica e storiografica sulle responsabilità dello scatenamento della guerra, una volta cessate le ostilità.

1903-1 maggio. Una fotografia della visita ufficiale del re d'Inghilterra Edoardo VII in Francia. L'avvenimento prelude all'Intesa Cordiale tra Francia e Impero Britannico. Da "L'histoire illustrée de la guerre du droit".

1904-4 febbraio. Inizio della guerra russo-giapponese  in una cartolina nipponica che mostra soldati giapponesi in una trincea improvvisata.

1905-31 marzo. Un momento della visita dell'Imperatore di Germania Guglielmo II a Tangeri, in Marocco. Inizia in questo modo la prima crisi marocchina, le questioni coloniali  stanno diventando un forte motivo di tensione tra le maggiori potenze europee. Da "L'histoire illustrée de la guerre du droit".

1905-5 settembre. Il trattato di Portsmouth mette fine alla guerra russo-giapponese. Il Giappone ha sconfitto l'impero degli zar, è la fine dell'imbattibilità dell'uomo bianco in una guerra moderna. La sconfitta dei russi in estremo oriente provoca in Russia la rivoluzione che sarà repressa duramente dallo zar Nicola II. La rada di Port Arthur con le navi da guerra russe semiaffondate in una fotografia pubblicata su "L'histoire illustrée de la guerre du droit".

1906-8 aprile. Il trattato di Algesiras pone il Marocco sotto il controllo di Francia e Spagna. Tangeri in una fotografia di "L'histoire illustrée de la guerre du droit".

1907-15 giugno. Il palazzo della pace all'Aia in una fotografia da"L'histoire illustrée de la guerre du droit". Qui si svolge la prima conferenza per porre fine alla corsa agli armamenti tra le grandi potenze europee.

1908-6 ottobre. Sarajevo in una fotografia da "L'histoire illustrée de la guerre du droit". L'impero di Austria e Ungheria si annette la Bosnia-Erzegovina. Questo fatto provoca la nascita di un forte sentimento filo serbo tra le popolazioni di origine slava.

1910-6 maggio. Giorgio V d'Inghilterra diventa re dopo la morte di Edoardo VII. Da "L'histoire illustrée de la guerre du droit".

1911-1 luglio. L'arrivo della cannoniera tedesca Panther nel porto di Agadir in una fotografia da"L'histoire illustrée de la guerre du droit". Questo fatto riapre la crisi marocchina e provoca una forte tensione internazionale.

1911-29 settembre. L'Italia dichiara guerra alla Turchia per il possesso della Libia. In questa cartolina lo sbarco dei soldati italiani a Tripoli. La guerra italiana contro la Turchia da il via ad una fase di conflitti che coinvolge la Penisola Balcanica.

1912-17 ottobre. La Turchia dichiara guerra alla Lega balcanica composta da Serbia, Bulgaria, Grecia e Montenegro: è la Prima Guerra Balcanica. Soldati serbi in una fotografia da "L'histoire illustrée de la guerre du droit".

1912-18 ottobre. Trattato di pace tra Italia e Turchia, all'Italia vengono assegnate la Libia e il Dodecaneso. Una cartolina di un accampamento italiano alla periferia di Tripoli, la guerra per gli italiani si è rivelata più difficile del previsto e il controllo del territorio libico si limita alla fascia costiera.

1913-4 marzo. Viene eletto alla presidenza degli Stati Uniti d'America Woodrow Wilson. Da una fotografia pubblicata sulla rivista francese Les Annales nell'ottobre 1916.

1913-30 maggio. Pace tra Turchia e stati balcanici. La Serbia esce rafforzata dalla guerra. L'esercito turco in ritirata in una fotografia da "L'histoire illustrée de la guerre du droit".


1913-30 giugno-1913-10 agosto. Inizio e fine della Seconda Guerra Balcanica tra le nazioni vincitrici della prima. Il trattato di Bucarest conclude la Seconda Guerra Balcanica: la Bulgaria che non aveva voluto riconoscere il dominio sulla Macedonia alla Serbia, ne esce indebolita e comincia a riavvicinarsi agli imperi centrali. Crescono le preoccupazioni austroungariche per una Serbia che sempre più si rafforza ed è protetta dalla Russia. Una riproduzione del trattato da "L'histoire illustrée de la guerre du droit".

lunedì 17 marzo 2014

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero dicembre 1916


Il paese di Veroli nelle lettere

di

Margherita Del Nero a suo marito al fronte

1915-1918
cartolina francese inviata alla fine del 1916  


1916
                                               

sesta parte
dicembre 1916
A dicembre del 196 Giuseppe scrive a Margherita che verrà in licenza a Natale, ma invece viene spostato da S. Vito di Cadore e inviato in un settore più avanzato del fronte: per il momento niente licenza. Margherita quasi impazzisce per la delusione e le sue lettere provocano anche l'irritazione del marito che purtroppo deve solo eseguire gli ordini. Intanto cresce nel paese l'insofferenza del popolo nei confronti della guerra che provoca anche alcuni scioperi. Margherita ne ha notizia dai giornali e dalle voci che circolano, scrive al marito che i socialisti di tutte le nazioni vogliono la pace. Ma la pace non arriva. Il tempo è brutto e piovoso, a Veroli si diffonde tra i bambini un'epidemia di tosse e molti muoiono. Milena, dice il medico, è di robusta costituzione e non corre pericoli. Margherita si preoccupa, assilla il marito, prova invidia per gli altri soldati compaesani che tornano a casa in licenza. Giunge Natale, Margherita va a passarlo in casa del fratello Vincenzo. Come alla fine del 1915, Giuseppe non è tornato a casa per Natale.
1 dicembre
...L’altra sera qui si sparse la voce una donna francese vestita da monaca aveva ammazzato Guglielmone; la contentezza era in tutti i cuori e solo si aspettava la posta per vedere se realmente c’era qualche notizia di fondamento sui giornali; invece si è letto che è malato, di quando ci darà proprio un accidenti?! Qui non c’è settimana che non giunge notizia di morte di qualche povero giovane e padre di famiglia. È morto il figlio di Pietro quello che è fattore a sor Pompo Cocchi; era un bel giovane, non so se tu lo conoscevi; lascia la moglie e tre bambine, una delle quali nata da pochi giorni, aspettavano in famiglia che tornasse il padre a licenza per battezzarla. Bisogna sospirare a forza, che maledetti tempi…
Cartolina tedesca con Guglielmo Secondo che prega per i caduti in guerra
3 dicembre
…Ora i giorni mi sembrano molto più lunghi che per l’addietro, si potrebbe dire che si possono contare le ore per poterci rivedere e goderci insieme quei bei quindici giorni. Come sono pochi però!.. mi sembravano un sogno! L’anno scorso dopo che andasti via credevo impazzire; come rimasi brutta e sola…. Oh! Dio si dovrebbe muovere finalmente a compassione, come, come si soffre. Se avremo la forza e coraggio, e se la fortuna ci assiste a farci rimanere salvi da questa strage, quando saremo vecchi, questo tetro ricordo ci farà spavento, non ti pare? Anche Milena se vedessi come ti aspetta! L’altra notte si è svegliata m’ha chiamata e così m’ha detto: mamma, è rivenuto papà?  e mentre così mi diceva cercava di stringersi a me. No, facevo io, non devi aver paura papà ti vuole bene, torna tra giorni, essa allora fece: mamma lo so visto io quando tenevo gli occhi chiusi, m’ha dato due bacetti perciò è rivenuto. Te ne sei accorto?!, ti aveva sognato, essa che non sapeva dar ragione del sogno, credeva che tu fossi tornato. Dovetti accendere la candela e farla persuasa che tu non c’eri. Se avessi visto!.. guardava con due occhi sbalorditi!.. Com’è paurosa. Peppino mio! ha paura dei cavalli, delle biciclette, dei cani, dei gatti, di tutto insomma. Se vedessi belli riccioli che ha, e come Peppino mio somiglia a te, la bocca, i movimenti di essa, teli ha spiccicati. Quando vieni? Ha ragione chi mi dice che non c’indovineremo più a fare una bella creatura così? Che ne dici tu, sarà vero?...Se vedessi quanti soldati ora stanno in licenza?!... ti rimetto i saluti di Saverio Pagliaroli che sta a licenza pure lui, mi dice che sta in Carnia, vicino a te mi pare, è?...
4 dicembre
Devi sapere che io i giornali non rileggo quasi mai, però non mi sfuggono le notizie più essenziali. Ieri sera comprai il piccolo, in esso lessi la rivolta in Grecia e specie ad Atene, lessi lo sciopero che da più giorni è a Milano, la grande discussione che si è avuto a Berlino in questi ultimi giorni, la conclusione della quale è che i socialisti germanici vonno la pace. Ieri sera poi vennero a Veroli quelli del 76 e 77 che erano stati alla visita a Frosinone, siccome ce ne son molti che avevano avuto l’ordine di andare a Roma, giunti alla stazione dovettero fare indietro, perché a Roma vi era lo sciopero generale, e alla stazione i treni erano fermi non si poteva partire. Oggi si è saputo che allo sciopero di Roma tra i grandi arresti, ci sono un centinaio di donne. C’è il partito socialista di tutti i regni che vuole assolutamente la pace, e nella discussione germanica dice infine un deputato socialista, è ora di finirla, non vogliamo che più si sparga inutilmente del sangue. Come son contente nel leggere queste notizie, e spero e prego acciò presto il cielo ci faccia lume che questa strage abbia fine…
Soldati austriaci che si arrendono agli alpini italiani. Cartolina francese
6 dicembre
…Oggi quà è una bella giornata di sole, tutta differente da ieri, Milena già sta a scuola, sarebbe cosa buona che andassi a prenderla e portarla a spasso, però è venuta una ragazzina poco fa a chiamarmi e mi dice che zia Costanza sta male e mi aspettano a casa. Son diversi giorni che non esco a causa del tempo cattivo. Ci mancherebbe anche la malattia di quest’altra adesso. Ci vuole proprio più coraggio in questi tempi…

7 dicembre
…Ieri dopopranzo andai alla posta per vedere se fosse arrivato qualche tuo caro scritto. Per la strada m’incontrai con la moglie di Jano, la quale mi fece leggere un’illustrata che gli aveva mandato il marito, e portava la data del 4 corrente. Figurati m’impressionò tanto e non sapevo cosa pensare; molto più poi perché era scritta di tuo pugno. Questa notte non ciò dormito, però questa mattina la prima posta è stata proprio buona con me: mi è giunta una cartolina con la data del 30, una con la data del 1° e una lettera del 2 corrente.  Oggi , sebbene è antica usanza di Veroli, fare il digiuno in onore di Maria Santissima; non ti nego caro Peppino che ho dovuto mangiare con più appetito del solito, tant’era la mia contentezza. Mi dici che è sicuro che tu parti da costi il 20 o il 21; e quando arriveresti alla stazione di Frosinone? Perché non me lo ridici? Io, credimi, sto contando le ore...
9 dicembre
…Sono le otto pomeridiane, e mi duole doverti dire che ieri non ti scrissi ed oggi mi son ridotta a quest’ora, certo la imposterò domattina per tempo, però si può far conto che son due giorni che non t’invio mie notizie. Ieri presi un po’ di carne di maiale per farti un po’ di salsiccie, penso, così quando riparti saranno quasi secche e ti faranno più comodo. Ecco perché ho tralasciato di scriverti. Però se ti dico una cosa, ci credi? Sembra che ora, tranne il dirti che tanto io che Milena sto bene, sembra che più niente debba dirti, tant’è la smania di presto rivederti e parlarti a voce. Io sto pensando che se parti da costì il 20, arrivi a Frosinonre la notte del 22 venendo il 23, non è così?! E se parti il 21, la notte del 23 venendo il 24. Dimmi se è giusto questo conto che mi faccio oppure dimmi il giorno preciso e anche l’ora. Che smania che tengo di presto riabbracciarti!...
 
Paesaggio del Cadore in una cartolina inviata da Giuseppe Mizzoni a Margherita Del Nero
11 dicembre
…Ieri sera, come il solito, dopo averti scritta una lettera; stavo aspettando il postino che mi portasse qualche tuo caro scritto; difatti venne, mi portò la tua lettera in data 7 - Novembre. Mai avrei anche lontanamente sospettato un tal colpo, credevo che mi prendesse un male, questa notte non ho chiuso un occhio. Mai mi  sarei  creduto, che in questa rigida stagione, ti avessero cambiato, chi dei tuoi amici è capitato con te? Perché quando ti sei accorto che si richiedeva un numero di soldati per andare più avanti, non ti sei squagliato? Tu non hai nessuna furberia, e sono proprio sicura che ti metti sempre avanti . Peppino, te ne prego con le lacrime agli occhi, fai qualche cosa per farti riformare, io non ce la faccio più a resistere così. Non faccio altro che sospirare, sembra che il cuore voglia scoppiarmi …cerca di venire per Natale, qui si dice pure che per il 24 ci sarà una scossa di terremoto. Non fa altro che piovere; e come posso vivere tranquilla, pensando che tu ti trovi continuamente in mezzo alla neve ….È inutile, la guerra fa divenir pazzi, non ti esporre...
11 dicembre  BIS
...qui  l’infezione della tosse convulsa per i bambini infierisce ogni giorno più. Sono tre o quattro giorni che ne muoiono un bel po’; son tutti figli di richiamati, oggi s’è chiuso anche l’asilo. Senti, Peppino, tu stai tra guai e tormenti, io ti tengo in cuore , ma dimmi però, come devo stare pur io, il pensiero per te mi fa perdere addirittura la testa; il grande pensiero che mi mette Milena… Che vita è questa?!....Io non posso darmi pace, come mai, proprio ora che dovevi venire a licenza, perché ti hanno traslocato altrove? Del tuo reparto che era lì a San Vito, sempre che il più dei tuoi compagni, rimarrà lì, e perché proprio a te  è toccato sloggiare? oh! dio! Non posso, non posso darmi pace!..Ce ne saranno tanti, nati e abituati più di te agli strapazzi, perché non è toccato a loro?? Non sono esaudita da nessuno, più prego, e più le cose mi vanno a traverso, com’è questo? Che tu sei di natura buono e pacione, è inutile vai sempre avanti, cerca, amore mio, di esser più furbo, salvati la vita, core mio, non per me, per Milena...
13 dicembre
…Questa mattina per tempo a mandato zia Rosa giù a casa pregandomi che fossi andata a farci qualche cosa, perché essa si sentiva male e avvilita, questa sera riparte Alfredo, mi è dispiaciuto tanto ma non ci sono andata mi sento avvilita pur io e piuttosto che dar loro aiuto finivo di affliggerle; ho fatto chiamare Maria di Toto e ce l’ho mandata questa sera ci arriverò giusto per salutare Alfredo. Qui, Peppino mio non fa altro che piovere, c’è un umidità che è addirittura penetrata per le ossa. Barbanera mette una scossa di terremoto il 24 corrente, sono molti i prognostici che si fanno, si deve vivere pure con questa paura. Del resto però, è proprio quella aria monotona che faceva il 1913...E come cammini ora col mulo sopra tutta questa neve? O il mulo più non lo tieni? Costì ti ci hanno mandato per rinforzo per poco tempo, o per sempre? C’è qualche speranza che ti rimanderanno a San Vito? E se siete venuti in 15 costì, com’è che tra tanti ci sei entrato proprio tu? Come t’infastidisco con tante domande, è vero? Sarei smaniosa di sapere tutto. Vieni, vieni presto a licenza così mi tranquillizzo un po’. Qui corre voce che fino a Natale le licenze sono sospese. Anche questo ci mancherebbe…Lo sai? Si sono aperte le camere, i deputati socialisti hanno subito portato l’argomento che vogliono la pace; gli altri hanno risposto che si potrà incominciare a parlare di questo al minimo ad altri 6 mesi… La conclusione è che hanno fatto a cazzotti, e le camere si sono chiuse. Si dice proprio da tutti che alla guerra non ci bastano altri due anni…
15 dicembre
…La moglie di Vincenzino mi dice che tanto Tano che il marito, arrivano il23. Al sentire queste notizie, mi sento lo stomaco ricolmo di veleno; perché penso: Se proprio adesso ti hanno mandato costì, è segno che ne avevano bisogno, e per questo, è di sicuro che non ti mandano; ti pare? Mi succede che spesso piango, le mie lacrime sono di fuoco, maledetto destino! proprio a te è toccato andare; tutti i miei sogni sono svaniti, e poi, dimmi che non sono disgraziata, e la sfortuna mi perseguita in tutti i modi. Sto aspettando con ansia febbrile che mi giungesse una lettera che mi rincuorasse. Sarebbe meglio che non li vedessi per niente questi tuoi compagni, specie poi se il destino sarà perfido a non far venire te. Noi stiamo bene in salute, come auguro che sia sempre di te, però qui è un continuo piovere, si stanno fracicando le mura, è una pietà e questo tempo fa spavento. Lo sai? Hanno chiamato già il 98 e tutti quelli che durante il periodo della guerra sono stati riformati. C’entra Giggi e Giovannino, così è compiuta l’opera…
Fotocartolina con un gruppo di alpini fotografati nelle retrovie del fronte
18 dicembre
…sono rimasta grandemente rattristata nel leggere che la neve costì è alta quasi tre metri; mi dici che ora stanno facendo le gallerie per passare, ma se mentre siete in viaggio, la neve si spalla e vi seppellisce? Oh! Dio quanti pensieri! La guerra mi atterra, io non so, ci sono tanti stupidi che sono negli uffici a scrivere, che stanno bene insomma, nei posti riparati…E proprio adesso che dovevi venire a licenza, questo colpo non ci voleva, è una pillola che non so e non posso digerire… Lo sai? Ieri dopopranzo venne la moglie di Tano giù a casa, mi fece leggere un telegramma il contenuto del quale, è che il marito è partito da San Vito il 16, diceva alla moglie di volerci mandare una carrozza la notte del 18 arrivava alla stazione, questa notte all’1 dopo mezzanotte viene Tano. Dopo aver saputa questa notizia, mi sentii un nodo stringere la gola, e se non piangevo, chissà che mi sarebbe successo. Questa mattina, poi ho saputo dal padre di Vincenzino che forse arriverà pure lui con Tano, hai capito?
21 dicembre
…Chi mai l’anno scorso si sarebbe creduto che a un altr’anno ancora sarebbe esistita la guerra! Chissà quanti saranno lieti, felici in questi giorni, uniti alle loro famiglie, dimentichi delle amarezze e fatiche dalla guerra, accarezzati dal dolce sorriso dei cari figli, dalle affettuose premure della sposa. Noi dobbiamo stare così lontani, mentre da gran tempo il nostro sogno era di ritrovarci insieme in si bella ricorrenza. Gesù Bambino che vorrà, nascendo, portarsi la pace, ci darà forza e coraggio e rassegnazione, con la ferma speranza che anche noi presto godremo uniti un po’ di quella pace che è riservata a due cuori che si amano di puro e intenso affetto. Ed auguriamoci pure che il nuovo anno ci sia apportatore di pace,  onde tutti riuniti in famiglia, possiamo sistemarci e vivere tranquilli, almeno più del passato. Io per mio conto , fingo che il Natale per me non sia venuto, mi riservo di festeggiarlo con te. Tu pure cerca di stare contento e di passare questo giorno con i compagni meglio che puoi...
22 dicembre
…Mi domandi di Milena, con la notizia della tua nuova dimora, ho dimenticato parlarti di lei. Fui in farmacia, certo non posso negarti che io mi agito troppo; però devo sapere pure che son morti diversi bambini di tosse e tutti figli di richiamati. Dunque fui a domandare al dottore che cosa potevo dare, alla nostra Milena per prevenirle la tosse. L’intese tossire ed osservatala bene disse: Fin ad ora non ha nessun sintomo della tosse convulsa, però potrebbe da un momento all’altro venire, giacchè nell’aria di Veroli vi è quest’infezione; del resto la sua bambina è robustissima e la passerebbe...
23 dicembre
…Ieri venne Tano a casa e mi fece stare un po’ allegra; me ne dice di tutti i colori. Mi ha raccontato il tempo che eravate agli alpini quest’estate, e diceva che avete corso un grave periodo di pericoli. Mi raccontava che eravate ridotti irriconoscibili e tu, cattivo, niente mi dicevi. Io però tutto capisco e comprendo bene che si tratta di guerra; e mai sorge nel cuor mio l’idea di esser tranquilla, sapendo che tu sei a soffrire…Credimi, ormai convinta che non si possono avere delle gentilezze da nessuno, specie per la guerra, io non faccio altro che raccomandarti al buon dio e alla Vergine santa; e poi in ispecial modo, prego il nostro caro Bettino acciò ti sia sempre affianco e ti salvi dai pericoli, e non dubitiamo, che questo nostro caro angioletto, pregerà e veglierà su te e su noi...
24 dicembre
Questa mattina ho ricevuto la tua cara cartolina che porta la data del 19. In essa chiaramente  mi fai accorgere il tuo malumore nel mio modo agitato di scrivere. Certo, non ti nego che un po’ di ragione la tieni; ma io che sono un essere sensibile e impressionabile, tengo le buggere al vedere tanti soldati a far Natale alla casa, mentre tu devi farlo costì, lontano da tutti e in mezzo alla neve. Ma basta, ormai non pensiamoci più, solo speriamo che presto giunga anche per noi quel bel giorno onde potremo riunirci e godere un po’ di giorni di felicità. Questa notte, di soldati ne sono giunti una quantità; tra gli altri, Vincenzino Ceccarelli e tuo fratello Nazareno. Poco fa è venuto Ceccarelli, mi ha portato i tuoi saluti, mi ha detto che stai bene, e che presto verrai. Ti ho già detto in altra mia, che il Natale lo avrei fatto sola con Milena, ieri sera Vincenzo mi domandò con chi passavo il Natale, ci risposi, sola, e lui mi disse, vieni da me, io ringraziai. Questa mattina è venuta a chiamarmi la sua serva dicendomi che Vincenzo voleva parlarmi. Sono stata da lui, mi ha fatto leggere una lettera di Tilluccia nella quale dice: (caro fratello, ho spedita una cesta di pesci ed una scatola con dolci, il tutto diretto a te. Spero che farai le veci di papà tenendo con te in questa ricorrenza Concetta e Margherita, e far dimenticar loro le amarezze della guerra che da lungo tempo le tiene agitate e lontane dallo sposo. Dopo aver letto questo, volevo ancora seguitare a dir di no, ma tu conosci Vincenzo, è andato sulle furie, ho dovuto accettare, perciò questa sera vado a cena con lui e anche domani a pranzo. Credo che non ti dispiacerà, e poi mi hai dato autorizzazione pure tu di andare con chi volevo. Tutti i miei parenti volevano che andassi da loro, però è meglio che vado da mio fratello tanto più che c’è pure Concetta. Siccome ci viene anche Sor Cesare Lauri con la figlia, perché son soli anche loro, hanno accomodato un tavolinetto per i nostri bambini con giocattoli…
30 dicembre
…Se tu hai pianto nel leggere la letterina della nostra figliuola, credimi, Peppino mio, che io pure nel leggere gli auguri che tu nella cartolina hai fatto a lei,  mi sono tanto commossa che a stento ho potuto finirla. Tanto buon umore mi hanno recato i tuoi cari scritti di questi ultimi giorni che mai non mi stanco di leggerli. Queste cartoline che mi son giunte oggi le ho lette una ventina di volte, la tua Milena, prima se l’è fatta leggere a me, e poi tutta di corsa è andata da Giggi dicendo: vedi che ha mandato a dire papà mio? Tuo fratello leggeva: (nell’ardente brama di riabbracciarti e in ultimo con tantissimi bacetti suoi:)  e lui: facendo le tue veci abbracciava e baciava Milena che tutta attenta ascoltava . tutta ad un tratto ci si è rivoltata in faccia ed ha detto: (ma tu non sei papà, questo me lo fa papà mio.) Giggi è rimasto; ha degli scatti peggio di una grande. Ma se vedessi com’è affezionata… sarà perché ci è più a contatto, è molto più affettuosa con i tuoi (insensibili) che con i miei. Quando vede Giggi, perché ci dimostra un po’ più d’affetto ci corre incontro, l’abbraccia, lo bacia, e quando lo vede uscire lo piange come faceva a te. Se sapesse poi il bene che ci vuole tanto zia Nena e Quintina, e Giorgia Paolina…Vincenzo la sera di Natale, rimase nel vedere il contrasto tra Titina e Milena e diceva: La fisionomia è del padre, ma la intelligenza avrà preso proprio di noi, è un demonietto…
Milena bambina in una fotografia successiva al 1916




Questa è l'ultima lettera del 1916 di Margherita Del Nero. Nel 1917 e nel 1918 i miei nonni materni continueranno a scriversi, sino all'ultima lettera conosciuta di Margherita in cui informa il marito dell'epidemia di febbre spagnola nelle contrade intorno a Veroli. Le lettere del 1917 e del 1918 sono in fase di trascrizione, fra qualche mese inizierà di nuovo la pubblicazione di questa testimonianza sulla Prima Guerra Mondiale e il vissuto della gente comune coinvolta nella catastrofe che si abbatté sull'Europa e cambiò la storia mondiale.