Il paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero a suo
marito al fronte
1915-1918
lettera del
18 settembre 1916 con vistosa cancellazione da parte della censura
1916
quinta parte
Dopo l'euforia per la conquista di Gorizia, la guerra
riprende con un meccanismo incessante che il giovane scrittore italiano Renato
Serra, caduto nel 1915, descrive come un lavoro ripetitivo fatto sempre delle
stesse cose e della stessa morte. Nei tre mesi che abbiamo riunito, le lettere
di Margherita diventano più strazianti perché la fine di questo fatto
incomprensibile, la guerra, non si vede. Intanto invia a Giuseppe le
notizie dell'aumento dei prezzi dei generi di prima necessità e della morte di
altri compaesani. Fra questi c'è un suo cugino, Fernando, caduto sul Carso.
Margherita una sera va al cinema, porta con se Milena e insieme vedono i luoghi
della guerra. Sono immagini che si sono tramandate sino ai nostri giorni e
formano una parte di quella documentazione cinematografica con cui si ricorda
la Grande Guerra degli italiani. Madre e figlia credono di riconoscere fra i soldati
lontani il loro caro proprio nei luoghi che descrive nelle sue lettere. Milena batte
le mani, urla che laggiù c'è papà. Tutti gli spettatori si commuovono.
Giuseppe scrive che nei pressi dell'ospedale in cui è stato ricoverato per
problemi intestinali, ha fatto una passeggiata insieme ad alcune signore.
Margherita s'ingelosisce, ma poi tutto passa. Crescono i dissidi con la suocera
e matura la ferma decisione di abbandonare la casa Mizzoni: quando Giuseppe
tornerà debbono assolutamente vivere per conto loro. Muore Francesco Giuseppe,
l'Imperatore d'Austria-Ungheria e Margherita un po' per la gioia e un po' per
farsi passare la disperazione, manda a comprare mezzo litro di vino.
Le fotografie sono
tratte da una rivista tedesca, Der grosse krieg in bildern (Album della Grande
Guerra). Questa pubblicazione accompagnava le immagini con didascalie in più
lingue ed era destinata principalmente alle nazioni neutrali per convincerle
della giustezza della causa degli Imperi Centrali. Le fotografie, riprodotte
con grande qualità, contraddicono la
visione degli italiani sempre all'attacco e in posizione dominante propagandata
da Beltrame su La Domenica del Corriere. Gli austroungarici guardano il nemico
dalle alte cime delle Alpi. La censura italiana intanto inasprisce i suoi
controlli: grandi macchie nere sulle parole, in una lettera inviata da
Margherita a Giuseppe.
Der grosse krieg in bildern 1916 |
1 settembre
…Questa mattina ho avuto la tua cara del 28 apprendo con
dispiacere che ancora ti trovi a Montebbelluna. Nel mentre ti auguro di stare
nell’ospedale, pur non vedo l’ora che tu mi dici di trovarti in un ospedale che
non sia da campo. Credo e m’auguro come tu mi dici che migliori, però appena
saprò che sarai in altro posto scriverò al direttore dell’ospedale dove sarai.
Dimmi se hai bisogno di denaro, te lo spedisco magari telegraficamente, non
devi farti mancar niente, l’economia si fa quando si sta bene. O’ scritto già a
Roma per farti venire in un ospedale più vicino e ti spedisco le carte non
appena, ti saprò in un altro posto…
14 settembre
…Oggi ho avuta la tua cara del 9, credi, dal modo di scrivere
che sia giunto Vincenzino , invece
sembra che per ora non venga. Giovannino (fratello di Giuseppe) ha scritto
dando un’altra nuova direzione, e dicendo che starà un bel po’ a riposo adesso
prima di ritornare in linea. Mentre scrivo Milena dorme, ed ora non puoi
comprendere com’io stia tranquilla a suo riguardo...
Der grosse krieg in bildern 1916 |
18 settembre (lettera
censurata)
…Ieri m’interessai tanto di sapere quell’articolo sul
giornale, il quale dice:-Possono richiamarsi dalla zona di guerra tutti i
militari appartenenti alle classi anziane dal 74 all’85 purchè prima siano
appartenuti ad una società ausiliare. Deve farsi un certificato, dicendo
chiaramente quanto tempo il militare è stato in cotesto ufficio e deve essere
chiamato dal direttore che deve dichiarare che ha urgente bisogno del
richiamato.- Insomma domani, siccome mi hanno promesso uno di questi giornali,
voglio tagliare quel pezzettino di carta e te lo mando, così vedi bene anche
tu. Ora io non capisco cosa significa la parola ausiliare onde
intromettermi per fare qualche passo ed avanzare qualche parola per te. Sarà un
mese che scrisse Indri a tutti i negozianti dicendo che siccome era morto un
suo commesso e siccome trovavasi in condizioni di non poterlo rimettere per
mancanza di uomini, pregava i clienti di voler andare personalmente nel suo magazzino.
Io ho pensato subito di recarmi a Roma e parlare personalmente da questo, e
pregarlo se volesse farmi il favore di rilasciarmi un certificato dicendo che
tu prima della guerra eri adibito come commesso al suo magazzino. Dovrebbe
anche far domanda presso il ministero armi e munizioni che lui ha bisogno di te. Che ne dici? Perché non
mi dai un consiglio? ...E’ proprio vero che se seguita questa guerra la maggior
parte dei popoli sarà pazza. Proprio, credimi, non posso più sopportare questa
dura separazione, sono ormai 28 mesi che siamo divisi (parte
censurata con un larga macchia di inchiostro nero) ...A me per esempio mi
stuffa tanto andare a riverire questi imbecilli che preferisco farne a meno.
Finalmente dopo tanto girare ho avuto una quarta di grano e me la portano di
notte, di nascosto per tema di contravvenzione. Insomma a pari di tanti altri
mi posso quasi contentare. E a te come ti trattano? Ti basta il vitto? Dove ti
trovi si può comprare qualche cosa se hai fame? Tu non mi dici mai niente di
te…
19 settembre
…Ieri ebbi la tua cara cartolina del 14 ed oggi quella del
16. Certo non ti nego che con grande soddisfazione apprendo che torni
all’antico reparto, ma la soddisfazione si basa solo perché da questo son
sicura che tu ti sei ristabilito perfettamente, in quanto poi al lavoro e alla
fatica, ero molto, ma molto più contenta che stessi ancora a lungo
all’ospedale, perché ti sapevo non solo a riposo, ma ancora non privo di
qualche agio di cui l’uomo e la vita ha bisogno, specie poi chi ci è abituato...Sentendo
che la guerra andrà ancor per le lunghe, mi sento che la forza mi manca e mi
vien meno anche il coraggio. Il pensiero che dovrò
passare un’altra invernata sola mi fa atterrire; e il sapere che presto danno
le licenze invernali, non mi ha fatto nessuna buona impressione, anzi, se
dovessi dire, mi dispiace; perché quello che soffri l’anno passato quando tu
ripartisti non vorrei ripassarlo un’altra volta...
Der grosse krieg in bildern 1916 |
20 settembre
...il mio piacere e la grande soddisfazione, è il saperti che
godi buona salute, però ti conosco, tu dici sempre bene, mentre ora è arrivato
proprio il momento che la vita di guerra tutti la odiano, uomini e donne, solo
gli imboscati sono contenti; questa è l’opinione pubblica, e la verità...T’auguro
perfino la malattia certo no grave, è: ma ecco, una cosa che potesse farti
riformare. E lo sai, perché parlo così; perché a riguardo della guerra se ne
parla male, male assai, il saperti un’altra invernata costassù, son veri dolori
sul serio, tu non esser più tanto facilone a dirmi che stai bene, perché io
sono più che sicura che la vita di guerra è cattiva. Qui ora piove
continuamente, sembra già inverno. L’uva se ne è rifatta una gran quantità,
però il prezzo è alle stelle, la bianca, 35, e fino a 38 al quintale e la nera
40 e 42; come vedi viene il mosto già a caro prezzo; e il vino è fiacco causa
la continua pioggia. Ne ho comprata un quintale bianca e mezzo nera ho piena
una damigiana bianca e due boccioni di mosto nero, aspetto te per tramutarlo.
La stagione in complesso sarebbe stata buona però il caro viveri avvilisce
tutti; e per soprappiù le tasse aumentano di giorno in giorno. Ora mi hanno
messo una soprattassa di guerra alla ricchezza mobile, fuocativo e
all’assicurazione. Alla nuova chiamata alle armi ci entra pure Arturo il figlio
di Nina la tua parente, tocca a tanti di Veroli, tutti ragazzetti. Alessandrino
Morganti della 3° categoria dell’83 era stato aggregato alla sanità, ora è
giunta alla famiglia la notizia che è stato ricoverato al manicomio, in quello
stesso dov’è tuo fratello. L’avv. Todini ha faticato per trovare un posto
libero in una casa di salute per ricoverarvi la mamma che si è fissata, l’altra
sera dentro a zia Rosa diceva che queste tali case sono addirittura piene di
spose madri e soldati. A veroli, pure le sorelle Monti sono alienate di mente
perché il proprio fratello è morto in guerra lasciando una bambina…
21 settembre
...Questa notte, qui sembrava il finimondo, una acqua
torrenziale accompagnata da lampi, tuoni e vento; oggi piove senza interruzione
e fa un freddo come se già fosse inverno, io per conto mio sono sempre gelata e
non mi riscaldo mai e penso chissà che sarà più in là. Quando fa questo
tempaccio il mio pensiero vola a te, e penso chissà quanto soffrirà Peppino,
con acqua, neve e vento deve uscire senza prezzarsi affatto la vita. Se
tu sentissi (già che lo saprai meglio di me) ciò che racconta Vincenzino!…Oggi,
per esempio ho avuto la combinazione di leggere una cartolina di un povero
prigioniero dice: per carità, fatemi un pacco di pane, che so mezzo morto di
fame. Il figlio di Antonio Bazzicane il marito di Amalia la figlia di
Pasquetta, scrive alla moglie dicendogli, fai te ne prego qualunque sacrificio
mandami un pacco di pane alla settimana altrimenti morrò di fame…Mi sento a
leggere queste cose, strigere il cuore, in che brutta epoca ci troviamo
noi!...Al vedere che la guerra non finisce per ora, al sentire tutti questi
fattacci, un pensiero fisso continuamente mi tortura la mente e mi avvilisce il
cuore; ed ogni giorno più mi sento una forte nostalgia di averti presto presso
di me, ma per sempre…
Der grosse krieg in bildern 1916, ferito italiano trasportato a valle con un impianto funiviario. |
24 settembre
… Il saperti graduato, in un letto comodo non privo di quelle
comodità che l’uomo ha bisogno, con un bel stipendio, sarebbe non solo una
soddisfazione per te, ma figurati per me. Il tempo che ancora ci terrà divisi,
mi sembrerebbe più breve sarei più calma e più tranquilla, non ti pare?... La
vita, Peppino mio sarebbe non c’è male, ma con il caro vivere che aumenta di
giorno in giorno, è una crisi che nessun antico si ricorda, c’è l’assicurazione
che sono £ 27 mensili, e con il crepacuore della tua lontananza, e che il
saperti in guerra, è un dolore acuto, dimmi tu se alle volte deve mancarmi il
coraggio…
1 ottobre
…già è tardi non ho avuto niente, però io non posso stare
senza scriverti. Mi sembra di trattenermi un poco con te,
unico mio bene al mondo, ed infatti dopo il tuo pensiero e quello della cara
Milena che è di entrambi a chi si deve tenere amore? …Domani spero avere tue notizie, così ti scriverò per lettera, spero
darti buone notizie. Ieri venne il maresciallo a dire che Vincenzino quando
riparte, ossia il 14, deve ripresentarsi ad Ancona al 93°, domandai se era vero
che in ottobre incominciavano le licenze invernali, mi disse che
incominciavano, ma per la zona di guerra no…
3 ottobre
…Ed anche oggi è passato senza che io abbia avuto nessun tuo
scritto. Questa notte certo non dormo e le ore mi sembreranno eterne. Ma perché
mai non mi scrivi? fossi di nuovo malato? Che sia un ritardo, oppure stai
urtato con me?!...Ti sei offeso di qualche cosa che io senza bene riflettere ho
messo nei miei scritti. Suvvia, qualunque cosa ti avessi fatto, perdonami, con
tanta lontananza non si tengono questi rancori, me lo farai scontare poi…In
questo modo mi uccidi, è già tanta la pena e l’agitazione, che crearsi
dell’altra, mi sembra che sia pure peccato, non ti pare?...
4 ottobre
…Ieri sera ti scrissi con l’animo straziato, perché dal 29
non avevo più avuto tue care notizie. Poco fa, mi è riandato il cuore a posto,
ho avuto la tua cartolina del 27 e la graditissima cara lettera del 30 dove era
pure il biglietto di Vincenzino. Oggi, se non avevo nulla, ti telegrafavo, ora
però che tu m’avvisi che se la corrispondenza tarda di qualche giorno di non
impensierirmi, sono più tranquilla...
6 ottobre
..Si è saputo costì della chiamata alla visita dei riformati
dal 76 all’81? Questa volta tocca a zio Vittore, Giacomo…quello che sta con
Leopoldo di Rosa se vedessi ce ne sono un’infinità. Ma che dici tu, di tutte
queste altre chiamate?! Corre voce che tra giorni saranno pure chiamati alle
armi quelli di terza categoria dal 76 in poi…Se ci si riflette un tantino è da
fissarsi. Quell’articolo che era in quel pezzetto di giornale che ti mandai è
stato appeso come manifesto anche a Veroli, io suppongo che anche il vostro
ufficio lo pubblicherà…però, ti ripeto che andare a far passaggio in fanteria,
più ci penso e più mi viene l’idea contraria. Ecco che penso: perché
abbisognano tutti questi ufficiali di fanteria, segno è che ne hanno fatto un
buona pulizia, ti pare? Se potessi rimanere in cotesto reparto allora si che
starei contenta. Qua corre voce che
tutti i militari che si trovano in zona di guerra da un anno, presto avranno
una licenza invernale di 1 mese, è vero?...
8 ottobre
…Ora ti dico la verità: leggendo nella lettera della gita che
costì avevi fatto con diverse signorine e signore, mi balenò un sospetto, e tra
me pensai: la lontananza forse fa dimenticare, e dopo che un uomo ha
soggiornato per tanto tempo in un paese, potrebbe darsi che vi abbia trovato
qualche simpatia…E fu così che ti scrissi in quel modo, per sapere se da quello
che mi scrivevi tu mi avessi dimenticata un pochetto. Io ho mancato, rifletto
che tu non sei quel marito che io sospettai per un istante; tanto che dopo aver
impostata la lettera, subito me ne pentii e chissà quanto avrei pagato acciò
non ti giungesse per non arrecarti disturbo. Non stare, te ne prego dal fondo
dell’anima mia, in pensiero e non avvilirti. Perdonami di cuore, perché non lo
scrissi in modo cattivo, feci per ischerzo, ma non lo farò mai più...
12 ottobre
…Con la posta dell'una ricevetti il pacco, contenente le
fascie, un asciugatoio due paia di mutande, due fazzoletti e tre calzettini; ho
cancellato lì per paura che dovessi passare rimproveri. Grande piacere mi hanno
arrecato le tue care notizie, che solo da esse godo un po' di tranquillità e
pace…Oggi è giovedì di ottobre, è una splendida giornata, quanto grande è il
mio ardente desiderio di stare con te. Dimmi se hai bisogno di calze, le ho
pronte…
16 ottobre
…per ora non curarti neanche della licenza, se venissi quando
sei uffciale, allora si che saremmo ambedue arcicontenti e superbi, e col tuo
grado , metteresti la tua diletta Milena in un altro ambiente…essa merita che
il suo papà ci faccia onore…
Der grosse krieg in bildern 1916, posto di osservazione austroungarico in alta montagna. |
23 ottobre
…Del resto però ora con questa crisi gli affari di tutti i
magazzini in genere, sono ottimi, e quasi tutti hanno messo a posto i suoi
interessi, tutti i negozianti, specie poi i grossisti si stanno addirittura ad
arricchire. Lo sai lo zucchero lo vendono £ 2,70 il chilo, tutti i generi sono
risaliti in modo che non si può più campare, nel vero senso della parola. Il
sapone 1’50 il chilo, la pasta 1,05 il chilo, il vino 1,20, 1,10 e una lira il
litro, la carne di maiale £ 3 il chilo e quella di vaccina £ 3,90, £ 3 e 2,.25.
L’agnello £ 2,40, il carbone £ 18 il quintale, gli ovi 3 soldi l’uno, le stoffe
poi, non ci si può accostare, si pagano il triplo di quando c’eri tu, con una
parola chi non era di tempra che non doveva mettere i(..)ora le mette con i
fiocchi…
7 novembre
…Questa sera qui si è fatto il cinematografo, siccome nel
manifesto diceva che erano tutte rappresentazioni della guerra ci sono andata
assieme a Milena, è l’unica volta che mi son preso un t…. divertimento da
quando tu non ci sei; spero che non ti dispiacerà. È durato dalle 5 alle 7 ½
sono rimasta molto soddisfatta, specie perché ho visto tutti i posti del
Cadore. O’ veduto ed ammirato le bellezze di Cortina, la chiamavano, la
regina del Cadore il monte chiamato tre Croci, il monte nero,
col di lana, porto sei busi, la strada delle dolomiti,
quella che tu chissà quante volte avrai battuta, in un’altra figura c’erano gli
accampamenti in mezzo alla neve, una stazione di rifornimento ed indovina che?
Una colonna di soldati artiglieria Cremo; che portavano le munizioni; tutti con
i muli, non ridere Peppino mio, è proprio vero, siccome mi si è sperduto il
programma, l’ho chiesto e domani sera, te lo manderò. Devi sapere che quando
vidi quelli che portavano le munizioni, dissi forte a Milena, li c’è papà, e
quella creatura incominciò a chiamarti forte a buttarti dei baci e con la
manina a farti addio; molti dei presenti al vedere la nostra creatura, ci sono
uscite le lacrime. O’ veduto un assalto degli Alpini, quando presero il passo
tre Croci salirono tutti con la corda; c’erano poi molte vedute dalla parte
dell’Isonzo. Insomma nel cinematografo ho visto dove tu ti trovi. Credimi però
che son rimasta soddisfatta si, ma oh! Dio! Quanta pena ho nel cuore!.... Oggi
è giunta una lettera da Senigallia da tuo fratello il quale così dice: (oggi
improvvisamente ci è giunto l’ordine di
partire di nuovo per il fronte, ed andiamo di rinforzo nelle alte vette del
Carso, per vedere se si può arrivare a prendere Trieste.) La lettera era fatta
il 5 e diceva che la partenza era stata fissata per il 7 a mattina, sarebbe
oggi perciò quando ti giunge questa mia già lui sarà alla destinazione.
T’informerò di tutto…
Der grosse krieg in bildern 1916, prigionieri italiani |
8 novembre
…Venendo a licenza, amore mio, vieni pure con tutte le buone
idee che mi dici, speriamo Iddio voglia esaudire i nostri ardenti desiderii,
col farci venire a luce un caro maschietto, che mi auguro somigliasse tutto a
te, (mio dolce ideale) e fin da ora da parte mia ti prometto che sarò calma e
tranquilla come mi vuoi, e questo sta a cuore anche a me ad essere così, perché
sono stata assicurata che per avere un figlio sano e robusto, è necessario che
la mamma sia tranquilla al massimo grado, quand’è in stato interessante...e poi Peppino mio, se vuoi che io non soffra, tu, devi farmi sapere
l’ora precisa che arrivi alla stazione, io ti manderò una carrozzella, così
proseguirai direttamente per Veroli, io ti aspetterò, sai come sarò
contenta,!!! Ti farò trovare solo una tazza di caffé caldo, e nulla più, dimmi,
Peppino mio, me lo farai piacere? Questo sarà un segno d’amore che mi darai...
Oggi abbiamo ricevuto un telegramma da Vicenzino che chiedeva un po’ di soldi,
che ce li avessimo spediti per telegrafo, parte questa notte per il fronte…
10 novembre
…Fin dall’altra sera incominciò un vento tanto impetuoso,
seguito da un acquazzone che sembrava il finimondo. Ieri mattina a buon ora,
quando scesi nella cucina, la trovai allagata, mi sentii stringere il cuore,
forse, Peppino mio, nessuna donna sarà ridotta dopo aver preso marito, (nata
poi come me) in condizioni eguali alle mie. Sul primo piansi di rabbia e volevo
mandare a chiamare mio fratello, a farci
vedere se questa è camera abitabile, in questo modo, mi rovino la salute e il
sistema nervoso. Gia a te, te ne ho parlato in altre mie, tu però hai fatto
orecchie da mercante e nulla mi hai risposta. Vedi ora , ciò che ti dico e
questo perché credimi ti voglio proprio un gran bene e ti amo, te lo giuro,
forse come mai nessuno amò al mondo; non voglio perciò per questo darti dispiacere,
e neanche voglio che tu mi costringi, se mi vuoi bene, a torturarmi facendomi
rimanere ad abitare in casa tua, che se seguita così, siccome sono una che
comprendo il male e il bene, e più che mai, le cattive azioni, soffra
troppo, e seguitando questa vita incontrerei la morte, Bisogna fare: occhio
non vede e cuore non duole. Perciò, io non aspetto nessuna risposta da te,
a riguardo di questo, però, te ne prego e scongiuro per amor di Bettino quando
vieni a licenza con la ferma idea di portarmi via da quà. Lo vedrai
riacquisterò tutta la salute e il brio che ho perduto. Ieri ricevetti la tua
cara cartolina del 4, non ti nascondo che mai non mi stanco di leggere e
rileggere la tua cara lettera del 5, pervenutami fin da l’altro ieri. Mi
rimangono grandemente impresse, quelle tue parole: Cercherò di renderti
felicissima con una pronta occupazione dopo il mio congedamento. Poi: -
tu sarai contentissima e vivrai felicissima col tuo Peppino . che dolce
sogno è questo per me e come saremo contenti se si realizza! Di Vicenzino fin
ad ora non abbiamo saputo più niente, ti terrò informato di tutto…
11novembre
...Noi qui, oltre ad altri guai, stiamo in grande
abbattimento, perché da un momento all’altro, sentiremo chissà quale triste
fine avrà fatta il povero Fernando. Era abituato come te, scrivere ogni giorno,
l’ultima volta che scrisse, diceva: oggi stesso vado a combattimento con la
speranza che tutto vadi bene. Si è trovato negli ultimissimi combattimenti
dalla parte del Carso, da quel giorno non ha più scritto. Il giorno due
novembre quando l’onorevole Carboni fece il discorso disse che fino a quel
giorno di caduti Verolani erano 65. Io mi sento ogni dì più stringere il cuore.
Questa sera zia Rosa faceva pietà…Qua i soldati a licenza invernale già
incominciano ad arrivare. Quando toccherà a te, oh! Come lo desidero quel
giorno! Avvisami, hai capito? Se non fosse capitato di notte sarei proprio
venuta alla stazione con Milena; non saresti contento?!.. Costì
si è saputo della chiamata alle armi del 78 di terza e devono partire il 19, ma
che vuol dire. Peppino che chiamano gli altri? Allora, è proprio vero che
questa musica non spiccia più… Se tu
sapessi, come t’auguro una malattia che fosse leggera, ma che però ti potesse
condurre a farti riformare. Tu non sarai contento, però io sono stanca a fare
questa vita così…
13novembre
…Oggi è stata una bella giornata, specie alla mattina, che
sono stata a fare una breve passeggiata per il sole insieme con la cara
Milena…Di Fernando ancora non si sa nulla, e neanche di tuo fratello posso
darti nessuna notizia perché non ha scritto ancora, si vede che si troverà in
viaggio. Qui i soldati che vengono a licenza invernale, giungono tutti i giorni
e tutte l’ore…
Der grosse krieg in bildern 1916, pattuglia austriaca su un ghiacciaio |
15 novembre
…Mi sono alzata a quest’ora, devo uscire con tua madre, andiamo
da zia Rosa a scambiare Peppino Cristini e Concetta che hanno fatto nottata.
Come già si sospettava ieri giunse al municipio la notizia della morte del
povero Fernando avvenuta il 3 novembre sul campo di battaglia. Zia Rosa fu da
ieri, da quando il sindaco andò ad avvisarla ha le convulsioni. Non puoi
immaginare che brutta impressione abbia fatto proprio in tutti, era tanto
affezionato e proprio la sua famiglia lo descriveva tanto cattivo. Peppino mio,
come si può vivere tranquilli, al combattimento del 2,3, e 4 ci son capitati
già che si sanno 5 di Veroli e pare che siano proprio della città. Sai che cosa
si dice?! Che la guerra finirà quando da tutte le nazioni s’incomincerà a
morire di fame. E tutti questi poveri giovanotti che stanno ammazzando. Davvero
è da ringraziare Dio se hai la fortuna di rimanere sempre costì. Di tuo
fratello nulla…
15 novembre BIS
… La grande impressione che si è avuta per la morte del caro
congiunto Fernando, mi ha ridotta in uno stato d’ avvilimento, che mi sento
ancora più forte stretta a te con l’affetto, e con le lacrime imploro, e prego
Dio, che mi faccia avere la fortuna e la grazia, che tu abbi una florida salute
ed un giorno, speriamo non sia lungi esser ridonato alla famiglia che tanto ti
desidera. Della guerra, Peppino mio, se ne parla tanto male come mai se n’è
parlato; i più sono quelli che vivono in una grande agitazione.
16 novembre
…Ieri è giunto in licenza invernale Rico Rapetti e Gigino
Pasqualitti, arrivano tutti i giorni. Ricordati di farmelo sapere, hai capito?
Di tuo fratello non posso dirti nulla, stiamo prive di notizie, si vede che non
sarà giunto ancora a destinazione. Noi tutti in salute si sta bene, Milena
diventa sempre più bella, ed altrettanto irrequieta, sembra proprio che nelle
sue vene ci scorra l’argento vivo...Mentre scrivo mi è giunta la tua cartolina
del 10 corrente…
18 novembre
...A riguardo di quanto mi dici della casa; debbo dirti, che
tu come ragioni non hai torto, e parli proprio da uomo assennato, ecco, oggi
per esempio, mi par di essere in una stalla, quando è bel tempo è sopportabile
ma in questa giornate mi sento avvilita. La casa non la tengo trovata, aspetto
che vieni tu, la troveremo insieme, e cercheremo di accordarci alla meglio, va
bene così? Sappi però che più di tutti voglio andar via per non star più a
vedere il torto che mi han sempre fatto; da quando non ci sei tu poi, è cosa da
non descrivere…Questa mattina hanno chiamato 76 e 77 di terza, non ci rimane
più nessuno a Veroli...
22 novembre
…Ieri, siccome ti scrissi con cartolina, non potetti dirti
che avevo ricevuto il pacco, contenente tutto ciò che nella tua mi dicevi.
Rimango meravigliata però, come mai mi hai rimandato tutto, e tu cosa tieni per
ripararti il freddo? Sei pacchetti di sigarette, l’ho date a tuo fratello , ma
già me ne son pentita, va bene ti racconterò tutto nella tua venuta, che spero
non andrà a lungo. Questa mattina ho ricevuto la tua cartolina del 17, dove con
piacere apprendo che tu stai bene. Non posso dirti, Peppino mio, eguale di me,
poiché da diverso tempo soffro un acuto dolore allo stomaco, mai te ne avevo
parlato, ma siccome da diversi giorni mi continua, ho creduto avvisartelo. Si
sentono tanti brutti mali, ai tempi d’oggi, specie di stomaco, se non mi curo,
e se seguito a stare nella tua casa, ci rimetto, credimi, la vita.
Soffro a stare in questa cameraccia umida e fredda, e… pericolante; soffro più
di tutti al vedere ogni giorno più i torti che mi fa tua madre e più di tutti,
a quell’angelo di Milena. Appena terminata questa lettera, esco da qui, e vado
su a casa mia mi aspettano, loro più non ci vengono da me, dicono che non
vogliono compromettersi ed hanno ragione, zia rosa con le lacrime agli occhi mi
prega di voler andare ad abitare con lei, e tutti mi consigliano di accettare,
stando che forse Paolina dovrà, (passato un po’ di tempo) sistemarsi, mi dicono
che con molta facilità potrebbe rimanere il negozio a noi. Però a questo poco
fondamento ci faccio, Veroli lo odio. Concetta vuole che vado addirittura su a
convivere con essa e mi dice penseremo di trovare un’occupazione al tuo
Peppino, prima che finisce la guerra. Tra poco insomma deciderò tutto e
incomincerò fin da domani a sgombrare il mio mobilio. Ti terrò informato di
tutto, però sappi fin da ora che dobbiamo uniformarci così: La nostra famiglia
fin ad ora siamo tre: io non ho al mondo che te e Milena, tu, non hai che me e
Milena e dobbiamo uniti dire come il grande Napoleone: la mia famiglia
comincia da me: Ti dirò tutto il resto a voce, non voglio far pettegolezzi
ma a casa tua non mi hanno mai potuto vedere incominciando da tua madre, che
solo mi ha voluto a casa per interessi e non per affetto...Milena sta bene e va
a scuola, proprio ora ho mandati a comprare mezzo litro per la contentezza che
si è sparsa la voce che è morto CICCOPEPPE
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