giovedì 20 agosto 2015

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero 1917 febbraio

Il paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero a suo marito al fronte
1915-1918
febbraio 1917
Monumento ai caduti di Veroli, Fotografia di Ugo Iannazzi, per gentile concessione.
Le notizie dal tempo della Prima Guerra mondiale che ci giungono nelle lettere di Margherita Del Nero inviate a suo marito Giuseppe Mizzoni, sono di un mondo in cui la notte ancora si rischiara con le torce per cercare di riparare un muro caduto per le piogge e gli effetti del terremoto. Sono di una proiezione cinematografica a Veroli del film Cristus (1916) di Giulio Antamoro a cui le famiglie, comprese quelle di Margherita e Giuseppe, sono invitate ad assistere per meditare sulle sofferenze di tutti e in primo luogo dei soldati al fronte. Sono quelle di una guerra sembra non finire, mai e anzi si estende con l'entrata in campo degli Stati Uniti e la preparazione di una nuova offensiva italiana. Margherita spera in una licenza del marito che invece si rinvia: forse per carnevale, poi per Pasqua o per l'onomastico di Giuseppe. E Margherita cerca di darsi da fare, vuole scrivere al comandante del marito, chiede come fare al maresciallo dei carabinieri, inventa strategie, ma la macchina della guerra inesorabilmente per suo conto lavora mentre i prezzi salgono e nei paesi come Veroli quasi si torna ad un economia autarchica in cui le merci prodotte si debbono consumare sul posto e le penne non contengono più vero inchiostro, ma una mistura fatta con l'acqua e con cui è difficile scrivere. E insieme a tutto questo il risvegliarsi, con i primi accenni della primavera, dei sensi di una donna che passa la sua vita ad aspettare.
3 febbraio
Peppino mio. Solo oggi ho avuta la tua cartolina del 29 dove ho potuto conoscere il tuo indirizzo. Non so e non posso descriverti quale brutta impressione m'abbia fatto, più non dirmi che siamo fortunati, dimmi piuttosto che la sfortuna ci perseguita come meglio può...Io son diventata nervosa in modo da non potersi dire, al vedermi giovane, ridotta in una stamberga umida che continuamente ci piove, (mai credevo nella vita ridurmi così) senza genitori, vicino a gente maligna e senza cuore, con il marito lontano, con il pensiero fisso di una sciagura, oh Dio, io mi sento stravolta, tu a questo non rispondermi affatto perché, sapendo che sei tu a soffrire e cerchi darmi coraggio, m'irrita di più. E' svanito da me ogni pensiero di avere presto un caro angioletto che mi riempisse il vuoto del caro Bettino, anzi penso spesso che ne sarà della cara Milena?...Non rimane che raccomandarti di stare attento e di non fare da sottomesso com'è sempre stato, chiedi e cerca di venire presto a licenza, oppure se al giungerti di questa mia, vedessi che la licenza si prolunga, fammelo sapere, con tre telegrammi ti farò venire, devo parlarti di un affare che non posso dirti per lettera, tu intanto assicurati se è vero che quelli che sono stati a zona di guerra sei mesi hanno diritto di tornare indietro...
4 febbraio
Mio caro Peppino. Dall'altra sera che ricevetti la tua cartolina del 29 dove mi dicevi che di nuovo ti avevano rimandato agli alpini; non ho avuto più nulla da te. Così non si può più vivere, se domani non ho qualche cosa....E' inutile, io ora sono sicura che tu sei al pericolo, e domani 5 corrente, sono 7 giorni dacché non ho ricevute tue notizie. Se Dio non ci rimedia, non si può tirare più avanti. Sto scrivendo a quest'ora, sono le 7 pomeridiane, con la fervida speranza che l'ultima posta, che si distribuisce alle 8, mi porti un tuo caro scritto. Che destino! fosse anche più a fatica a San Vito, almeno, mi consolava il saperti con i paesani. Mi si rode la rabbia, pensando che tante bestie devono stare negli uffici, pagati e fanno i signori, mentre tu che degnamente potresti stare a ricoprire una di queste cariche, devi invece faticare da bestia, non solo, ma essere continuamente esposto ai pericoli...
5 febbraio
Mio caro Peppino. O' riletta la tua lettera del 31 giuntami ieri sera coll'ultima posta. Sebbene mi dispiace il saperti malato di stomaco, pur non ti nego che è la notizia che più di tutto mi consola un po'. Sarà però vero che tu ci ritrai da questo qualche cosa di positivo? Se t'accorgi che è così, seguita e dammi presto una bella notizia, se poi fossero chiacchiere al vento, come altre volte è successo è meglio che la pianti, altrimenti corri il rischio di esser punito...Di quello che dici della profetessa francese, magari fosse vero, però non ci credo, se ne sono intese di dicerie popolane, se ne fosse verificata una. Di pace quà, più non se ne parla, il giornale di ieri e quello d'oggi ancora annunzia la guerra degli Stati Uniti. Lo sai la Germania a bloccato tutti i porti del mare con i sottomarini, di modo che più non si può viaggiare, stanno facendo trincee e fortificazioni perfino a Terracina. La fame poi incomincia a farsi sentire, la roba costa, forse come mai è stato...
6 febbraio
...Come ieri t'annunziai, nel piccolo (giornale quotidiano) di ieri sera vi era la rottura diplomatica tra gli stati Uniti e la Germania. non solo, ma sembra che anche l'Olanda vuole uscire in campo ed anche lei contro la Germania, perché non vuole che questa ingombri le sue acque. Ora avviene che siccome a noi l'America ci forniva di tutto, adesso i porti si sono chiusi e non passa più niente, e la fame si farà presto sentire. I prezzi dei viveri aumentano di giorno in giorno. Da Veroli, come da qualunque altro paese non può uscire più niente, si deve incominciare a fare che ognuno deve pensare per il suo paese. Da quà non può più uscire nè carbone, nè legna, uova, polli, insomma qualunque cosa. Sono molti i soldati che scrivono che incominciano a soffrire la fame, e tu come te la passi in fatto di cibo...Oggi è venuto a Veroli per ventiquattro ore Antonuccio il figlio di Liborio. A forza di ragirare e marcando continuamente visita, l'hanno fatto dopo 7 mesi di servizio, inabile alla guerra e mandato al deposito di Frosinone. Se a te succedesse un fatto simile!...Accusando sempre dolori gastrici, chi ti ci vede allo stomaco? chiedi magari visita superiore se costì non ti riconoscono. Questa mattina è giunta una lettera di tuo fratello, ha cambiato indirizzo, dice che senza nessuna raccomandazione, solo per aver detto che aveva la licenza tecnica, una mattina è stato chiamato, levato dalla trincea, e messo nell'ufficio di Ala come scrivano. Dice che per ora neanche più può venire verrà più in là. Io mi sono stancata di mettere quasi in ogni lettera che cercassi di entrare in qualche ufficio, certo, dovresti dire ai tuoi superiori che hai fatto degli studi e fatti apprezzare per quello che vali. Di tutti questi di Veroli, tu che eri il meglio di condizione, sei stato il più disgraziato e sottoposto a tutti. Ecco perché io ci soffro, tutti hanno qualche fortuna e cercano a mettersi meglio, mentre tu...Io ti aiuterò più di quello che posso, ma la più gran forza la devi fare te...
 7 febbraio
...ho tante, tante cose da dirti che ci vorrebbe un volume intero; e poi, sono i miei parenti che mi contrariano e non vogliono, la mia idea sarebbe andare a situarmi ora a Roma; ed per questo che dico aspetto te. Dell'uscita in campo degli stati Uniti, c'é chi dice che va male, e chi dice che questo è la risoluzione del problema, che dovrebbe aver termine tra un paio di mesi. Ieri Cacciavillani mi disse: che viene a fare tuo marito?, tra poco si farà sicuro la pace e tornerà per sempre. Mi sento mancare il respiro quando mi si danno simili notizie. La pace, raggiungerà l'obbiettivo dei miei sogni. Tutto c'é veramente da sorriderci purché Dio ci da la salute e non una ma cento strade che abbiamo aperto. Quando la sera ti scrivo la nostra piccola dorme. Sono tanti i pensieri e le pene che tengo che non mi va di parlarti di lei, solo ti dico che si fa ogni giorno più bella e le signore nell'incontrarla dicono: sembra una bambola. Tanti baci da Milena e da me. Margherita
P.S. Dimmi Peppino ma tu fossi stato punito e non ti volessero mandare? Ti ho già avvisato di dirmi se è necessario che io ti telegrafo per farti venire il modo lo so io...addio.
8 febbraio
Mio amato bene. Questa sera ho fatto più tardi del solito, perciò mi trattengo più poco con te...Questa sera è venuto a cercarmi il professor Diamanti, ho pensato; chissà che notizia dovrà darmi, e non avevo il coraggio di presentarmi. Siccome a Veroli il 17, 18 e 19 si rappresenterà una importante cinematografia, il Cristus, un paio di mesi fa è stata eseguita a Roma al Costanzi, poi a Milano ed ora per intercessione del Cavalier Franchi si rappresenta per 3 giorni a Veroli tre rappresentazioni al giorno, incomincia dalle 2 pom, fino alla mezzanotte. Dopo di quà va all'estero. Vengono da Roma gli operai capaci di manovrare e musica scelta. Questo è venuto perché per riparare alle spese va facendo gli abbonamenti per vedere se almeno si copre delle spese; cercava me perché non conosceva gli altri. Abbiamo fatto l'abbonamento tutti uniti di famiglia per £ 11. Si, fin da ora ti dico che ci vado, però non solo mi sento urtata, ma il pensiero sarà di continuo con te. Già si sapeva di questa cinematografia da diverso tempo e il mo ideale era di assistervi in tua compagnia. Che destino!...
11 febbraio
Peppino amatissimo. Ieri non ebbi nulla da te, e neanche questa mattina, la prima posta, non mi ha portato nessun tuo caro scritto. Oggi è una splendida giornata di primavera, non mi prolungo tanto a scriverti, giacché non ho cose importanti da dirti; ti scriverò di nuovo questa sera se mi giungeranno tue buone notizie. La nostra salute è ottima, come m'auguro e desidero grandemente sia sempre di te unico e mio primo pensiero. Milena mi sta accanto è impaziente perché vede il sole e vuole andare a spasso, ed è per fare questo che non posso a lungo trattenermi con, non mi fa neanche indovinare a dirti quello che voglio Ti saluto con immenso affetto, ti abbraccio forte e a lungo ti bacio. Tutta tua affettuosa sposa a te fedele per la vita. Margherita
Caro papà la tua Milena ti bacia e ti aspetta (calligrafia di Milena)
Lettera di Margherita Del Nero dell'11 febbraio 1917 con un saluto scritto da Milena

12 febbraio
...Questa mattina sono stata da zia Rosa, sono quattro giorni ch è a letto con febbre quasi continua ed abbastanza alta. Paolina deve stare alla bottega, riguardare la madre e fare tutto ciò che serve per la casa. Zia Rosa mi diceva: sarebbe stata una fortuna per me se Peppino fosse stato a Veroli?...Vorrebbero che io andassi a starmi con loro, é inutile con questa guerra, chi più chi meno sono agitati e urtati, io poi appartengo alla categoria di quelle persone urtatissime, e non posso sottopormi ad un attedio. Milena poi è proprio una di quelle bambine che hanno l'argento vivo in corpo non si ferma un minuto, tocca tutto, salisce da per tutto, è un vero demonietto. Io non so lì come si va a finire, Alfredo ora si trova a combattere nei pressi di Gorizia. Nel giornale di questa mattina, vi era che nei pressi di Gorizia, all'Isonzo, le truppe italiane sono state inseguite dall'esercito austriaco, ed hanno dovuto retrocedere con perdite. Se il giornale dice così, figuriamoci che cosa sarà stato...sono guai, Peppino mio, e la fame e la crisi ora aumenta giornalmente. Cristino questa mattina ha scritto quanto tu gli hai raccomandato, ha detto che subito scrisse al tuo tenente dicendogli che volesse mandarti a licenza, ancora non aveva avuto risposta alcuna. Questa mattina Jano ha scritto alla moglie che Fischiagrilli arrivato a San Vito la sera del 7, fu fatto partire il giorno 8 per ignota destinazione loro sospettano che sia venuto costì da te. Indovina, io che ho pensato: Che fosse stato chiamato dal tuo comandante a rimpiazzare il tuo posto e volessero mandare te a licenza? Ricevi un forte abbraccio con tanti bacetti da Milena, e da me tanti infuocati baci che dicono il gran bene che ti voglio. Tua affettuosissima Margherita
P.S. Ecco le fortune che comprai ieri una per me e una per te (?)
13 febbraio
Peppino carissimo. Proprio ora ho avuta la tua cara cartolina con la data del 9, mi fa piacere il saperti bene, ma son sicuro che anche fossi malato non me lo dici, ormai abituato a dirmi, sto bene, del resto io te l'auguro e spero che fosse realmente come tu mi dici. ieri già te lo dissi che Jano aveva scritto della partenza di Fischiagrilli e il dubbio che avevano che fosse venuto dove eri tu. Peppino, credimi, io ero più che sicura, anche dopo quello che aveva scritto Cristino, che Fischia fosse venuto a dare il cambio a te. Questa notte io non so il perché, non ho chiuso un occhio. La sera quando viene l'automobile si sente un bel po' lontano, ieri sera la sentii lo stesso come le altre sere in lontananza, un bel pezzo dopo s'intesero gran voci, e dicevano: è caduto un muro della lunghezza di 20 metri e s'é trascinato anche quello di sotto. Erano le undici quando s'intesero tre forti bussate a casa, non potevo prendere sonno, credetti fossi tu, saltai dal letto, corsi alla finestra, appena mi videro dissero: ordine del maresciallo, venite a darci cinque torce, siccome oggi era mercato, e per evitare anche disgrazie perché non si poteva passare tutta questa notte sono stati a sgombrare la strada. Alle due poi è giunto Cristino ed Edoardo Marrocco tutti e due a piedi dalla stazione a Veroli. Mi dice Cristino che lui ha scritto al tuo comandante però fino al momento che è partito non aveva avuta nessuna risposta. Non mi sono messa a fare nessun telegramma perché come tu sai, ho scritto a Roma a Don Luigi Cerroni ma ancora non veggo risposta, aspetto qualche cosa di positivo. Intanto domattina farò una raccomandata al tuo comandante dicendogli che mi urge la tua presenza al più presto dovendo sistemare degli affari di famiglia. Cristino della guerra ne parla male assai, non so proprio come si può resistere a questa vita...
14 febbraio
..Ieri ti dissi che avrei fatto oggi una raccomandata al tuo comandante acciò si affrettasse a farti venire a licenza; però Cristino mi ha sconsigliata, dicendo che se vuole il tuo tenente ti manderà lo stesso; perché ci ha scritto lui dicendogli che siccome è diverso tempo che sono in pendenza degli interessi da sistemare tra voi e altri due cognati che ora trovansi a licenza, avrebbe piacere che ti mandasse, e dice Cristino, non c'è bisogno di infastidirlo, se vuole. Certo mi dispiace che la tua licenza si allunga tanto mentre di Veroli, sono venuti quasi tutti, speriamo che ti trovi qui quando si fanno le operazioni. Ieri sera mi dissero che presto si deve fare una grande battuta al Trentino senza però che si abbia nessun risultato. Del resto, io con ansia sto aspettando che abbia qualche risposta da Roma, poiché il mio più ardente desiderio sarebbe che quando tu vieni a licenza, di non farti più tornare costassi. Credimi, non solo ci sto intromettendo tanta gente, ma non mi stanco mai di pregare il Buon Dio e la Vergine, compreso il caro Bettino acciò mi aiutino non solo, ma che questo mio desiderio venga effettuato. Sarei fuor di me, se presto potessi avere la soddisfazione, i miei pensieri si cambierebbero e potrei cominciare a dire che da quest'epoca incomincerebbe una nuova vita per me. Dopo tu ti lagni che io dico: la sfortuna mi seguita, non è forse vero? Tutti hanno avuto il bene di avere il caro congiunto presso di se, ed io ancora no. Ieri sera Milena tutta angustiata (perché Titina ci diceva: ecco papà mio,) disse, mamma son venuti tutti e papà solo quello mio, mo, ma è vecchio proprio? Ci si divertono a dirci papà tuo è vecchio, essa ci piange ed irritata dice: è nuovo papaà mio: Mille bacioni da Milena, e da me un forte abbraccio e un forte bacio alla bocca. Tua affettuosa sposa Margherita
18 febbraio
...Ti scrivo un po' dispiacente, poiché ieri mi fu impossibile scriverti, al pensare proprio in questi giorni di carnevale ti privo di miei scritti; tu certo crederai che io stia a divertirmi. No, Peppino mio, anzi ti confesso che non mi diverto affatto. Ieri sera fui alla rappresentazione di Cristus, l'abbonamento lo tengo per tre sere, però non ci vado più. E' una bella rappresentazione, c'é anche concorrenza dei paesi vicini, io con l'idea di assistervi con te non mi ci diverto e mi torna più conto di non andare. Giovannino è andato alla visita fin da venerdì scorso, e questa mattina su Giornale d'Italia vi era che la partenza del 98 c'é il 26 corrente, è poi sono chiamati a nuova visita tutti i riformati dal 76 in poi. Se così fosse, non solo tu potresti passare in terza categoria, ma con qualche impegno far ritorno o al distretto di Frosinone, oppure a casa. Vedremo, io mi sto interessando proprio tanto di te, perché sei il mio unico pensiero e la mia dolce speranza...
P.S. Scusa la calligrafia.
19 febbraio
...Seppi, fin da ieri sera che anche Jano è venuto costì ove sei tu, è vero? Se da una parte mi dispiace, perché questo è un segno che da costì più non vi levano, da un altra parte, mi rincuoro un pochino al saperti in compagnia di amici e paesani. Però non ti nego che quello che mi accascia e non mi da requie è, il perché ancora non ti danno la licenza mentre ormai quasi tutti hanno usufruito di questo tenue divertimento. Di Santa Croce, non deve venire altro che tu e Cecchitto, il quale ha già scritto che viene in settimana. Si sente tanto parlare che tra breve si deve effettuare una grande avanzata al Trentino, anzi Cristino ha detto che stanno arrivando un'immensità di batterie. Io penso che se le operazioni incominciano, certo a te la licenza più non te la danno. Perché non l'hai ancora chiesta al tuo comandante? Mille e sinistri pensieri mi torturano la mente e quello che continuamente mi tiene agitata è che tu fossi stato punito? Ti fossi trovato in un momento di alterazione ed avessi fatto qualche mancanza...senti, Peppino mio, qualunque cosa ti fosse accaduto, tu sei sempre il mio amore, la mia vita, il mio tutto...Uno dei Cristini che ha anche moglie, era di artiglieria, per fare lo strafottente, non solo non ci hanno voluto dare la licenza; ma lo hanno messo in fanteria. Io questo te l'ho voluto dire giusto per farti consapevole delle ingiustizie che avvengono in questa terribile guerra...
20febbraio
...Oggi è carnevale, ma credimi, ad onor del vero non si è nemmeno conosciuto. Questa notte ti ho sognato, mi pareva di trovarmi in un albergo ed aver visto te in compagnia di Jano e Ceccarelli. Mi pareva che io ero sbalordita come mai tu ti trovassi lì senza avermi fatto saper niente. Ad un certo punto tu mi hai invitata a pranzare con te, io ho accettato, ed osservandoti bene mi sono accorta che eri tanto sciupato, e è stata tanta la mia impressione che mi sono subito svegliata agitatissima. Questa mattina, mille erano i pensieri che mi turbavano la mente, e la prima posta che si distribuisce arriva a Santa Croce verso le undici...Appena giutami la tua cara lettera con la data del 16, ho subito acceso il fuoco e ho fatto da mangiare per me e la cara Milena. O' avuto pure la cartolina del 15, ma dirti quale piacere e tranquillità insieme mi ha portato la tua lettera, mi è difficile potertelo descrivere. Io ti ho scritto sempre agitata per la licenza, perché mi passava sempre il sospetto che fossi stato punito, oppure t'avessero preso di mal'occhio ma ora che sono assicurata di quanto tu mi hai scritto, sono più tranquilla. Non ti nego poi, che sarei più contenta poter passare con te, non dico le altre feste, e se non fosse la S. Pasqua, almeno il tuo onomastico. Chissà che dirai nel vedere questa bella calligrafia; le penne ora ne danno a soldo e non costano niente, l'inchiostro è acqua. Ti ho sempre amato, fin dal primo giorno che ti conobbi, ma dirti quello che ora io sento per te, sono cose inenarrabili. Mi sento fremere la vita al pensiero di poterti presto riabbracciare. Non posso più trattenermi con te per la penna, saluti e baci da Milena e da me Margherita
P.S. Scusa questa indecente scrittura addio
23 febbraio
...Oggi non mi è giunto nessun tuo scritto, speriamo che mi giunga un'ottima notizia domani. Senti ora quanto ti dico: Domattina dopo che è partita l'ultima posta, per vedere se mi giunge nulla da te, scrivo al tuo comandante dicendo che dovremo fare degli interessi, contemporaneamente scrivo a te scrivo a te dicendo lo stesso, appena tu ricevi la lettera che t'ho detto, tu senza far altro presentati al tuo tenente fagli leggere la tua lettera e digli che non faccia che più a lungo si prolunghi la tua licenza. Oggi stesso il maresciallo mi ha detto di fare così, dicendomi che questa è la via per venire a licenza. Poi proprio per legge, i tuoi superiori chiedono informazioni a lui, ed allora sta il suo compito di dire se va bene e se è vero. Mi ha promesso che darà buone informazioni e dirà che la tua persona urge subito. Se poi con la posta mi giungesse notizia che tu presto vieni, allora tralascio tutto, hai capito? Noi in salute stiamo bene e anzi se dovessi dire, non mi sono inteso mai tanto appetito come ora, mentre il deputato Carboni venuto domenica a fare un discorso la pazienza, fermezza e coraggio, e di fare a poco a mangiare, a me sarà la primavera mangerei il doppio...
26 febbraio
...Proprio ora mi sono giunte le tue care cartoline de 20 e del 21 e ne son rimasta tanto contenta, perché dal contenuto di esse m'accorgo chiaramente che tu sei contento. Ed ora anch'io al pari di te non desidero che tu presto venga, almeno fossimo insieme il giorno del tuo onomastico...son persuasa finalmente che la tua licenza è prolungata proprio per quello che tu mi dici; ed ho saputo di sicuro che le licenze rimarranno sempre aperte; per questo sto più contenta. Tu ricordati di avvisarmi del tuo arrivo per telegramma, hai capito? Milena oggi è tornata a scuola, se avessi visto com'era contenta. Qui fanno certe belle giornate da non dirsi e costì, che tempo fa?...
28 febbraio

Peppino mio caro. Perdona se ieri non ti ho scritto, passai tutto il giorno da Concetta, e no che non abbia pensato a te, un po' occupata mi si passò il tempo. Ieri ricevetti la tua cartolina del 22 e questa mattina ho avuta la tua lettera del 24. Dirti quale gioia ho provato nel ricevere la presente non posso, solo ti dico che sto in ismanie di rivederti da un momento all'altro. Mi dici di Romolo e purtroppo vero caro Peppino, anzi ha scritto che presto lo portano al fronte, e in prima linea; ti dirò bene e a voce il perché. Giovannino è stato fatto abile, eri partì, però ieri sera è tornato, l'hanno messo in fanteria 63° regg. ha avuto di licenza fino al giorno 8 marzo e va a Salerno. Io credo che lo troverai qua, giacchè mi dici che la prima scampagnata vuoi farla a Santa Francesca. Cristino riparte il 5 marzo ha avuto più di quindici giorni, ha un capitano che ci vuole un bene grande, ha voluto che si trattenesse un po' più in famiglia. Mi dici che ti preparo quella tenuta di velluto, pulita c'é, si dovrebbe stirare, però è tanto malandata che è vergogna indossarla. Quando vieni ci penseremo a quello che devi metterti... 

lunedì 17 agosto 2015

Somme 1916 Il ricordo della Grande Guerra in Tenera è la notte di Francis Sott Fitzgerald

Il documentario che presentiamo è stato girato nel mese di luglio nel corso di una visita sui campi di battaglia della Somme, siamo andati a Beaumont Hamel dove c'è il sacrario dei volontari di Terranova che il 1° luglio del 1916 vennero sterminati nel corso del primo giorno dell'offensiva britannica. In questi luoghi è ambientata una pagina del romanzo Tenera è la notte di Francis Scott Fitzgerald. Il protagonista del romanzo, Dick, osservando i campi di battaglia, riflette sulla guerra terminata da pochi anni e fornisce una spiegazione sul perché gli uomini poterono combattersi dal 1914 al 1918, in un conflitto che segna la fine di un'intera epoca.