La guerre illustrée, numero di giugno 1917 |
La rivista in cui vennero pubblicate queste due fotografie
era "La guerre Illustrée". Nonostante il titolo in francese, si
trattava di una pubblicazione inglese che diffondeva fotografie
dell'Illustrated London News, provenienti da tutti i fronti di guerra. Venivano
privilegiate però le immagini che
propagandavano i successi dell'Impero Britannico nel duello mortale
ingaggiato con la Germania. La sequenza con soldati che escono da una trincea racconta
un'azione preliminare e di ricognizione prima dell'offensiva britannica, scatenata
davanti alla città francese di Arras il 9 aprile 1917 e che portò inizialmente
a buoni risultati con la conquista da parte delle truppe canadesi della
strategica Cresta di Vimy. L'offensiva, lanciata in concomitanza con quella
francese sullo Chemin- des-Dames, si arrestò a causa della disfatta subita dai
francesi e per l'esaurimento dello sforzo britannico.
La guerre illustrée, numero di giugno 1917. I soldati canadesi verso la Cresta di Vimy |
Le due immagini che più ci interessano e pubblicate su "La
guerre illustrée", fanno parte di una sequenza di cinque scatti esposti
nella mostra "Combattants de la Grande Guerre-Photographies de l'Enfer et
du Caos", curata da Yves Maner e Alain Jaques nel 2009.
"La guerre illustrée" era un mensile destinato alla
diffusione presso i paesi neutrali e le didascalie venivano pubblicate in più
lingue, compresa quella italiana.
Non vi era alcun commento sulla guerra e sulle sue fasi: la
fotografia dominava in senso assoluto, con didascalie ridotte all'essenziale che
fornivano indicazioni molto generiche sui luoghi e le circostanze in cui le immagini
erano state realizzate. L'importante era mostrare cosa stava avvenendo e quale
ruolo avevano nella guerra gli eserciti alleati, affidando una funzione di
primo piano a quello britannico.
Le informazioni sulle fotografie ridotte all'osso erano
certamente imposte dalla censura militare, ma potevano favorire anche la
confusione dando luogo a servizi fotografici montati unendo insieme immagini
provenienti da settori diversi del fronte. Nonostante la cautela di oggi
nell'osservare le fotografie provenienti dalla Prima Guerra Mondiale, i curatori
della mostra "Combattants de la Grande Guerre-Photographies de l'Enfer et
du Caos", affermano che le due immagini da noi ritrovate sfogliando "La
guerre illustrée", sono tra le rarissime che mostrano un vero momento
della guerra.
La prima in alto, con l'elmetto in primissimo piano e i
soldati in fila indiana nello stretto budello della trincea, ha un forte
impatto visivo. Si attende l'ordine di balzare allo scoperto per compiere
l'azione. Possiamo solo vagamente immaginare cosa stesse accadendo attorno ai
soldati: il rumore delle esplosioni, ad esempio.
La seconda coglie il momento dell'uscita allo scoperto sotto
il fuoco nemico e l'importanza di questo secondo scatto sta nell'essere in asse
con il primo. Non c'è una ripresa laterale che può lasciare intendere
l'intenzione del fotografo di dare un "via" alla realizzazione di una
fotografia che ricostruisce a posteriori l'azione. Il fotografo è insieme ai
soldati e sembra destinato ad uscire anche lui nella terra di nessuno per
andare avanti. In realtà chi fotografa è rimasto nella trincea, riesce infatti
a riprendere il ritorno dei soldati che diventano delle piccole ombre contro un
cielo lattiginoso. Yves Maner e Alain Jaques così commentano la sequenza delle
cinque immagini:
"Qui sopra e nella doppia immagine seguente: eccezionale
serie di cinque fotografie realizzate da un fotografo dell'armata britannica il
24 marzo del 1917, presso Roclincourt, durante un raid diurno sulle linee
tedesche, verosimilmente legato alla preparazione dell'offensiva di Arras, programmata
per il 9 aprile. Questo colpo di mano era destinato a testare le reazioni
dell'avversario ed a raccogliere informazioni. Questi clichés sono molto rari
perché realizzati nell'azione. I primi quattro mostrano un gruppo di soldati
del 10° Scottish Rifles che escono dalla trincea di prima linea e si
avventurano nella terra di nessuno; l'ultimo mostra il ritorno di una parte del
gruppo."
[Dal catalogo della mostra Combattans de la
Grande Guerre-Photographies de l’Enfer et du Chaos, curato da Yves Le Maner e
Alain Jaques, Ed. Ouest France 2009. Pagg. 155-156-157]
L'intera sequenza fotografica pubblicata nel catalogo "Combattans de la Grande Guerre-Photographies de l’Enfer et du Chaos". |
Quanti furono i soldati che restarono uccisi nella terra di nessuno?
Quanti riuscirono a tornare indietro? Sono risposte che non siamo in grado di
fornire. La drammaticità di questa sequenza fotografica è accentuata anche dal
fatto che, tranne uno ripreso nel primo scatto, i soldati non hanno un volto.
Tutti sono inquadrati di spalle: una massa anonima che sta per andare verso la
morte. Questo ultimo dato, unito alla ripresa in asse dell'azione, fa della
sequenza fotografica e delle due fotografie pubblicate su "La Guerre
Illustrée" un documento vero sulla guerra e sul destino di una generazione
di europei. Un ultimo aspetto di questa rivista dedicata esclusivamente alla
fotografia di guerra: la copertina. Le copertine, contraddicendo la vocazione
fotografica, sono realizzate con delle illustrazioni destinate ad attirare
l'interesse del pubblico desideroso di vedere immagini a colori che colpiscono
l'occhio. Quella del giugno 1917, numero in cui vengono pubblicate le due
fotografie eseguite davanti ad Arras, offre un esempio del più puro stile
trionfalistico e menzognero: soldati all'assalto e a viso aperto escono dalle
trincee. Nelle due fotografie che abbiamo commentato e nella sequenza completa,
la paura e la rassegnazione sembrano dominare una situazione drammatica e vera.
La copertina di La guerre illustrée |
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