giovedì 7 novembre 2013

1917: due fotografie dalla Battaglia di Arras


La guerre illustrée, numero di giugno 1917

La rivista in cui vennero pubblicate queste due fotografie era "La guerre Illustrée". Nonostante il titolo in francese, si trattava di una pubblicazione inglese che diffondeva fotografie dell'Illustrated London News, provenienti da tutti i fronti di guerra. Venivano privilegiate però le immagini che  propagandavano i successi dell'Impero Britannico nel duello mortale ingaggiato con la Germania. La sequenza con soldati che escono da una trincea racconta un'azione preliminare e di ricognizione prima dell'offensiva britannica, scatenata davanti alla città francese di Arras il 9 aprile 1917 e che portò inizialmente a buoni risultati con la conquista da parte delle truppe canadesi della strategica Cresta di Vimy. L'offensiva, lanciata in concomitanza con quella francese sullo Chemin- des-Dames, si arrestò a causa della disfatta subita dai francesi e per l'esaurimento dello sforzo britannico.
La guerre illustrée, numero di giugno 1917. I soldati canadesi verso la Cresta di Vimy

Le due immagini che più ci interessano e pubblicate su "La guerre illustrée", fanno parte di una sequenza di cinque scatti esposti nella mostra "Combattants de la Grande Guerre-Photographies de l'Enfer et du Caos", curata da Yves Maner e Alain Jaques nel 2009.
"La guerre illustrée" era un mensile destinato alla diffusione presso i paesi neutrali e le didascalie venivano pubblicate in più lingue, compresa quella italiana.
Non vi era alcun commento sulla guerra e sulle sue fasi: la fotografia dominava in senso assoluto, con didascalie ridotte all'essenziale che fornivano indicazioni molto generiche sui luoghi e le circostanze in cui le immagini erano state realizzate. L'importante era mostrare cosa stava avvenendo e quale ruolo avevano nella guerra gli eserciti alleati, affidando una funzione di primo piano a quello britannico.
Le informazioni sulle fotografie ridotte all'osso erano certamente imposte dalla censura militare, ma potevano favorire anche la confusione dando luogo a servizi fotografici montati unendo insieme immagini provenienti da settori diversi del fronte. Nonostante la cautela di oggi nell'osservare le fotografie provenienti dalla Prima Guerra Mondiale, i curatori della mostra "Combattants de la Grande Guerre-Photographies de l'Enfer et du Caos", affermano che le due immagini da noi ritrovate sfogliando "La guerre illustrée", sono tra le rarissime che mostrano un vero momento della guerra.

La prima in alto, con l'elmetto in primissimo piano e i soldati in fila indiana nello stretto budello della trincea, ha un forte impatto visivo. Si attende l'ordine di balzare allo scoperto per compiere l'azione. Possiamo solo vagamente immaginare cosa stesse accadendo attorno ai soldati: il rumore delle esplosioni, ad esempio.

La seconda coglie il momento dell'uscita allo scoperto sotto il fuoco nemico e l'importanza di questo secondo scatto sta nell'essere in asse con il primo. Non c'è una ripresa laterale che può lasciare intendere l'intenzione del fotografo di dare un "via" alla realizzazione di una fotografia che ricostruisce a posteriori l'azione. Il fotografo è insieme ai soldati e sembra destinato ad uscire anche lui nella terra di nessuno per andare avanti. In realtà chi fotografa è rimasto nella trincea, riesce infatti a riprendere il ritorno dei soldati che diventano delle piccole ombre contro un cielo lattiginoso. Yves Maner e Alain Jaques così commentano la sequenza delle cinque immagini:
"Qui sopra e nella doppia immagine seguente: eccezionale serie di cinque fotografie realizzate da un fotografo dell'armata britannica il 24 marzo del 1917, presso Roclincourt, durante un raid diurno sulle linee tedesche, verosimilmente legato alla preparazione dell'offensiva di Arras, programmata per il 9 aprile. Questo colpo di mano era destinato a testare le reazioni dell'avversario ed a raccogliere informazioni. Questi clichés sono molto rari perché realizzati nell'azione. I primi quattro mostrano un gruppo di soldati del 10° Scottish Rifles che escono dalla trincea di prima linea e si avventurano nella terra di nessuno; l'ultimo mostra il ritorno di una parte del gruppo."
[Dal catalogo della mostra Combattans de la Grande Guerre-Photographies de l’Enfer et du Chaos, curato da Yves Le Maner e Alain Jaques, Ed. Ouest France 2009. Pagg. 155-156-157]
L'intera sequenza fotografica pubblicata nel catalogo "Combattans de la Grande Guerre-Photographies de l’Enfer et du Chaos".  
Quanti furono i soldati che restarono uccisi nella terra di nessuno? Quanti riuscirono a tornare indietro? Sono risposte che non siamo in grado di fornire. La drammaticità di questa sequenza fotografica è accentuata anche dal fatto che, tranne uno ripreso nel primo scatto, i soldati non hanno un volto. Tutti sono inquadrati di spalle: una massa anonima che sta per andare verso la morte. Questo ultimo dato, unito alla ripresa in asse dell'azione, fa della sequenza fotografica e delle due fotografie pubblicate su "La Guerre Illustrée" un documento vero sulla guerra e sul destino di una generazione di europei. Un ultimo aspetto di questa rivista dedicata esclusivamente alla fotografia di guerra: la copertina. Le copertine, contraddicendo la vocazione fotografica, sono realizzate con delle illustrazioni destinate ad attirare l'interesse del pubblico desideroso di vedere immagini a colori che colpiscono l'occhio. Quella del giugno 1917, numero in cui vengono pubblicate le due fotografie eseguite davanti ad Arras, offre un esempio del più puro stile trionfalistico e menzognero: soldati all'assalto e a viso aperto escono dalle trincee. Nelle due fotografie che abbiamo commentato e nella sequenza completa, la paura e la rassegnazione sembrano dominare una situazione drammatica e vera.
La copertina di La guerre illustrée


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