domenica 10 novembre 2013

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero 1915 Prima Parte

Il paese di Veroli nelle lettere 

di 

Margherita Del Nero 

a suo marito al fronte

1915-1918

1915
prima parte
I primi mesi di guerra, la morte del figlio

La prima lettera spedita da Margherita Del Nero a Giuseppe Mizzoni il 18 marzo 1915, ci informa che Giuseppe è già stato richiamato in previsione di un possibile intervento dell’Italia nella guerra mondiale.
 
Roma, maggio 1915, manifestazione interventista, dalla rivista francese Panorama de la Guerre, 1914-1915
Quando l’Italia entra in guerra contro l'Impero di Austria e Ungheria, Margherita spera, come è stato promesso al popolo italiano, in un conflitto breve e vittorioso. Che venga presto la pace! Questo è il tema ricorrente in alcune frasi delle lettere nell'estate del 1915. Lentamente e non senza difficoltà, il funzionamento delle poste torna alla normalità.  Il dramma inizia con l'aggravarsi delle condizioni di salute del figlio, Bettino. Margherita si trova sola ad affrontare il trauma della morte del bambino, nelle lettere al marito si può anche osservare l'inadeguatezza della medicina del tempo dinnanzi alla debolezza fisica derivante da parti prematuri. Giuseppe non ottiene la licenza perché, così gli viene risposto dai suoi superiori, il bambino ha solo otto mesi!
[Margherita usa un italiano in cui ricorrono sovente inflessioni dialettali ciociare, la punteggiatura è spesso approssimativa e dettata dalla fretta di scrivere. Ci è sembrato corretto non intervenire con correzioni, riportando fedelmente ciò che Margherita scrive.]
 
Lettera spedita il 18 marzo del 1915
18 marzo
…Dirti poi come grande sarebbe il mio ardente desiderio di vederti anche per un sol momento; é cosa che la penna non sa scrivere, ed io non so bene esprimerlo. Solo il mio cuore, che batte sempre più forte per te, potrebbe parlarti ed esprimerti ciò che la lingua non sa e non può. A Milena, le monache in occasione della festa di San Giuseppe, ci hanno insegnato una bella preghiera. Com'è carina quando la dice!..Prega pel babbo e per la pace
Cartolina propagandistica francese sul ruolo della donna nella guerra, 1914-1915
5 giugno
…Milena ti cerca sempre e specie all’ora di pranzo, talvolta piange perché vuole che si ripone la porzione per te; a letto non ci vuole assolutamente nessuno e dice sempre: ci deve mette papà. Ieri è stato a Veroli Tittuccia [fratello di Margherita], per salutarci dovendo lunedì presentarsi al Distretto di Firenze, per il soldato mi ha portato una bottiglia di sciampagna fabbricata d lui, l'ho riposta per quando vieni tu, e ci è dispiaciuto che passando per Pisa non l'hai cercato. Riguardo al sussidio se n’è interessato Vincenzo [fratello di Margherita], la commissione ha già accettato la mia domanda e mi hanno fatto sapere che incominceranno il giorno 13 corrente, ti terrò informato, non dubitare. Riguardo a me caro Peppino non pensare a nulla, che mi sforzerò di essere tranquilla, però spero che tu non tarderai mai di farmi avere spesso tue notizie, e dirmi sempre (senza illusioni), che stai bene in salute e che presto torni all'affetto mio e dei nostri angioletti. Questo è il mio unico desiderio. Cristino [cognato di Margherita e marito di Concetta] scrisse ieri vuole sapere anche dove ti trovi tu, lui sta alla selva di Cadore, come vedi pare bell'avanti, già Concetta ci ha risposto facendoci sapere anche tue notizie...
Lettera spedita il 26 giugno 1915
 26 giugno
Peppino mio, è già un mese che manchi da casa e già mi sembra un secolo...da oggi Milena con insistenza mi domanda: è venuta la lettera da papà Che dice? A chiunque ci domanda dove sta papà? risponde: -Alla guerra!.. Bettino s'è rimesso per benino, ha spuntato un altro dentino, tra giorni ci caccio i piedini, com’è vivace e intelligente?!...Se vedessi che festa quando vede la gatta e come la chiama bene?! Le parole che pronuncia fin ad ora sono papà e misa…Peppino quando sarà che verrai a vedere e sentire cinguettare i nostri amori?...Voglio sperare che anche tu godi  un'ottima e perfetta salute, è questo l'augurio che ti faccio e il voto che faccio in tutti i momenti a Gesù e Maria, è che ti salvano dai pericoli e che presto ti ridoni a noi. Fammi sapere se ancora stai con gli amici verolani, ho inteso che Picchiotto non sta più con voi, E’ vero? Hai ricevuto la direzione di Cristino e vi site visti? Ieri scrissi a un ufficio di Bologna, che è stato messo apposta per sapere notizie e far pervenire lettere ai richiamati, io ci mandai il tuo indirizzo e ci spiegai che tu non ricevi le mie lettere e volevo sapere da loro come dovevo fare, sto aspettando risposta. Ancora non hanno richiamato nessun altra classe. Peppino mio fa in modo che io abbia più spesso i tuoi scritti, magari brevi.
3 luglio
Avrei desiderato anche oggi avere tue notizie per levarmi la curiosità se ancora hai ricevuto le altre mie lettere e cartoline. Tu come stai? spero bene, come pure posso dirti di me e dei nostri bambini che sono così vivaci da non lasciarmi un minuto quieta. Mamma pure sta bene e così tutti i parenti. Milena oggi diceva: papà non mi vuol bene più, perché a mangià non ci viene mai? A Veroli fa freddo e piove tutti i giorni, costì che tempo fa ora? Raccontami qualche cosa e dimmi quello che fai il giorno, insomma l'occupazione tua qual è?...
Cartolina spedita il 5 luglio 1915
 5 luglio
Mio caro Peppino. Proprio in questo momento ricevo la tua cartolina e subito ti rispondo com'è tuo desiderio. Rimango addirittura stupefatta del come ancora non ricevi miei scritti, mentre ti scrivo un giorno sì e uno no; ti ho mandato cartoline, raccomandate, illustrate, espressi, non so proprio più che fare, e tu chissà che penserai, non è vero. In quanto a ciò che mi dici se io ho pagato la tassa alle tue lettere, ecco ciò che ti dico. Le due prime me le hanno date senza pagare niente, la terza mi hanno fatto pagare 3 soldi, per i soldati la tassa è stata diminuita, tu seguita pure a scrivermi senza francobollo, che come vedi, i tre soldi è meglio che li pago io che tu. Non puoi immaginare quanto mi è dispiaciuto pensando all'acqua che ti è caduta addosso e sapendo che non hai altre maglie…ancora non c'è ordine di fare i militari, non appena sarà venuto il primo pacco che partirà sarà per te, già tengo pronta maglia e calze che credo ti faranno tanto bisogno. Ma santo Dio, perché non ti cambiasti e non ti facesti asciugare i panni, custodisciti più che puoi, hai capito?...
7 luglio
…Ti ho detto in due lettere che la moratoria(?) non è stata accordata fin ad ora, le tue fotografie che tanto desidero ancora non l'ho avute, il vestito da borghese l'ho ricevuto dopo aver pagato 80 centesimi e il sussidio me lo danno, è 1. 20 al giorno e Vincenzino me li fa portare a casa ogni quindicina…Peppino mio non si possono ancora spedire pacchi per militari; e oggi stesso l'ufficiale postale mi ha detto che se voglio che ti arrivano mie notizie non devo più far lettere perché è una lagnanza generale…Bettino ha spuntato due dentini, e già sta a mettere gli altri, però con questo caldo soffre, ma vedessi com'è carino, come capisce, tu non lo riconosceresti. Milena si è fatta ancora più bella, è l'amore e la consolazione di chi l'accosta, chiede sempre di te e ti nomina un migliaio di volte all'ora…
9 luglio
Ieri ricevetti la tua carissima lettera e non puoi immaginare quanto fu la nostra gioia nel sentire che finalmente incominci a ricevere le mie lettere che ti faccio spesso. Quando ricevo i tuoi cari scritti mi sento più calma e sto più tranquilla perché mi pare di parlarti e di tenerti vicino…Riguardo al sussidio, ti dissi già in un’altra che me l’avevano accordato e io non me ne sono interessata affatto, ci ha pensato a tutto Vincenzo, mi danno £ 1,20 al giorno e ogni quindici giorni me li portano a casa. Però sebbene io cerchi di spendere meno che sia possibile pure se ne va un bel po’ per queste creature, ma del resto ringrazio Iddio che questo sussidio è un di più e tutto quello che mi daranno lo ripongo per te e ti ci farai qualche cosa al ritorno… Bettino, malgrado i dentini che sta a mettere, sta benino e anche lui ha una linguetta che se non si sente non ci si crede...Anche mio fratello Titta si trova forse vicino a voi perché ha scritto che il battaglione dov'è Cristino è poco distante da lui, dopodomani ti darò più precise notizie.
18 luglio
Volevo scriverti fin da ieri, ma non mi riuscì, perché Bettino fu un po' stranuccio per causa che sta mettendo i dentini di sopra. Questa mattina ho avuto una tua lunga lettera portante la data del 13 corrente, ed ho ricevuto pure per mezzo della posta una lettera e due cartoline postali che io avevo diretto a te prima del 24, mi sono tornate indietro non so per quale ragione… Oggi  nella tua lettera mi dici che ti sono rimaste £ 110 che vuoi tenerle per quando sarai congedato, questo mi dispiace, perché sappi che tengo già pronte £ 100 da mandarti prima che ti congedi ti serviranno per girare, e ricordati di andare a Milano dove ti avevano promesso il posto, perché a Veroli anche a me non piace più di stare…Il vestito borghese l'ho avuto e le fotografie che tanto desidero ancora non arrivano. Vuoi sapere se hanno congedato qualche classe, ecco quello che si sa: è stata congedata per sempre la classe del 78, è stata mandata in congedo sino a nuovo ordine la classe in cui ci entrava Nazareno Dogianti e sarà più di un mese poi è stata chiamata la classe dell’85 quelli del genio e specialità poi nulla più. Oggi è partito da Veroli per il fronte arruolato volontario, senza aver fatto ancora la celebre cattiveria a mamma…(?)Giappone è tornato pochi giorni fa in licenza per 9 mesi, Alberto Caperna è tornato in licenza per tre mesi e poi diversi altri ancora son tornati con queste licenze prolungate, per esempio un altro è Antonio Mizzoni. Ah! Quanto grande è il mio desiderio se qualcuna di queste licenze fosse accordata a te!..Oggi per esempio t'accorgerai che sto scrivendo in fretta c'è Bettino seduto alla sedioletta che vuole farsi abbracciare. Com'è svelto e carino, tu non lo riconosceresti!…
Cartolina francese inviata nel 1915, il ruolo dei bambini fu di grande rilievo nella propaganda di guerra. Il testo stampato in basso: "vedi, il nostro cuore vola attraverso le distanze, ti dirà laggiù tutte le nostre speranze!"


Lettera spedita il 24 luglio 19115
 24 luglio
Mio amatissimo Peppino, volevo scriverti ieri, ma non mi riuscì ed è per ragioni facili ad immaginarsi. Bettino sta mettendo i dentini di sopra e si è sciupato un pochetto, però sta creatura ci soffre ai denti, non è come Milena. Oggi l'ho purgato per paura del calore che con questo caldo c'e ancora più pericolo che ci sfoga… Nell'altra lettera dovevo metterci ad ogni costo il santo che fu regalato a Milena dal curato di San Paolo e che essa smaniava tanto e che e voleva metterlo nella buca delle lettere. Te lo mando ora, bacialo e pregalo esso ti aiuterà (ossia la Vergine Santa e Gesù) perché esaudirà la innocente preghiera della nostra bambina. Ora avrai ricevuta la fotografia di Milena, non è venuta bene, perché era irrequieta e in ginocchio non potette mettersi perché le davano fastidio le ali, Ne stano sviluppando un'altra copia però a mezzo busto perché in questa è venuta un po' storta, la fanno con la testina in mezzo a una foglia d'edera. E' il figlio di Catetto che si diverte…quanto prima te la manderò. Ancora però non posso avere la tua fotografia che tanto desidero. A Milena, sappi che la più grande impressione che ha è quando vede l'automobile. Si ferma, lo guarda, rimane impietrita, vuole correrci dietro, poi comincia a piangere e grida che vuole papà. Bisogna che ho dato ordine di non portarla più a Santa Croce tant'è l'impressione che ci fanno le carrozze e l'automobile.[Nel corso della sua vita Milena avrà sempre un certo timore di attraversare la strada] Ci hanno detto che papà era vestito da soldato… Nelle chiese di Veroli, ora in una, ora in un'altra si stanno facendo continue preghiere, per la vittoria delle armi italiane, per la pace, per il felice ritorno dei nostri cari. Questa sera s'incomincia una solenne funzione a San Nicola, però io non posso parteciparci perché il piccolo Bettino si addormenta presto, prego però lo stesso e se la madonna ti aiuta l'andremo a ringraziare insieme a Pompei: tu pure fai una breve preghiera...
26 luglio
Amatissimo sposo, ricevo oggi una tua cartolina, scritta il 23, pare che adesso arriva più presto la corrispondenza...Oggi abbiamo fatto la nostra fotografia, un gruppo, ancora non so se stiamo veramente bene, in ogni modo in settimana te la manderò. La tua ancora non l'ho avuta. Non pensare a Milena e Bettino che ci sto attenta e sono paziente come tu mi vuoi. Ci è Maria di Toto che sta quasi sempre con me, perché Bettino vuole stare sempre in braccio e Milena richiede ancora più attenzione perché non ci si crede è addirittura un folletto, mi dispiacerebbe immensamente se cade e si facesse male, proprio ora che non ci sei tu. Oggi hanno messo i manifesti per il richiamo alle armi di altre classi, quando ti mando lettera ti farò sapere quali sono.
 
Cartolina postale spedita il 1 agosto 1915
1 agosto
Peppino mio caro, ti scrivo anche oggi una cartolina, per farti sapere che Bettino sta un po' più sollevato, oggi sorride, e chiacchiera, spero domani poterti dare migliori notizie di oggi. Datti coraggio e stai tranquillo che lo curo con tutta l'accortezza e amore necessario onde farlo ristabilire il più presto possibile. Già sono quattro notti che non dormo per starle intorno; e sto facendo pure io una cura per lui. Ora gli do la sola bibita del latte mio e nulla più, fino a che non si sia rimesso per bene. Oggi la febbre è stata un po' meno e credimi mi son rinteso circolare il sangue nelle vene. Ora ci sto facendo i clisteri di brodo di piede di vitella e per bocca ci do tamarindi e olio di mandorla. Se vedessi come si è ridotto…ci vorranno dei mesi e una forte cura prima che ci tornino le forze. Però nulla mi preme, né di spendere né di soffrire perché Dio e la Vergine santa mi faccino la grazia di farmelo guarire. Sarebbe doppio dolore per ambedue, e voglia Iddio buono risparmiarcelo…
2 agosto
Sposo carissimo, ieri ti scrissi che Bettino stava un po' meglio, in verità era così questa notte, poi si inteso più male, tanto che siamo state in piedi io e mamma. Pensa tu come soffro a vedere così malridotto il nostro amoruccio, povero figlio, se vedessi come guarda…Non so darmi ragione, perché è proprio la notte che sta più male. Oggi è venuto a casa Vincenzo con il medico per vedere si che diceva ci ha ordinato 4 cartine darcene una ogni 6 ore, finite queste vedremo. Domani mio fratello vuole portarci a consulto con altro medico e secondo quello che dicono mandarci a chiamare il maresciallo per fare i dovuti certificati per vedere se ti accordassero la licenza. Ora mentre ti scrivo sta alquanto sollevato e sorride. Speriamo che domani ti darò migliori notizie. Coraggio Peppino mio, te ne prego, perché tu che sei lontano da tutti ne hai maggior bisogno. Capisco che per te è doppio dolore, ma come fare? Potevo tacertele?
6 agosto
Mio amatissimo sposto. Sono due giorni che smanio per scriverti ma non mi riesce. Bettino sta meglio, non ha più la febbre forte come nei giorni passati però la convalescenza le ha prodotto una stranezza da non potersi credere. Vuole stare continuamente in braccio a me, guai a chi lo tocca, è un continuo piagnisteo. Del resto che fare? Con chi prenderla? Con il porco destino, (dice Cristino) che da quando l'hanno richiamato alle armi alla sua famiglia non si fa altro che combattere con la malattia…pazienza.  Però il nostro Bettino si è ridotto in un malo modo che chissà quando ci vorrà per rivederlo in perfetta salute. E con tutte queste febbri e strapazzi i denti ancora non li ha spuntati e chissà quant'altro dovrà soffrire. Ora ti dirò la cura che sta facendo: tre clisteri al giorno di brodo di vitella, latte mio e latte d'asina questa di cura fin che non si è rimesso per bene. Quando poi si sarà ristabilito ci dovrò fare i bagni di solfato di ferro oppure aromatici che vengono a importare di più, e dovrò farci fare la cura dello sciroppo rospin… Ieri venne a trovarmi Cristino che d’aspetto sta molto bene e mi dice che lui si trova poco lontano da dove ti trovi tu, mi dice pure che Cortina d'ampezzo la vede, perciò quando ritorna potreste anche vedervi. Lo sai è venuto a Veroli con i pidocchi (sottolineato due volte) e dice che lui è uno dei più puliti. E tu come stai in pulizia? Che si dice costì? Tornerete per l’inverno a casa? Qua c’è chi dice che in ottobre vi congederete, e chi dice che ci sarà tempo ancora un altro anno. Che ne dici tu? A Veroli, come pure in altri paesi ci sta in continue funzioni per implorare la pace dell’Onnipotente Iddio. Speriamo che presto si muova a compassione se non di noi almeno di tanti angioletti innocenti che ancora ignorano cosa sia il peccato. A me per ora l'impressione più raccapricciante che ho si è il pensiero se per l'inverno non sarete tornati. Questa mattina alle 5 si è intesa una breve ma forte scossa di terremoto, alle 11 e mezzo un’altra, l’ultimo di luglio alle 4 antimeridiane un’altra; si sentono tanto frequenti che volevano cominciare a riaccomodare la chiesa si son fermati aspettando.
Cartolina del 1915 in cui si mostrano gli effetti del terremoto a Veroli
13 agosto
Mio caro Peppino. Ieri sera ricevetti una cartolina, questa mattina prima di scriverti ho atteso la posta, almeno per sapere se hai ricevuto qualcuna delle mie lettere. Poco fa è stato il dottore a visitare di nuovo Bettino che sta un po' più male dei giorni scorsi. Dopo tante cure che ci tengo non so come spiegare questi cambiamenti così repentini in questo bambino. Armati di coraggio perché sei uomo e rifletti a me, che oltre a tenere questa cara creatura malata son sola, priva di conforto e più di tutti dell'uomo che dovrebbe incutermi coraggio e dividere insieme le pene. Certo, tu pure soffrirai al pari di me, ma io ora mi sento scoraggiata. Il dottore Biamonti chiamato da Vincenzo perché dice che ha più pratica nei bambini, ha voluto proprio di iniziativa sua rilasciarmi un certificato nel quale dichiara che il nostro Bettino è malato grave di una malattia intestinale. Ora l'ho mandato al sindaco perché me ne faccia uno pure lui e il maresciallo già sta avvertito che dicono che prima di rilasciarti in licenza s'informano se  è vero ciò che si è scritto. Domani mattina senza perdere un minuto ti spedisco detti certificati raccomandati, penserai tu a presentarli ai superiori e da oggi in poi prevedendo che ti diano la licenza, nei miei scritti di dirò sempre Bettino sta lo stesso. Faccio così perché anche Concetta faceva lo stesso. Ora voglio dirti pure quello che ha detto Biamonti: Prima di tutto devi sapere che Bettino ha il corpo gonfio. Dopo averci fatto un'accurata visita e averci bussato dappertutto; risulta che il bambino è nato privo di alimento perché ha molto sofferto nella mia gravidanza; e soffrendo pure nell'allattamento non ha potuto sviluppare come doveva e per questo ha il catarro cronico. In conseguenza a quest'indebolimento non ha più muscoli. D'ossatura e di costituzione è sano, però m'ha detto che per salvarlo occorre non darci più niente per bocca, ma bensì d'allattarlo con il latte di donna. M'ha osservato il mio latte, ed ha visto che è pochissimo, e questa scarsità dipende dall'agitazione e dalle pene. Ci vorrebbe una giovane balia che sia giovane e sana, o almeno trovare una donna vicino casa che l'allattasse il giorno e la notte l'allatterei io. Oppure darlo addirittura in campagna, e questo non lo farei mai. Sto vedendo per Santa Croce per trovare una donna per farmi aiutare il giorno così spenderei un po' meno…
Lettera spedita il 14 agosto 1915
14 agosto
…Ieri sera il povero Bettino ci mise paura, tanto che dovemmo mandare subito per il dottore il quale mi rassicurò che per la notte, salvo complicazioni, non c'era pericolo. Questa mattina però ho chiamato pure Martelli perché l'agitazione in me era troppa, credevo impazzire, tu lo sai come spaventa Biamonti. Il dottore Martelli è venuto una mezz'ora fa, e al primo vederlo ha detto che è catarro intestinale e per questo non bisogna dare assolutamente più nulla al pupetto e nutrirlo solo col latte di donna…Io non so in che modo fare, il latte mio è pochissimo e Bettino si è mal ridotto. Martelli mi da a sperare e dice che se si mantiene vispo con una buona cura si salva. Intanto proprio adesso è venuta zia Costanza e stiamo preparando che tra poco viene il vescovo e Vincenzo lo terrà a cresima. Che brutto momento sarà per me!… Bettino da ieri sera non piglia il latte, ce lo do col cucchiaino non può stringere per quanto ha le gengive gonfie. In ogni modo ti farò pervenire notizie tutti i giorni, se lui si aggrava ti telegrafo…
Lettera spedita il 15 agosto 1915
15 agosto
Mio caro Peppino. Questa notte Bettino s'è aggravato. Non vedevo l'ora che si facesse giorno per sentire il medico; il quale ha detto che al bambino ci è sopragiunto la gastro enterite e principio di meningite. Ci ah fatto subito mettere la borsa del ghiaccio alla panzetta e alla testa. Sono due giorni che non piglia più nulla ci devo bagnare la boccuccia  con un pochino di latte poiché ha le labbrucce sempre aride. Ci sono sempre vicina, mi guarda con un fil di voce mi chiama e par che dice, aiutatemi…Il suo flebile lamento mi si è conficcato al cuore, il pupetto è grave e di tutto mi sono accorta quando il medico parlava con mamma. Mi sembra di essere pazza, povero figlio mio, non ho neanche il bene di avere la sua fotografia. Martelli ha fatto la sua relazione e l'ha portata al maresciallo acciò ci mettesse la sua firma e per farla arrivare più presto farla partire per ufficio; dice che questo è l'ordine che hanno a riguardo dei militari, un'altra relazione eguale a quella me l'ha lasciata a me, acciò la mandi a te, e tu la fai vedere ai superiori, ma mi dice che è una cosa difficile a spuntarsi. Io pure mi sento male, ho caldo e sento un tremore di vita, ma m'agurerei un accidente in questo istante per non veder più soffrire il nostro amore. Coraggio, Peppino mio, pensa che io sono donna e per questo più debole di te; e soffro immensamente…
[Nella corrispondenza ci sono tre telegrammi: il primo è dell'8 agosto, Peppino scrive: Impressionato silenzio desidero notizie bambino; il secondo è del 18 agosto,  Margherita scrive: malgrado le immense cure Bettino aggravatissimo; il terzo è del 25 agosto, Peppino scrive: scritto continuamente tranquillizzami]
Fine della prima parte

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