sabato 5 marzo 2011

Gorizia 1916 nelle immagini fotografiche de “Il Mondo” Seconda parte La struttura della rivista.

Com’è strutturata la rivista “Il Mondo”? Esaminiamo il numero precedente a quello in cui compaiono articoli e fotografie su Gorizia conquistata dalle truppe italiane.
“Il Mondo” (N° 32 del 6 agosto 1916) si presenta al lettore in una forma che trae ispirazione dalla rivista francese “L’Illustration”, ma con una veste più moderna.




Nel 1916 “L’Illustration”, già da alcuni decenni, ha una copertina nutra, in cui non ci sono immagini. “Il Mondo” invece è già un rotocalco, con due copertine in cui sono pubblicate due fotografie diverse e di grande formato. Tra le due c’è un ampio spazio pubblicitario con ben due pagine e la parte superiore della seconda, è occupata dalla rubrica fotografica “Attraverso gli scacchieri della guerra europea”. In questo caso ci sono tre fotografie provenienti dal fronte della Somme. L’apertura fotografica della seconda copertina è dedicata alla visita del ministro Leonardi Bianchi all’Istituto Fanny Finzi Ottolenghi, un laboratorio per la costruzione di arti per i mutilati di guerra. Segue un racconto firmato “donna Paola” e sulla pagina seguente due fotografie; una mostra la camera da letto di un appartamento londinese arredata, è scritto nella didascalia, in stile “futurista”. Una pagina sulla guerra con notizie da vari fronti a cui segue una fotografia di grande formato proveniente dal Reparto fotografico del Comando supremo: un lungo cannone è puntato contro gli avversari, il titolo è “La battaglia tra l’Adige e il Brenta: un grosso calibro piazzato sul Novegno”.

Due pagine sono occupate da fotografie di grande formato: Vittorio Emanuele Terzo che insieme al Presidente del presidente consiglio Boselli, esce dalla chiesa di una città vicina al fronte dove è stata celebrata una messa in ricordo di Umberto Primo e tende militari in un paesaggio di rovine. Il titolo è “Truppe di rincalzo attendere in Asiago già battuta dal cannone austriaco” (evidentemente lo spazio per il riquadro era troppo piccolo per rispettare correttamente la lingua italiana).



Viene poi una rubrica tenuta da Innocenzo Cappa (1875-1954, senatore del regno dal 1913, poi fascista e dichiarato decaduto nel secondo dopoguerra per aver sostenuto il fascismo e la guerra dentro e fuori il Parlamento), con considerazioni sulla guerra sull’esempio di L’Illustration con gli articoli di Henry Lavedan. Ancora un altro racconto a puntate illustrato con disegni (l’autore è Dario Niccodemi). Le pagine conclusive di questo numero contengono una rubrica fotografica sportiva dal titolo “Attraverso gli sports”, un altro racconto e una rubrica dal titolo significativo: “L’ora che si vive nell’affrettata vicenda del Mondo”. E’ composta dal 6 fotografie riguardanti avvenimenti e personaggi di attualità e provenienti da varie parti del pianeta.



Ci sono anche due pagine con lo spartito musicale di “La cavalcata della morte” (!), tratta da “Le illusioni lunari” di Francesco Malipiero. In ultimo ancora pubblicità e una rubrica dal titolo “Il carattere rivelato dalla scrittura, i responsi del grafologo” (la presenza di una rubrica del genere sembra dimostrare quando sia importante lo scambio di lettere e messaggi in questo periodo di guerra).
Dal quadro che abbiamo tracciato emergono due elementi: non ci sono notizie sull’imminente occupazione di Gorizia, le fotografie riguardanti la guerra provengono tutte dal Servizio Fotografico dell’esercito. Il controllo della censura su questo settimanale, a metà tra rivista letteraria e organo d’informazione e illustrato quasi esclusivamente con fotografie, sembra molto stretto.



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