lunedì 19 dicembre 2016

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero novembre dicembre 1917


Con questa celebre tavola, apparsa su La Domenica del Corriere alla metà di Novembre del 1917, Achille Beltrame saluta un'ancora incerta riscossa italiana dopo Caporetto. I mutilati delle battaglie combattute sino a quel momento, rivolgono un commiato alle schiere di combattenti che si apprestano a fronteggiare il nemico, ora sul territorio nazionale. Il messaggio è chiaro: non ci sono sconti per nessuno, la lotta sarà durissima. I soldati di ieri che portano sul loro corpo le ferite della guerra, salutano quelli di oggi per una vittoria che ormai si è trasformata in resistenza in alcuni momenti disperata. L'effetto immediato della sconfitta che l'Italia subisce a Caporetto è la rottura dei contatti tra i soldati e le loro famiglie: nelle retrovie del fronte tutto il sistema di collegamento (anche il servizio postale) e di supporto all'esercito va temporaneamente in crisi. Bisogna inoltre considerare il fatto che militari come Giuseppe Mizzoni che presta servizio nella sussistenza, vengono investiti dall'onda di piena delle migliaia di soldati in ritirata. Sono altre migliaia di soldati che debbono spostarsi indietro in un clima di confusione e incertezza; nei brani che presentiamo Margherita parla di una cassetta che Giuseppe è stato costretto a gettare via dovendo fuggire. Ci chiediamo, e questo forse resterà un mistero, come Giuseppe abbia potuto conservare tutte le lettere che gli aveva inviato sua moglie, prima e dopo la rotta di Caporetto. Mai come in questo momento la "lettera" assume un ruolo centrale nella vita quotidiana degli uomini e delle donne che vissero in quegli anni in cui i legami personali furono interrotti e spesso spezzati per sempre dalla guerra. Margherita a dicembre del 1917 passa un altro Natale in solitudine; sua figlia Milena ha 4 anni e nelle festività natalizie ha visto il padre solo una volta ed era così piccola da non ricordare qual Natale. Nell'ultimo brano della lettera del 1917 l'animo di Margherita è un poco sollevato dalla notizia che si sono riaperte le licenze e già immagina l'arrivo di Giuseppe, ma passerà ancora molto tempo prima che suo marito torni a Veroli solo per pochi giorni. 
Cartolina postale inviata da Margherita Del Nero il 5 novembre 1917 a suo marito Giuseppe Mizzoni

Novembre 1917
5 novembre
...Ieri mi giunse la tua del 30 ottobre dove mi dicevi di non scriverti fino a che non mi avresti mandato un nuovo indirizzo...Tu sai bene che in questi giorni di ansia febbrile più che mai si aspettano notizie dei cari lontani, pregoti un rigo solo al giorno, altrimenti...Di Giovannino(fratello di Giuseppe), con dolore debbo dirti, che dal 16 ottobre non si è saputo più nulla di lui. Tu sai bene dove si trovava...Mille saluti, e ardenti bacioni da Milena e dalla tua Margherita
7 novembre
...Attendo ansiosamente le tue care notizie che spero e m'auguro fossero buone. Ne ieri, e ne oggi ho avuto nulla da te. Chissà da che dipende, proprio adesso che febbrilmente si aspettano le nuove dei cari lontani. Di Giovannino ancora nulla...
8 novembre
...O' atteso anch'oggi un tuo caro scritto, ma invano. Sono ormai 8 giorni che non so più nulla di te, avendo l'ultima tua la data del 31 ultimo scorso. Da che dipende questo ritardo? Tutti quei che scrivono; a nessuno i cari scritti portano una data tanto anteriore come la tua. Vivo una agitazione da non potersi dire, adesso appena terminata questa, vado alla posta, con la ferma speranza di avere tuoi cari scritti. Tu devi fare in modo di inviarmi magri un sol rigo al giorno: hai capito? Qui fa un tempo tanto cattivo che finisce da mettere la malinconia; e costì che tempo fa? Dove ti trovi?, Come stai?...
22 novembre
...Sappi, Peppino mio, che dopo 17 giorni senza avere tue notizie ebbi domenica una cartolina in data del 13 da Rossano Veneto, che per le lagrime che mi uscivano non potevo arrivare al leggerla. Ieri ebbi una tua in data del 17  dove mi rimetti quest'indirizzo e mi dici che ancora vai in viaggio...Accidenti, conosco bene pure io le cause quali sono, e quanti e quali agitazioni si prendono...I tuoi fratelli stanno tutti bene, chi l'ha passata brutta al pari di te è maschietto (Giovannino)...
23 novembre
...Questa mattina ho ricevuta la tua cara del 19; in essa mi domandi se  ti ho seguitato a scriverti regolarmente. Con dispiacere debbo dirti che fin da quando ebbe la cartolina Angelica dove Vincenzino gli diceva di non più scrivere perché vi trovavate in viaggio, non ho più inviate mie notizie, perché non sapevo dove dirigerle. Cristino pure è stato un bel po' di giorni senza scrivere però ora le sue notizie giungono regolari...
26 novembre
...Mi giunse una tua cartolina in data del 5 corr., che dal contenuto di essa, sembra che prima mi abbi scritta una lettera, ma che non ho ricevuta. Perciò...Speriamo per ora in bene, e periamo che un giorno, migliore di questi possiamo ricordarci...
27 novembre
...Non ti posso descrivere quanto grande è la smania che mi sento per sapere dove e come ti trovi. Non ti riesce scrivermi una lettera? Se occupato assai? Dei tuoi fratelli stanno tutti bene, Giovannino l'ha passata un po' scomoda, fin ad ora io il tuo indirizzo non ce l'avevo fatto sapere, perché m'aspettavo di ricevere un altro nuovo indirizzo da un momento all'altro. Cristino è un bel po' di tempo che non scrive. Dovrei dirti tante cose, ma come? Basta, solo auguriamoci che Dio non si dimentichi di noi; e che presto possiamo rivederci in ottimo stato...
29 novembre
...Nè ieri, e nè oggi ho avuto nulla da te, come mai? vorrei, non ogni giorno, ma ogni minuto leggere i tuoi cari scritti...Oggi ha scritto Cristino...
Cartolina postale del 4 dicembre 1917 inviata da Margherita Del Nero a suo marito Giuseppe Mizzoni.

Dicembre 1917
4 dicembre
...O' avuto questa mattina la tua cartolina in data del 30, e con dispiacere apprendo che tu di nuovo ti metti in viaggio. Come mai, sembra proprio che il destino l'abbia preso con te. Sono 30 mesi e tra poco comincia il trentunesimo e sarebbe ora di finire. Quasi a nessuno di Veroli si è dato il caso che in tanto tempo da richiamato, sia stato a licenza due sole volte. Non se ne può più...Dimmi di quello che hai di bisogno, e cerca te ne scongiuro di non farti mancare nulla, e di salvarti la vita, pesa che siamo ai tempi che bisogna essere egoisti. Cristino seguita a scrivere, come pure i tuoi fratelli.
7 dicembre
...Ieri ebbi la tua cara del 2, dove apprendo con dispiacere che tu ti trovi tuttora in viaggio. Ma dove ti portano adesso?, Non ti danno un minuto di requie. Non ti so dire quanto farei per poterti essere un istante vicino, ed accertarmi dove e come stai. Oggi poi, ho avuto la tua del 5, e una franchigia di Cristino, dove mi chiede notizie di te, e vuole sapere dove ti trovi. Risponderò domani, rimettendoci il tuo indirizzo. Saranno 8 giorni fa, ti feci una lettere e un vaglia di £ 25. Ora con questo viaggio li hai ricevuti?...
13 dicembre
...Ieri ebbi la tua cara in data del 9 corrente. Mi dici che ancora non hai potuto avere la mia lettera che ti feci il giorno dopo del vaglia. Come vedi, le lettere non giungono, perciò è inutile che te ne stia a fare. Da quando tu partisti da reparto d'origine, solo una di lettera ne ho avuta da te, ed ora non l'ho presente, ma mi sembra in data del 27, dove mi parli della tua cassetta che fosti costretto a gettar via...Fammi subito sapere un indirizzo sicuro, dove per Natale ti posso spedire un pacco, giacché le licenze ancora non si riaprono...
16 dicembre
...Ieri mi giunse la tua grata dell'11 corrente. In essa mi dici che ancora non hai ricevuta la lettera che con tanto interesse ti feci dopo il vaglia. Io non so, ma non ti riesce di farmi pervenire qualche lettera per mezzo di qualcunaltro.?! Anch'io dovrei dirti tante cose, e parlarti a lungo, ma come fare?...
19 dicembre
...Ieri ebbi la tua del 14 e con stupore leggo che tu sei privo di mie notizie, e che ancora non hai avuta la mia lettera. In che modo posso di nuovo scriverti per lettera, quando non te le danno!...La nostra cara piccina, sta occupatissima per il Natale, mi disse ieri,: la maestra mi sta imparando la poesia per papà. Povera creatura sono cinque natali che è al mondo e sono tre che non è con te, gli altri due era tanto piccina che neanche si ricorda...
20 dicembre
...in questi tempi se ne vanno quattrini e si rimane sempre delusi. Si sta vivendo proprio di speranze...Mi sento una spina atroce al cuore, perché non posso scriverti una lettera perché avrei da dirti tante cose; ed anche perché questo è il terzo Natale che famo divisi. Non mi sento neanche il coraggio di farti gli auguri. Atroce destino!...Ieri sbagliai, sono quattro natali che Milena è in vita, e solo il 1° ha fatto con suo papà che continuamente nomina...
ps oggi ti spedisco £ 25 ci fai Natale
24 dicembre
...Questa mattina ho avuta la tua cartolina del 21 e l'altra d'augurio. Peppino mio, non posso assolutamente descriverti come mi sento commossa, ed altrettanto avvilita, è amore mio, il terzo Natale che tu passi in zona di guerra. Questo proprio, credevo di stare insieme, e che fosse avvenuta la pace. Pace, che parola vaga!...Siamo arrivati ad un punto che proprio non si ha la pazienza. Oggi, per esempio, tutto mi urta non posso soffrimi ai miei occhi e mi sento un nodo che mi stringe alla gola, ed avrei una gran voglia di piangere. Povero Peppino mio, pagherei la mia vita tutta, purché potessi in questo momento vederti e baciarti. Se vedessi poi, la nostra piccina recita una poesia in questa ricorrenza, il significato è che essa dice che ha tanto pregato il bambinello acciò presto faccia tornare il suo papà salvo e a lungo lo faccia vivere con la mamma; promettendo di essere buona e accettare le preci di un picciol cuore. Ogni volta che recita devo piangere, tanto mi sento commossa. Questa mattina mi ha detto: Mamma, ma a scuola ci sono tanti bambini che invece della serva li viene a riprendere il padre, ma papà mio quando si viene a stare per sempre a casa? Mentre scrivo la nostra Milena è andata su a casa, ed assolutamente vonno i miei parenti che anch'io vado per questa sera a trattenermi su a casa. Proprio per non contrariare vado, ma di mangiare non ho voglia, e il mio pensiero, il mio cuore sarà in questi giorni più che mai stretto a te e non ti lascerà mai, seguendoti ovunque. Mi sentirei pochissima voglia di fare augurii, che debbo dirti? Faccia presto il buon Gesù cessare questa guerra, salvarti dai pericoli e disgrazie, e farti tornare tra noi. Che la pace e l'amore regni tra noi, e l'affetto ci unisca in un sol cuore allietato dal sorriso della nostra famigliuola; e con la speranza di un avvenire cospicuo. Coraggio, amore mio, cerca di dimenticare le amarezze di questa dura separazione, Iddio ci aiuterà e con la salute tutto si riacquisterà...
26 dicembre
Mio adorato Peppino, Ecco che Natale è passato, e, per me è stato più uggia di ogni altro giorno. Tutto ieri mi sono intesa talmente avvilita che non ho avuto voglia nè di mangiare e molto meno di ridere...Ricevetti giorni fa la tua lettera, mi sembra del 16, e con tutta quella cantilena che tu mi dici di non spedirti denaro, non te ne ho più spedito, tu sarai tanto buono di chiedermi quello che t'occorre quando ne avrai bisogno. Domani ti scriverò una nuova lettera, con la speranza che ti giunga ti parlerò a lungo di un affare importane. Da una parte riderai, e da un'altra ti angustierai. Solo spero che non verrai in collera con me...
28 dicembre
...Mi è giunta questa mattina la tua cara del 24, si capisce bene scritta di sera. Anch'io quella sera ti scrissi una lettera, forse nella stessa ora eravamo intenti a scambiarci le notizie. Nell'altra tua del 18 dove mi dici il paese dove ti trovi, non ho potuto saper nulla perché era censurata; mentre questa del 24 mi è arrivata intatta. Ti scrissi il 26, che l'indomani ti avrei di nuovo scritto per lettera; che ti avrebbe destato meraviglia. Ieri infatti non scrissi più perché la posta giù alla stazione non ci fu portata a causa della neve che la notte del 26 cadde sulla nostra Veroli. Questa notte ha nevicato di nuovo; e il mio pensiero corre veloce a te: e dico chissà dov'è il mio povero Peppino che tempo ci farà?!...Al sentirmi dire da te che le licenze sono aperte, mi sono intesa una pulsazione mai avuta. Al pensare che tra una ventina di giorni potremo rivederci...Oh! quanto lo desidero questo momento, non vedo l'ora, vorrei che questi giorni si riducessero a minuti, tant'è l'ardente brama di rivederti e riabbracciarti... 
                    


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