mercoledì 8 luglio 2015

La rivolta degli Alpini ad Aosta 25 e 26 novembre 1915 Seconda Parte

I documenti  che riguardano la rivolta degli Alpini ad Aosta nella notte tra il 25 e il 26 novembre del 1915, ci consentono di ripercorrere le fasi dell'avvenimento e in questo secondo capitolo del nostro racconto, iniziamo ad esaminarli a partire dalle prime notizie.
Elaborazione grafica a partire da uno dei telegrammi inviati al Ministero degli Interni il 26 novembre 1915
Il primo telegramma è del 26 novembre ed è ricevuto al Gabinetto del Ministro dell'Interno alle ore 18,15, giunge da Aosta ed è inviato alle ore 15,15.
"Circa 300 sodati 4° reggimento Alpini ivi distaccati destinati partire stamane per ignota direzione ammutinatisi rimasero sera fuori caserma dopo ritirata - Ore 24 improvvisamente formossi tra loro dimostrazione al grido: abbasso la guerra! -   percorsero vie città commettendo atti teppistici - Intervenuta arma diretta sottoscritto - stante eccessivo numero dimostranti armati fu conveniente ritirarsi per evitare gravi conseguenze - rimandata partenza prese disposizioni per effettuarla garantendo ordine pubblico - al momento calma perfetta - sottotenente Pierantoni".  
Il grido, "politico", di "abbasso la guerra!" urlato dai dimostranti e il fatto che vengano definiti armati sottolineano la gravità della situazione.
Il secondo telegramma è inviato dal Prefetto di Torino Verdinois sempre al Gabinetto del Ministro dell'Interno alle ore 19,25 del 26.
"Di circa quattrocento alpini che d'Aosta dovevano ripartire all'alba per il fronte e che questa notte si sono ribellati attualmente rimangono fuori caserma solo una trentina - Tutti gli altri essendo rientrati - Alcuni alpini recaronsi questa notte nella stazione ferroviaria rovesciando materiale sui binari - Danni lievissimi non perturbarono servizio - Ad ogni buon fine ho provveduto per la partenza di altro rinforzo di carabinieri - Città Aosta mantiensi calma insano tentativo Prefetto Verdinois".
Elaborazione grafica a partire dal secondo telegramma inviato dal Prefetto di Torino Verdinois
Un terzo telegramma, sempre di Verdinois, é inviato il 26 alle ore 20,30 e ricevuto alle 22,35.  "alpini  con forte scorta dei carabinieri sono partiti poco fa da Aosta con treno speciale per la zona di guerra Al momento della partenza sono stati trattenuti in arresto una quindicina di alpini ritenuti caporioni della ribellione -  sono stati pure trattenuti in arresto altri due o tre che hanno emesso grida di -viva l'Austria-".
Ancora un telegramma di Verdinois del  27, inviato alle ore 15,45 e ricevuto alle 19,15.
"i primi accertamenti tenderebbero ad escludere l'ipotesi di opera di estranei nell'ammutinamento del reparto degli alpini- Costoro appartenenti ai circondari di Biella é vero erano dolenti di dover tornare in guerra senza aver riveduto le loro famiglie ed irritati che i soldati di fanteria rimanessero ad Aosta  cui le proteste che forse anche per le copiose libazioni fatte dagli alpini durante la sera di giovedì...non rientrarono in caserma all'ora della ritirata degenerarono poi in aperta e grave ribellione -  La popolazione valdostana è dolente del fatto che può menomare la sua reputazione mentre gli ammutinati appartengono ad altra provincia". 
L'informazione del Prefetto contiene un dato importante: gli alpini non vogliono essere i soli a fare la guerra, chiedono che anche quelli di stanza territoriale ad Aosta vadano al fronte. E' un elemento di divisione e di guerra fra poveri che si inserisce tra i soldati. Il fatto che i soldati siano per la maggior parte del biellese verrà sottolineato anche altre relazioni. 
Il Presidente del Consiglio Antonio Salandra

In seguito ai fatti di Aosta si muove il Presidente del Consiglio Salandra che invia un telegramma a Verdinois. Il fascicolo conservato presso l'Archivio Cebtrale dello Stato (Presidenza del Consiglio dei Ministri) contiene la copia autografa del messaggio di Salandra e viene spedito il 27 novembre alle ore 10,22. "Verrà da Lei tenente Bellomia sostituto avvocato fiscale incaricato costà di un'importatane istruttoria militare. La prego trasmettermi le comunicazioni che egli le farà. La consegna agire assoluta riserva e non ammette ... diretta ingerenza autorità di polizia. Salandra". Dalla calligrafia, non sempre chiara, di Salandra scaturisce il contrasto tra i differenti corpi dello stato: assoluta riservatezza da parte dei militari e niente ingerenze delle autorità di polizia. 

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