Il paese di Veroli nelle lettere
di
Margherita Del Nero a suo marito al fronte
1915-1918
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cartolina francese inviata alla fine del 1916 |
1916
sesta parte
dicembre 1916
A dicembre del 196
Giuseppe scrive a Margherita che verrà in licenza a Natale, ma invece viene
spostato da S. Vito di Cadore e inviato in un settore più avanzato del fronte: per
il momento niente licenza. Margherita quasi impazzisce per la delusione e le
sue lettere provocano anche l'irritazione del marito che purtroppo deve solo
eseguire gli ordini. Intanto cresce nel paese l'insofferenza del popolo nei
confronti della guerra che provoca anche alcuni scioperi. Margherita ne ha
notizia dai giornali e dalle voci che circolano, scrive al marito che i
socialisti di tutte le nazioni vogliono la pace. Ma la pace non arriva. Il
tempo è brutto e piovoso, a Veroli si diffonde tra i bambini un'epidemia di
tosse e molti muoiono. Milena, dice il medico, è di robusta costituzione e non
corre pericoli. Margherita si preoccupa, assilla il marito, prova invidia per
gli altri soldati compaesani che tornano a casa in licenza. Giunge Natale,
Margherita va a passarlo in casa del fratello Vincenzo. Come alla fine del
1915, Giuseppe non è tornato a casa per Natale.
1 dicembre
...L’altra sera qui si sparse la voce una donna francese
vestita da monaca aveva ammazzato Guglielmone; la contentezza era in tutti i
cuori e solo si aspettava la posta per vedere se realmente c’era qualche
notizia di fondamento sui giornali; invece si è letto che è malato, di quando
ci darà proprio un accidenti?! Qui
non c’è settimana che non giunge notizia di morte di qualche povero giovane e
padre di famiglia. È morto il figlio di Pietro quello che è fattore a sor Pompo
Cocchi; era un bel giovane, non so se tu lo conoscevi; lascia la moglie e tre
bambine, una delle quali nata da pochi giorni, aspettavano in famiglia che
tornasse il padre a licenza per battezzarla. Bisogna sospirare a forza, che
maledetti tempi…
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Cartolina tedesca con Guglielmo Secondo che prega per i caduti in guerra |
3 dicembre
…Ora i giorni mi sembrano molto più lunghi che per
l’addietro, si potrebbe dire che si possono contare le ore per poterci rivedere
e goderci insieme quei bei quindici giorni. Come sono pochi però!.. mi
sembravano un sogno! L’anno scorso dopo che andasti via credevo impazzire; come
rimasi brutta e sola…. Oh! Dio si dovrebbe muovere finalmente a compassione,
come, come si soffre.
Se avremo la forza e coraggio, e se la
fortuna ci assiste a farci rimanere salvi da questa strage, quando saremo
vecchi, questo tetro ricordo ci farà spavento, non ti pare? Anche Milena se vedessi come ti aspetta!
L’altra notte si è svegliata m’ha chiamata e così m’ha detto: mamma, è
rivenuto papà? e mentre così mi
diceva cercava di stringersi a me. No, facevo io, non devi aver paura papà ti
vuole bene, torna tra giorni, essa allora fece: mamma lo so visto io quando
tenevo gli occhi chiusi, m’ha dato due bacetti perciò è rivenuto. Te ne sei
accorto?!, ti aveva sognato, essa che non sapeva dar ragione del sogno, credeva
che tu fossi tornato. Dovetti accendere la candela e farla persuasa che tu non
c’eri. Se avessi visto!.. guardava con due occhi sbalorditi!.. Com’è paurosa.
Peppino mio! ha paura dei cavalli, delle biciclette, dei cani, dei gatti, di
tutto insomma. Se vedessi belli riccioli che ha, e come Peppino mio somiglia a
te, la bocca, i movimenti di essa, teli ha spiccicati. Quando vieni? Ha ragione
chi mi dice che non c’indovineremo più a fare una bella creatura così? Che ne
dici tu, sarà vero?...Se vedessi quanti soldati ora stanno in licenza?!... ti
rimetto i saluti di Saverio Pagliaroli che sta a licenza pure lui, mi dice che
sta in Carnia, vicino a te mi pare, è?...
4 dicembre
Devi sapere che io i giornali non rileggo quasi mai, però non
mi sfuggono le notizie più essenziali. Ieri sera comprai il piccolo, in esso
lessi la rivolta in Grecia e specie ad Atene, lessi lo sciopero che da più
giorni è a Milano, la grande discussione che si è avuto a Berlino in questi
ultimi giorni, la conclusione della quale è che i socialisti germanici vonno la
pace. Ieri sera poi vennero a Veroli quelli del 76 e 77 che erano stati alla
visita a Frosinone, siccome ce ne son molti che avevano avuto l’ordine di
andare a Roma, giunti alla stazione dovettero fare indietro, perché a Roma vi
era lo sciopero generale, e alla stazione i treni erano fermi non si poteva
partire. Oggi si è saputo che allo sciopero di Roma tra i grandi arresti, ci
sono un centinaio di donne. C’è il partito socialista di tutti i regni che
vuole assolutamente la pace, e nella discussione germanica dice infine un
deputato socialista, è ora di finirla, non vogliamo che più si sparga
inutilmente del sangue. Come son contente nel leggere queste notizie, e
spero e prego acciò presto il cielo ci faccia lume che questa strage abbia
fine…
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Soldati austriaci che si arrendono agli alpini italiani. Cartolina francese |
6 dicembre
…Oggi quà è una bella giornata di sole, tutta differente da
ieri, Milena già sta a scuola, sarebbe cosa buona che andassi a prenderla e
portarla a spasso, però è venuta una ragazzina poco fa a chiamarmi e mi dice
che zia Costanza sta male e mi aspettano a casa. Son diversi giorni che non
esco a causa del tempo cattivo. Ci mancherebbe anche la malattia di quest’altra
adesso. Ci vuole proprio più coraggio in questi tempi…
7 dicembre
…Ieri dopopranzo andai alla posta per vedere se fosse
arrivato qualche tuo caro scritto. Per la strada m’incontrai con la moglie di
Jano, la quale mi fece leggere un’illustrata che gli aveva mandato il marito, e
portava la data del 4 corrente. Figurati m’impressionò tanto e non sapevo cosa
pensare; molto più poi perché era scritta di tuo pugno. Questa notte non ciò
dormito, però questa mattina la prima posta è stata proprio buona con me: mi è
giunta una cartolina con la data del 30, una con la data del 1° e una lettera
del 2 corrente. Oggi , sebbene è antica
usanza di Veroli, fare il digiuno in onore di Maria Santissima; non ti nego
caro Peppino che ho dovuto mangiare con più appetito del solito, tant’era la
mia contentezza. Mi dici che è sicuro che tu parti da costi il 20 o il 21; e
quando arriveresti alla stazione di Frosinone? Perché non me lo ridici? Io,
credimi, sto contando le ore...
9 dicembre
…Sono le otto pomeridiane, e mi duole doverti dire che ieri
non ti scrissi ed oggi mi son ridotta a quest’ora, certo la imposterò domattina
per tempo, però si può far conto che son due giorni che non t’invio mie
notizie. Ieri presi un po’ di carne di maiale per farti un po’ di salsiccie,
penso, così quando riparti saranno quasi secche e ti faranno più comodo. Ecco
perché ho tralasciato di scriverti. Però se ti dico una cosa, ci credi? Sembra
che ora, tranne il dirti che tanto io che Milena sto bene, sembra che più
niente debba dirti, tant’è la smania di presto rivederti e parlarti a voce. Io
sto pensando che se parti da costì il 20, arrivi a Frosinonre la notte del 22
venendo il 23, non è così?! E se parti il 21, la notte del 23 venendo il 24.
Dimmi se è giusto questo conto che mi faccio oppure dimmi il giorno preciso e
anche l’ora. Che smania che tengo di presto riabbracciarti!...
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Paesaggio del Cadore in una cartolina inviata da Giuseppe Mizzoni a Margherita Del Nero |
11 dicembre
…Ieri sera, come il solito, dopo averti scritta una lettera;
stavo aspettando il postino che mi portasse qualche tuo caro scritto; difatti
venne, mi portò la tua lettera in data 7 - Novembre. Mai avrei anche
lontanamente sospettato un tal colpo, credevo che mi prendesse un male, questa
notte non ho chiuso un occhio. Mai mi
sarei creduto, che in questa
rigida stagione, ti avessero cambiato, chi dei tuoi amici è capitato con te?
Perché quando ti sei accorto che si richiedeva un numero di soldati per andare
più avanti, non ti sei squagliato? Tu non hai nessuna furberia, e sono proprio
sicura che ti metti sempre avanti . Peppino, te ne prego con le lacrime agli
occhi, fai qualche cosa per farti riformare, io non ce la faccio più a
resistere così. Non faccio altro che sospirare, sembra che il cuore voglia
scoppiarmi …cerca di venire per Natale, qui si dice pure che per il 24 ci sarà
una scossa di terremoto. Non fa altro che piovere; e come posso vivere
tranquilla, pensando che tu ti trovi continuamente in mezzo alla neve ….È inutile,
la guerra fa divenir pazzi, non ti esporre...
11 dicembre BIS
...qui l’infezione
della tosse convulsa per i bambini infierisce ogni giorno più. Sono tre o
quattro giorni che ne muoiono un bel po’; son tutti figli di richiamati, oggi
s’è chiuso anche l’asilo. Senti, Peppino, tu stai tra guai e tormenti, io ti
tengo in cuore , ma dimmi però, come devo stare pur io, il pensiero per te mi
fa perdere addirittura la testa; il grande pensiero che mi mette Milena… Che
vita è questa?!....Io non posso darmi pace, come mai, proprio ora che dovevi
venire a licenza, perché ti hanno traslocato altrove? Del tuo reparto che era
lì a San Vito, sempre che il più dei tuoi compagni, rimarrà lì, e perché
proprio a te è toccato sloggiare? oh!
dio! Non posso, non posso darmi pace!..Ce ne saranno tanti, nati e abituati più
di te agli strapazzi, perché non è toccato a loro?? Non sono esaudita da
nessuno, più prego, e più le cose mi vanno a traverso, com’è questo? Che tu sei
di natura buono e pacione, è inutile vai sempre avanti, cerca, amore mio, di
esser più furbo, salvati la vita, core mio, non per me, per Milena...
13 dicembre
…Questa mattina per tempo a mandato zia Rosa giù a casa
pregandomi che fossi andata a farci qualche cosa, perché essa si sentiva male e
avvilita, questa sera riparte Alfredo, mi è dispiaciuto tanto ma non ci sono
andata mi sento avvilita pur io e piuttosto che dar loro aiuto finivo di
affliggerle; ho fatto chiamare Maria di Toto e ce l’ho mandata questa sera ci
arriverò giusto per salutare Alfredo. Qui, Peppino mio non fa altro che
piovere, c’è un umidità che è addirittura penetrata per le ossa. Barbanera
mette una scossa di terremoto il 24 corrente, sono molti i prognostici che si
fanno, si deve vivere pure con questa paura. Del resto però, è proprio quella
aria monotona che faceva il 1913...E come cammini ora col mulo sopra tutta
questa neve? O il mulo più non lo tieni? Costì ti ci hanno mandato per rinforzo
per poco tempo, o per sempre? C’è qualche speranza che ti rimanderanno a San
Vito? E se siete venuti in 15 costì, com’è che tra tanti ci sei entrato proprio
tu? Come t’infastidisco con tante domande, è vero? Sarei smaniosa di sapere
tutto. Vieni, vieni presto a licenza così mi tranquillizzo un po’. Qui corre
voce che fino a Natale le licenze sono sospese. Anche questo ci mancherebbe…Lo
sai? Si sono aperte le camere, i deputati socialisti hanno subito portato
l’argomento che vogliono la pace; gli altri hanno risposto che si potrà
incominciare a parlare di questo al minimo ad altri 6 mesi… La conclusione è
che hanno fatto a cazzotti, e le camere si sono chiuse. Si dice proprio da
tutti che alla guerra non ci bastano altri due anni…
15 dicembre
…La moglie di Vincenzino mi dice che tanto Tano che il
marito, arrivano il23. Al sentire queste notizie, mi sento lo stomaco ricolmo
di veleno; perché penso: Se proprio adesso ti hanno mandato costì, è segno che
ne avevano bisogno, e per questo, è di sicuro che non ti mandano; ti pare? Mi
succede che spesso piango, le mie lacrime sono di fuoco, maledetto destino!
proprio a te è toccato andare; tutti i miei sogni sono svaniti, e poi, dimmi
che non sono disgraziata, e la sfortuna mi perseguita in tutti i modi. Sto
aspettando con ansia febbrile che mi giungesse una lettera che mi rincuorasse.
Sarebbe meglio che non li vedessi per niente questi tuoi compagni, specie poi
se il destino sarà perfido a non far venire te. Noi stiamo bene in salute, come
auguro che sia sempre di te, però qui è un continuo piovere, si stanno
fracicando le mura, è una pietà e questo tempo fa spavento. Lo sai? Hanno
chiamato già il 98 e tutti quelli che durante il periodo della guerra sono
stati riformati. C’entra Giggi e Giovannino, così è compiuta l’opera…
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Fotocartolina con un gruppo di alpini fotografati nelle retrovie del fronte |
18 dicembre
…sono rimasta grandemente rattristata nel leggere che la neve
costì è alta quasi tre metri; mi dici che ora stanno facendo le gallerie per
passare, ma se mentre siete in viaggio, la neve si spalla e vi seppellisce? Oh!
Dio quanti pensieri! La guerra mi atterra, io non so, ci sono tanti stupidi che
sono negli uffici a scrivere, che stanno bene insomma, nei posti riparati…E
proprio adesso che dovevi venire a licenza, questo colpo non ci voleva, è una
pillola che non so e non posso digerire… Lo sai? Ieri dopopranzo venne la
moglie di Tano giù a casa, mi fece leggere un telegramma il contenuto del
quale, è che il marito è partito da San Vito il 16, diceva alla moglie di
volerci mandare una carrozza la notte del 18 arrivava alla stazione, questa
notte all’1 dopo mezzanotte viene Tano. Dopo aver saputa questa notizia, mi
sentii un nodo stringere la gola, e se non piangevo, chissà che mi sarebbe
successo. Questa mattina, poi ho saputo dal padre di Vincenzino che forse arriverà
pure lui con Tano, hai capito?
21 dicembre
…Chi mai l’anno scorso si sarebbe creduto che a un altr’anno
ancora sarebbe esistita la guerra! Chissà quanti saranno lieti, felici in
questi giorni, uniti alle loro famiglie, dimentichi delle amarezze e fatiche
dalla guerra, accarezzati dal dolce sorriso dei cari figli, dalle affettuose
premure della sposa. Noi dobbiamo stare così lontani, mentre da gran tempo il
nostro sogno era di ritrovarci insieme in si bella ricorrenza. Gesù Bambino che
vorrà, nascendo, portarsi la pace, ci darà forza e coraggio e rassegnazione,
con la ferma speranza che anche noi presto godremo uniti un po’ di quella pace
che è riservata a due cuori che si amano di puro e intenso affetto. Ed
auguriamoci pure che il nuovo anno ci sia apportatore di pace, onde tutti riuniti in famiglia, possiamo
sistemarci e vivere tranquilli, almeno più del passato. Io per mio conto ,
fingo che il Natale per me non sia venuto, mi riservo di festeggiarlo con te.
Tu pure cerca di stare contento e di passare questo giorno con i compagni
meglio che puoi...
22 dicembre
…Mi domandi di Milena, con la notizia della tua nuova dimora,
ho dimenticato parlarti di lei. Fui in farmacia, certo non posso negarti che io
mi agito troppo; però devo sapere pure che son morti diversi bambini di tosse e
tutti figli di richiamati. Dunque fui a domandare al dottore che cosa potevo
dare, alla nostra Milena per prevenirle la tosse. L’intese tossire ed
osservatala bene disse: Fin ad ora non ha nessun sintomo della tosse convulsa,
però potrebbe da un momento all’altro venire, giacchè nell’aria di Veroli vi è
quest’infezione; del resto la sua bambina è robustissima e la passerebbe...
23 dicembre
…Ieri venne Tano a casa e mi fece stare un po’ allegra; me ne
dice di tutti i colori. Mi ha raccontato il tempo che eravate agli alpini
quest’estate, e diceva che avete corso un grave periodo di pericoli. Mi
raccontava che eravate ridotti irriconoscibili e tu, cattivo, niente mi dicevi.
Io però tutto capisco e comprendo bene che si tratta di guerra; e mai sorge nel
cuor mio l’idea di esser tranquilla, sapendo che tu sei a soffrire…Credimi,
ormai convinta che non si possono avere delle gentilezze da nessuno, specie per
la guerra, io non faccio altro che raccomandarti al buon dio e alla Vergine
santa; e poi in ispecial modo, prego il nostro caro Bettino acciò ti sia sempre
affianco e ti salvi dai pericoli, e non dubitiamo, che questo nostro caro
angioletto, pregerà e veglierà su te e su noi...
24 dicembre
Questa mattina ho ricevuto la tua cara cartolina che porta la
data del 19. In essa chiaramente mi fai
accorgere il tuo malumore nel mio modo agitato di scrivere. Certo, non ti nego
che un po’ di ragione la tieni; ma io che sono un essere sensibile e impressionabile,
tengo le buggere al vedere tanti soldati a far Natale alla casa, mentre tu devi
farlo costì, lontano da tutti e in mezzo alla neve. Ma basta, ormai non
pensiamoci più, solo speriamo che presto giunga anche per noi quel bel giorno
onde potremo riunirci e godere un po’ di giorni di felicità. Questa notte, di
soldati ne sono giunti una quantità; tra gli altri, Vincenzino Ceccarelli e tuo
fratello Nazareno. Poco fa è venuto Ceccarelli, mi ha portato i tuoi saluti, mi
ha detto che stai bene, e che presto verrai. Ti ho già detto in altra mia, che
il Natale lo avrei fatto sola con Milena, ieri sera Vincenzo mi domandò con chi
passavo il Natale, ci risposi, sola, e lui mi disse, vieni da me, io
ringraziai. Questa mattina è venuta a chiamarmi la sua serva dicendomi che
Vincenzo voleva parlarmi. Sono stata da lui, mi ha fatto leggere una lettera di
Tilluccia nella quale dice: (caro fratello, ho spedita una cesta di pesci ed
una scatola con dolci, il tutto diretto a te. Spero che farai le veci di papà
tenendo con te in questa ricorrenza Concetta e Margherita, e far dimenticar
loro le amarezze della guerra che da lungo tempo le tiene agitate e lontane
dallo sposo. Dopo aver letto questo, volevo ancora seguitare a dir di no, ma tu
conosci Vincenzo, è andato sulle furie, ho dovuto accettare, perciò questa sera
vado a cena con lui e anche domani a pranzo. Credo che non ti dispiacerà, e poi
mi hai dato autorizzazione pure tu di andare con chi volevo. Tutti i miei
parenti volevano che andassi da loro, però è meglio che vado da mio fratello
tanto più che c’è pure Concetta. Siccome ci viene anche Sor Cesare Lauri con la
figlia, perché son soli anche loro, hanno accomodato un tavolinetto per i
nostri bambini con giocattoli…
30 dicembre
…Se tu hai pianto nel leggere la letterina della nostra
figliuola, credimi, Peppino mio, che io pure nel leggere gli auguri che tu
nella cartolina hai fatto a lei, mi sono
tanto commossa che a stento ho potuto finirla. Tanto buon umore mi hanno recato
i tuoi cari scritti di questi ultimi giorni che mai non mi stanco di leggerli.
Queste cartoline che mi son giunte oggi le ho lette una ventina di volte, la
tua Milena, prima se l’è fatta leggere a me, e poi tutta di corsa è andata da
Giggi dicendo: vedi che ha mandato a dire papà mio? Tuo fratello leggeva:
(nell’ardente brama di riabbracciarti e in ultimo con tantissimi bacetti suoi:) e lui:
facendo le tue veci abbracciava e baciava Milena che tutta attenta ascoltava .
tutta ad un tratto ci si è rivoltata in faccia ed ha detto: (ma tu non sei
papà, questo me lo fa papà mio.) Giggi è rimasto; ha degli scatti peggio di una
grande. Ma se vedessi com’è affezionata… sarà perché ci è più a contatto, è
molto più affettuosa con i tuoi (insensibili) che con i miei. Quando
vede Giggi, perché ci dimostra un po’ più d’affetto ci corre incontro,
l’abbraccia, lo bacia, e quando lo vede uscire lo piange come faceva a te. Se
sapesse poi il bene che ci vuole tanto zia Nena e Quintina, e Giorgia
Paolina…Vincenzo la sera di Natale, rimase nel vedere il contrasto tra Titina e
Milena e diceva: La fisionomia è del padre, ma la intelligenza avrà preso
proprio di noi, è un demonietto…
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Milena bambina in una fotografia successiva al 1916 |
Questa è l'ultima lettera del 1916 di Margherita Del Nero.
Nel 1917 e nel 1918 i miei nonni materni continueranno a scriversi, sino
all'ultima lettera conosciuta di Margherita in cui informa il marito
dell'epidemia di febbre spagnola nelle contrade intorno a Veroli. Le lettere
del 1917 e del 1918 sono in fase di trascrizione, fra qualche mese inizierà di
nuovo la pubblicazione di questa testimonianza sulla Prima Guerra Mondiale e il
vissuto della gente comune coinvolta nella catastrofe che si
abbatté sull'Europa e cambiò la storia mondiale.