Lettere dalla Prima Guerra Mondiale
Il paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero a suo
marito al fronte
1915-1918
da La guerra italiana |
1916
quarta parte
luglio 1916
La notizia dello spostamento di suo marito da San Vito di
Cadore in posizioni più avanzate provoca in Margherita un crescente stato
d'ansia. Margherita suggerisce a Giuseppe di tenersi indietro, di non fare
l'eroe, di badare a se stesso e alla sua famiglia. Sfugge a Margherita il
meccanismo della guerra come macchina; non si disobbedisce all'ordine di andare
avanti, ma si fanno anche cose inutili. Più di una volta chiede al marito: ma
che fate? La guerra le sembra un tempo perso. Giungono le notizie sulle grandi
mine che vengono fatte esplodere per scardinare le montagne e aprire una via
d'uscita a una situazione che appare bloccata; sono azioni di una guerra
d'assedio che non risolvono la situazione del fronte, ma contribuiscono a
creare la leggenda di imprese che assumono una dimensione titanica ed hanno una
diffusione anche nei paesi alleati attraverso le riviste illustrate dedicate
alla guerra, ad esempio la francese Le Miroir. Nelle lettere di Margherita si apprendono
strategie amicali legate alla realtà più solida e coesa dell'Italia del tempo: la
provincia e il paese. Al fronte ci si ritrova tra paesani, in questo caso verolani,
e se c'è qualcuno più in alto che potrebbe proteggerli e favorirli è a lui che
ci si rivolge. Margherita cerca amici di famiglia, notabili di Frosinone che
possono fare qualcosa per far mettere Giuseppe a lavorare in una fabbrica e
quando va all'ospedale per trovare il cognato ferito vede una stanza piena di
medicinali destinati al prossimo anno, il 1917.
La guerra italiana, 1916, rivista edita da Sonzogno. La ricostruzione di due momenti della guerra in montagna. |
3 luglio
...Tuo fratello ha scritto ieri una lettera che porta la data
del 27 scorso in essa dice che il suo regg. è un’altra volta completo e presto
dovrà riandare all’attacco, però non sa dove,
chiede le cartoline con le vedute di Veroli che vuole tenere come
ricordo del suo paese; dice che gode ottima salute. Le notizie sono veramente
piene di speranza, ma chi lo sa? magari fosse e presto, come mi sono stancata,
Peppino mio, di stare così sola! Se non fosse stata Milena me ne sarei andata
in un convento…
6 luglio
…Proprio in questo momento mi è stata consegnata la tua cara
cartolina del 31. Pure io ho presa l’abitudine di scriverti quasi tutti i
giorni, ci trovo molta soddisfazione, mi pare di essere un poco in
conversazione col mio caro amore. Ora davvero potremmo dire insieme con l’avv.
Mizzoni a che tempi abbiamo arrivati.
Due esseri, legati dall’unione più santa devono trovare l’unica
soddisfazione nella loro giovane esistenza nel leggere e scrivere; per bacco
davvero che era riposto per noi. Riguardo alla guerra, sono i più quelli che
dicono che è lunga e per quest’anno non ci si fa, e questo pensiero è che ci fa
essere in continua agitazione e da questo deriva la mia grande premura, per
procurarti un miglioramento nella vita militare...
La guerra italiana, posizione in alta montagna |
6 luglio
…Questa mattina ho avuta la tua cartolina in data 3 luglio
che mi ha prodotto un grande abbattimento in tutta la persona. Come mai questo
cambiamento? Essendo che tu ti trovavi in cucina, perché non ti hanno fatto
rimanere lì? Vi hanno tirato a sorteggio e chi è di questi altri tuoi amici e
compagni di Veroli che è con te? Certamente avrai dovuto lasciare quel
lettuccio che avevi messo su da te, la cassetta dove ci tenevi in serbo la tua
roba; e la biancheria per cambiarti? Quanti e quanti brutti pensieri mi
torturano la mente!...Ti trovi molto lontano da San Vito?...La più fervida
preghiera che ti faccio è di starti attento più che puoi alla vita, cerca di
salvarti dalle fatiche, non ti mettere sempre avanti com’è tuo uso di fare,
rifletti alla cara Milena e a me. Che faremmo senza di te al mondo? Noi che non
teniamo nessun altro? Ora dammi ascolto a quanto ti dico: tu appena ti giunge
questa mi scrivi una lettera fatta bene al signor Capitano veterinario Filippo
Molella Spani Comando 44° fanteria Zona di guerra. Questo è il fratello della
signora Checchina quella che ha sposato Peppino Crescenzi tanto nostro amico, e
se ricordi quello che fu il testimonio delle nostre nozze, ricordi? Ha scritto
alla sorella che se avesse conosciuto dei verolani che si trovano nel Trentino
che ci avesse mandato l’indirizzo, perché avrebbe voluti favorirli. Io
nell’istesso tempo ci scriverò da Veroli, e ci farò sapere, se fosse possibile
che ti chiamasse presso di se. Tu scrivi dicendo che hai saputo da Veroli che
lui vorrebbe favorire degli amici, e pregalo accioccè volesse farti questo
favore. Scrivi pure come se fosse un amico vecchio, perché è un buonissimo
uomo; affabile e amoroso con tutti…
7 luglio
…Come ti dissi ieri nella mia indirizzata come era nella tua
cartolina del 3, oggi ti scrivo di nuovo per vedere quale delle due ti giunge
prima. E’ facile immaginare la brutta impressione che mi ha prodotto la tua
repentina gita. Chi è dei tuoi amici di Veroli che è capitato a venire costì mi
figuro che anche a te ti sarà dispiaciuto non poco, certo
a S. Vito ti ci eri abituato, dopo che con tanti sacrifici avevi fatto una
branda e procurato qualche cosa più necessario è dovuto venire quest’inciampo!…
Quanto mi è dispiaciuto!…Ti ci faranno stare per sempre, o per poco? Come ti ci
trovi? Stai al pericolo costì? C’è più fatica? Io me ne accorgo che ti annoio
tempestandoti di domande; ma se sapessi mi sento tale una smania da ieri (che
inaspettata mi giunse questa fatale notizia) che vorrei diventare una farfalla,
correre e volare ove tu ti trovi, accertarmi e vedere quello che fai…Ah! quando sarà quel benedetto giorno, che
Iddio ci farà riunire per sempre!...Io
dico che non sarà lungi, giacchè tutti i giorni si leggono sui giornali delle
confortanti notizie, che lasciano sperare che la pace non sarà lontana...
La guerra Italiana, reparto di telegrafisti |
8 luglio
…Questa mattina ho ricevuta la tua cartolina del 3 anche
quella che ricevetti il giorno se portava la data del 3 e fu quella che mi recò
l’inaspettata notizia della tua partenza da San Vito. Godo
nel leggere che tu stai ottimamente bene, però io poco ci credo, oramai ti
conosco e capisco bene il tuo modo di pensare e di agire, anche tu stai male,
non mi scrivi mai la verità, anzi mi dirai sempre la mia salute è ottima. Non è
vero? Io invece sono differente, ti dico tutto quello che mi succede... Pare
però che ci avviciniamo a grandi passi verso la vittoria e questa è per noi una
consolante notizia…
13 luglio
…Nella tua mi dici che godi ottima salute, questa è la cosa
più essenziale che bramo sapere. Però, Peppino mio, son convinta che tu anche
se ti senti male, dirai che stai ottimamente. Niente mi spieghi di ciò che fai
costì dove ora ti trovi, ma è vero che devi andare tutta la notte in giro? E’
vero che state continuamente all’aperto? Quanti, e quali brutti e tetri pensieri
m’assaliscono alla mente!…Chissà quali sofferenze starai a passare e quante
dure fatiche?!…Povero mio caro amore! Mai avrei sospettato questo terribile
flagello nella nostra vita...Sono ormai quasi quattordici mesi che sei lontano
da me, e pare che sia un secolo. Le notizie sui giornali sono piene di speranze
e auguriamoci bene. Nicola Campanari l’hanno messo all’artiglieria da montagna,
parte martedì per Belluno. Tuo fratello ora scrive più spesso, trovasi ancora a
Padova…
La guerra Italiana, preparazione a tiri di artiglieria |
17 luglio
… Peppino mio, la nostra creatura sta crescendo bella, riccia
attira l’attenzione di tutti, ognuno l’accarezza, la bacia e ci fa dei
complimenti, ma per quanto è bella, è però altrettanto capricciosa. Questo è
l’effetto della guerra, se ci fossi tu, l’affare sarebbe diverso; la presenza
di un uomo fa tanto. Siccome la mia mente è invasa da altri gravi pensieri, lascio
correre, però m’accorgo bene che ella diventa capricciosa ogni giorno di più,
non mi da retta affatto, mi si impone cerco di prenderla col buono, ma siccome
spesso mi sento avvilita, lascio fare quello che vuole, tanto è piccola, ci
penserai tu al tuo ritorno augurandoci che non sia lontano. Mi urta sempre
leggere nelle tue care corrispondenze: di tutti di casa e parenti. La tua bontà
e il tuo buon cuore ti fa travedere, verso la tua famiglia tutta al contrario
di te. Mi dispiace, ma voglio dirti che nessuno mai dei tuoi parenti
incominciando da tua madre, chiede notizie di te. Questa è una cosa che mi
trapassa il cuore, e mai la dimenticherò.
La guerra italiana, articolo sulla mina del Castelletto dell'11 luglio 1916 |
19 luglio
…La mia mente è continuamente offuscata da un incubo che non
mi da requie…Ieri leggendo il giornale appresi la notizia della colossale
mina del castelletto (sottolineato nell'originale), ho subito intuito che
tu forse sei stato chiamato di rinforzo in cotesto posto per portare le materia
esplosive costì, ti rimetto questo pezzetto per fartelo leggere, e con la ferma
speranza nel cuore che tu già sii tornato in San Vito, ti indirizzo la presente
come prima...A Veroli, tra i riformati, tra quelli del 79, 82 e 83 e la nuova
classe del 97, non c’è rimasto addirittura nessuno, incominciano a partire oggi
a seconda dei corpi dove sono stati aggregati fino all’ultimo del mese, quelli
del 97 partono il 19 agosto…Siccome, e tu lo saprai meglio di me, la mina del
Castelletto (che tanto ne hanno parlato i giornali) esplose la notte dell’11
venendo il 12; Dio solo potrebbe farti comprendere con quale ansia aspettavo un
tuo caro scritto che portava la data del 12 essendo io più che persuasa che tu
ti trovi in questa residenza. Pare che il diavolo tante volte s’intromette per
farci finire d’avvilire, dopo aver ricevuto la tua cartolina dell’11 non ho
ricevuto più niente. Credimi, non ho mai sofferto come in questi giorni, la
mente mi diceva mille cose, il mio cuore era torturato da sinistri pensieri,
credevo d’impazzire, in due giorni ho mangiato come una formica. Potevo così
vivere con questa tortura? Questa mattina dopo che è passata la posta, mi sono
intesa una stretta al cuore, mi è balenata l’idea di fare subito un telegramma
urgente a Ceccarelli con la speranza di avere prima di notte la risposta, se
facevo quest’altra nottata erano tre; certo ammalavo, non mi dispiace per me,
ma per la nostra Milena, chi le farebbe tutto quello che le faccio io? Diffatti
un’ora fa ho avuto la risposta che così dice: (Peppino bene, pregovi
tranquillizzarvi saluti Vincenzo Ceccarelli) dopo sei ore ho saputo la notizia. Quando
ho letto che tu stai bene mi è uscito spontaneo un sospiro di sollievo...Io non
so come talune possono stare allegre, da una parte le invidio, se Dio non ci
rimedia e farà che non si prolunghi ancora questa nostra separazione, sono
guai…Lascio perdere perché ho fame, addio…
La guerra italiana, prigionieri austriaci dopo l'esplosione del Col di Lana |
21 luglio
…ancora non mi dici se sei ritornato all’antica dimora.
Domani senza meno, con la speranza che non ho tanto dolore alla testa ti farò
una lunga lettera devo darti diverse notizie. Non ti celo che la mia
tranquillità non è più come l’ho goduta per l’innanzi. Tu nulla mi dici, e Jano
perché non scrive? La moglie continuamente piange, ed abbiamo ragione di far
così, d’altronde voi pure chissà…
22 luglio
…Se sapessi con che smania febbrile aspetto la bella notizia
che tu sei tornato in San Vito?!...Questo smacco ora non ci voleva…Non ti
esporre…abiti riguardi ti raccomando…
Le Miroir 28 maggio 1916, due fotografie dopo l'esplosione della mina del Col di Lana, a sinistra il principe Gelasio Caetani, l'ufficiale ideatore e organizzatore dell'azione. |
24 luglio
…Da quando a te ti hanno cambiato posto un grande pensiero
sconvolge la mia mente; giorni fa scrissi direttamente all'on. Carboni,
facendogli capire che siccome a tanti ha fatto grandi benefici mettendoli in
questi stabilimenti dove si fabbricano i proiettili, se voleva interessarsi di
mio marito che sono 14 mesi che trovasi in zona di guerra. Avevo tardato a
scriverti per darti qualche bella notizia. Ieri mi fece chiamare Don Pio
Carboni, dicendomi che il deputato mi aspetta personalmente a Frosinone,
volendo da me chiarimenti e dovendomi parlare a voce…Sappi che allo
stabilimento di Terni ci sono quattro verolani uno dei quali è tuo fratello, un
altro è Gino Mazzoleni, un altro è Vincenzo Papetti (fralleone) vestono
borghesi con la fascia tricolore al braccio ed hanno £ 6 giornaliere oltre il
rancio, ce ne sono anche diversi allo stabilimento di Roma. Certamente dovrai
sottoporti ad un esame e fare del tutto per essere ammesso; l’esame si tratta
che ti faranno fare un lavoro. Io dirò che tu sei capace di fare il limatore mi
pare che sia una cosa più semplice per te. D’altronde io non so, se tu fossi
capace ad altro. Ecco in che cosa vorrei basarmi:-Cercare tutti i modi per
farti avere qualche mese di licenza e, potendo aver questa, sarà molto più
facile per te farti riuscire bene nell’esame...Che fortuna sarebbe anche per te
se potessi far così...Io sto riservando per quest’affare l’assoluto silenzio
perché per essere troppo espansiva e per fidarmi di tutti mi hanno spesso messo
i bastoni fra le ruote. Tu pure non dir niente a nessuno perché c’è la grande
difficoltà che quelli che trovansi in zona di guerra non possono tornare
indietro, per te c’è la speranza che ancora non sei stato aggregato ad arma
combattente…
Le Miroir del 28 maggio 1916, una fotografia del Col di Lana fatto saltare dagli italiani con l'esplosione del 17 aprile. |
25 luglio
…Ieri sera con l’ultima posta ricevetti la tua cartolina del
19 e ora poco fa la tua carissima e graditissima lettera del 20 che mi ha
arrecato molto piacere. Però ti dico francamente che
stento a credere che tu ti sei procurata una branda; magari fosse vero!… Lo vedi, che io non m’ingannavo che tu eri
stato in tutte quelle aspre posizioni per atterrare il famoso Castelletto.
Chissà quanto avrai sofferto, specie la notte, e quante paure hai avute. E
quando dormivi? Ma non hai fatto il
raffreddore, e la tosse? Se nulla di grave ti è pervenuto, è proprio vero che
il caro Bettino sarà stato instancabilmente al tuo fianco. Ah! Se fosse
vissuto!...Il 18 agosto vado al camposanto con la cara Milena e porterò i fiori
al caro angioletto. Spero che ti ci troverai anche tu, perché siccome ora le
licenze sono aperte, la prima cosa che faccio chiedo un po’ di licenza per te.
Questa sera chiedo l’indirizzo di Alfredo a zia Rosa e domani ti scrivo per
cartolina e te lo mando. Poi per Alfredo farò scrivere al tuo S. Tenente e
raccomandargli, se fosse possibile farti mettere a scrivere in ufficio…
27 luglio
…Torno proprio ora da Frosinone dove sono stata accolta con
molta gentilezza dall’onorevole Carboni, con me è venuto don Pio, il quale si
prende tanto a cuore il nostro affare. Il deputato mi dice, che se tu senti, e
capisci di poter riuscire ad un esame di capolavoro, ove sarai sottoposto, che
immediatamente fai domanda al comandante di corpo d’armata di essere arruolato
come meccanico in un’officina governativa; se tu sarai riconosciuto idoneo
allora lui forzerà per farti subito entrare o a Roma, o a Segni, oppure a
Terni. Io non so se tu te ne intenderesti di fare il meccanico, pensaci e
rispondimi qualche cosa in proposito. Poi siccome l’ho pregato acciò ti potesse
far avere un po’ di licenza, presente me ha scritto al ministero della guerra e
al comandante del tuo reggimento, mi ha detto che te l’avessi avvisato, perché
alle volte questi si prendono il ticchio di rivolgere delle domande ai soldati
per sapere qualche cosa, mi ha raccontato dei fatti che ha dovuto avere dei
rimproveri, perciò se il tuo superiore ti rivolgesse qualche domanda; attento.
Poi sono stata all’ospedale da Peppino Cristini, che si trova in una cameretta
con altri due ufficiali i quali tanto si sono divertiti con Milena…Fuori di
Frosinone ho incontrato dei soldati che stavano facendo l’istruzione, ho visto
uno che era canuto addirittura, non c’era in verità un giovane, era
nientedimeno la classe del 79 credimi erano tutti avviliti e certo tutti padri
di famiglia. Sono i più quelli che dicono che la guerra tarda, giusto
all’ospedale mi hanno fatto vedere una camera piena di balle di medicinali per
il 1917, e se tardasse veramente a farsi la pace (speriamo che si facesse il
contrario) non sarebbe cosa buona che tu ti decidessi a procurarti qualche
cosa? Parlarti degli innumerevoli feriti che ho visti è cosa da non poterti
descriverti è roba che non ho potuto mangiare, mi veniva da piangere, in una
sala mi sono intesa chiamare a nome, non potevo riconoscere, era il figlio di
Andrea Moranti, addirittura rovinato per la guerra…
30 luglio
…Oggi Dio solo potrebbe farti comprendere in che smania io mi
trovo, dal 25 a sera
dacchè ricevetti l’ultima tua cartolina
che porta la data del 22, non ho saputo più niente. La mente mi dice tante cose
e il mio cuore è oppresso…Io non so da che diavolo dipende, ogni po’ di tempo
mi deve succedere così. Volevo scriverti un lunga lettera ma non ci riesco.
Dammi subito buone notizie e dimmi che sei tornato in San Vito; oh!..non vedo
l’ora…
Le Miroir 17 dicembre 1916, esplosione di una mina italiana in Carnia |
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