mercoledì 22 gennaio 2014

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero 1916 giugno

Lettere dalla Prima Guerra Mondiale

Il paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero a suo marito al fronte

1915-1918
da Il mondo 1916, trinceramento italiano, un ferito sulla barella
1916
                                               

terza parte
giugno 1916
La scelta di iniziare una suddivisione mensile è dettata dal numero delle lettere che Margherita invia a Giuseppe: aumentano e in quelle del giugno 916 apprendiamo alcune notizie sulla guerra vera e vissuta dai soldati al fronte. Giungono da un fratello minore di Giuseppe che combatte in Trentino nel corso della controffensiva italiana per fermare la spedizione punitiva austriaca [Strafe-Expedition] che dovrebbe mettere definitivamente fuori gioco l'Italia.
Margherita ricopia alcuni brani di una lettera che Vincenzino ha inviato a sua madre, Agnese, e nella quale descrive alcuni momenti di una battaglia in cui si è trovato coinvolto. Da questa, ma anche nelle altre, si avverte una scarsa capacità della censura militare di evitare che si diffondano notizie scoraggianti sull'andamento della guerra, sul numero di morti e sull'inadeguatezza dell'esercito ad affrontare un conflitto di questo tipo. Margherita scrive a Giuseppe che i giornali esagerano sulle vittorie italiane e tacciono quando le cose vanno male. Intanto giungono le notizie sui caduti, Margherita informa Giuseppe di alcuni conoscenti che sono morti o dispersi. In una lettera Margherita sembra coinvolta dallo spirito nazionalista, scrive che l'Austria dovrebbe essere distrutta e la definisce "maledetta".  Intanto si diffondono anche le speranze per l'offensiva che i russi, con al comando il generale Brusilov, hanno scatenato contro gli austroungarici. Questa offensiva, passata alla storia della Grande Guerra con il nome del suo comandante, è uno dei pochi successi dell'esercito zarista, ormai prossimo al crollo che porterà alla rivoluzione del 1917.

1 giugno
...Insieme con questa ti mando una fotografia di Milena, però debbo dirti che è venuta male e con gli occhi spalancati come vieni tu. Di Vincenzino nessuna notizia ancora ci è pervenuta, non dubitare che ti terrò al corrente di tutto…
3 giugno
…Io di Vincenzino te ne ho parlato in tutte le mie lettere, sarebbe buono come tu dici, ossia che auguri la pace prima che tuo fratello parte, però è partito fin dal 22 pel Trentino, passando per Padova scrisse una cartolina dicendo: parto contento, a liberare l’Italia con la speranza di ritornare. Però con dispiacere debbo dirti che fin ad ora non ha più scritto...Però Peppino mio, non ti nego che ho per lui un forte pensiero, poiché dai giornali si son lette brutte notizie sul fronte del Trentino. Non dubitare che non appena si avranno da lui notizie te lo avviserò per cartolina postale....Nicola Campanari non è più partito, avevano detto per Veroli di queste classi richiamate, ma poi non è stato più vero. Spero e mia auguro che ora la mia corrispondenza ti giungerà regolare. Il giornale di ieri (Messaggero) parlava che da quando è incominciata l’offensiva al Trentino (sono diciotto giorni) i nostri hanno fatto 66000 tra prigionieri, morti, e fuori combattimento. Non ti pare un’esagerazione?! Qui si dice dai più che sono articoli fatti dai giornalisti per far quattrini. Quello che però farebbe più piacere sia a me che a tutti i cuori umani sarebbe che s’incominciasse a sentire qualche voce di pace. Siamo ormai tutti stufi di sentire la parola guerra, e ci è diventato doloroso il linguaggio dei cari bambini che se non è un’ora è un’altra che entusiasti domandano e cercano il loro papà. Spesso la sera quando metto Milena a dormire, ci dico che sia buona e faccia la preghiera per papà; così presto ritorna. La mattina appena si sveglia alle volte piange e dice:ho pregato tanto bene e papà ancora non è venuto…
Copertina  di Il Il Mondo, 1916
5 giugno
…Vincenzino ha scritto oggi, dice che gode buona salute e che i cannoni austriaci non l’hanno spaventato, come credeva. La sua direzione è quella di prima. Lo sai ora mezzogiorno suona alle 11, in questa crisi il mondo sta cambiando proprio tutto ti pare?!
Il Mondo 1916, cratere aperto da un proiettile austriaco da 420
7 giugno
…Se tu aneli al giorno del congedamento, figurati io, appena si sentirà una voce sicura che annunzi questa fausta notizia, mi recherò senz’altro a Roma, e questi tali signori che mi hanno promesso il loro aiuto, mi devono assolutamente darmi un posto d’impiego per te prima che torni...Nella tua lettera non mi spieghi bene, come devo mettere per direzione, mi dici San Vito, provincia di Belluno, però non dici se devo mettere militare o signor Mizzoni. Spiegamelo. Ecco la direzione di Peppino Cristini-Tenente-Ospedale da campo 216-Scodovacca-Zona di guerra. Ti raccomando, la catenella con la medaglia, di metterla al collo, la madonna ti aiuterà e ti farà sempre godere un’ottima salute…
10 giugno
…Di Vincenzino non posso dirti niente di quanto mi chiedi. Da quando partì pel Trentino abbiamo ricevuto una sola cartolina dove diceva che lui stava bene e che i cannoni austriaci non l’avevano spaventato come credeva. Io di questo già te l’ho scritto in una cartolina da quella niente più ci ha fatto sapere, l’indirizzo era lo stesso. Senza che tu me lo dici, è mio pensiero (non dubitare) di darti (spero) buone notizie di Vincenzino. Appena che arriverà un’altra sua nuova te lo farò sapere per cartolina postale, con la speranza che ti arrivi più presto. Di tutti quelli di fanteria che partirono insieme ai tuoi fratelli, (ossia) del 96 e riformati, sono tutti partiti pel Trentino, ha scritto solo Terzino dall’ospedale di Verona, perché è ferito alla testa, ha scritto chiedendo notizie dei compagni, e dice che lui non ne sa niente né se sono feriti e né dove si trovano. Però Terzino si trovava nella 9° compagnia, mentre Vincenzino si trova nell’11°. Basta auguriamoci bene, e speriamo che presto finisca per sempre questa maledetta guerra…
12 giugno
Ieri ricevemmo una cartolina da Vincenzino che così diceva-: Con tutti gli strapazzi che il nemico inviperito ci fa sloggiare da una trincea all’altra, pure vi assicuro che godo finora una buona salute, Del mio reggimento siamo rimasti in pochi, e ancora sono salvo e spero di esserlo sino alla fine- La direzione è ancora la medesima. Ora sui giornali si incominciano a sentire delle belle notizie. I russi hanno fatto 100.000 prigionieri austriaci, e altri 100.000 tra fuori combattimento morti e feriti, i giornali parlano bene e dicono che se seguita così presto avverrà la pace. Ah! Se fosse vero!...
Il Mondo 1916, trincea italiana di prima linea. Un momento di sosta nei combattimenti.
14 giugno
…Peppino mio, se ti dovessi dire il vero; non mi riesce facile scriverti la gioia che ho provato nel leggere la tua letterina, credimi, mi pareva che il cuore volesse scoppiarmi dalla gioia; mi uscivano a gran copia le lagrime; mai al mondo ho provato simili emozioni. Penso e sogno che tra tre mesi tu sarai di nuovo con me e speriamo per sempre e che sorga qui nei nostri cuori e nella nostra famigliola, la pace e la provvidenza; di una buona situazione lucrosa per vivere più tranquilli che si può. Io già mi sto interessando di procurati un buon posto, sempre fuori di Veroli certo e tu, quando mi riscrivi per lettera mi farai cosa gradita se mi fai sapere quello che più ti andrebbe più a genio e saresti più portato, o alle ferrovie o commesso in un negozio o in qualche ufficio. Anche qui a Veroli s’incomincia a parlar bene della guerra e facciamo voti che si effettuino i nostri sospirati desideri. Oggi ha scritto Vincenzino dicendo che ora l’hanno levato in quel posto dove pareva che ci cadesse il fuoco, ora dice che si trova dietro l’artiglieria insieme col genio a lavorare, e finito questo lavoro lo manderanno ancora più indietro a riposo… Scusa gli errori e il mal senso nei miei scritti, tra noi non facciamo complimenti, tu mi capisci, amore mio, non è vero? addio…
Il Mondo 1916, soldati italiani fotografati in una trincea di prima linea. Fotografie di questo tipo erano molto difficili da realizzare, questa probabilmente è stata eseguita nelle retrovie.
16 giugno
Questa mattina è venuta una lettera di Vincenzino senza affrancazione perché dove si trova non ci sono i francobolli. Dice d’averti mandato due cartoline a te, e con sua meraviglia se l’è viste ritornare indietro, ora te ne ha fatta un’altra e sopra vi ha scritto (non ci ho messo il francobollo perché qui dove sono non si trovano). Ora ti scrivo qualche brano della lettera di Vincenzino per darti sue notizie;-(cara madre, devi sapere che il 3 corrente fummo a batterci e del nostro reggimento siamo rimasti in pochi, per fuggire perdetti lo zaino, la giubba e la gavetta, ora mi trovo con questa roba mancante e un po’ sudicio spero che ci avranno un po’ di compassione a mandarci in qualche paesetto; sia per farci pulizia, e anche per riposarci un poco perché siamo stati 12 notti senza riposare affatto. Noi avemmo una disfatta perché non c’era abbastanza artiglieria da montagna ci vedemmo perduti, e il fuoco ci pioveva sopra come acqua, il nemico non ci da un minuto di requie e come se avemo i dolori, ci fa smontare da una trincea all’altra. Ora mi trovo in terza linea, lontano dalle fucilate ma non dalle cannonate che ci assordiscono. Spero che Dio mi salvi, se ci sarà qualche novità in me ve lo farò sapere) Questa è la prima lettera che manda da quando sta al fronte. Dice pure che ha ricevuto, mi pare, una lettera e due cartoline da te. Volevo mandarti proprio la sua lettera insieme a questa, siccome da notizie di un certo Cerri della Vittoria [contrada nei dintorni di Veroli] che credevasi morto, invece era sperduto, mamma ha mandato la lettera alla famiglia di questo tale. In questi ultimi combattimenti nel trentino, sembra che ci sono capitati diversi di Veroli; che ancora non si sa bene se sono prigionieri o morti. In un’altra mia ti farò i nomi di questi tali. Proprio oggi dicesi siano giunti al Municipio tre lettere d’avviso, due sono della campagna e corre voce sia del marito di Amalia la figlia di Pasquettta però come ripeto ancora non si sa di sicuro se è prigioniero o morto. E’ più di un mese che non scrive. Ah! Peppino mio, vorranno proprio distruggere tutti prima che sorga la pace!…Come si desidera da tutti!...Ormai si è proprio stufi!...
Il monumento ai caduti di Veroli in una cartolina del 19123. Proprietà del Sig. Giuliano Naruli.
18 giugno
…Qui il tempo è buono e fa un caldo afoso e di tanto in tanto si sente l’amico terremoto…
19 giugno
… il 13 è stato l’anniversario della nostra unione; sono 4 anni che sposammo…chi mai si sarebbe creduto di essere divisi per tanto tempo e per una cosa simile?... Son rimasta atterrita nel leggere i grandi feriti che costì vi sono, ma certo è da sospettarlo; giusto giorni fa un soldato che venuto a licenza da Roma, diceva che non ci sono più posti negli ospedali per i gran feriti. Ci sono già due ospizi pieni di giovani mutilati per la guerra…Poverini come saranno infelici…sarebbe meglio morire che rimaner così, per tutta la vita. A te il caro Bettino ti sarà costantemente a fianco e starà certo a intercedere per noi e specie per te che ti trovi al pericolo…
21 giugno
…Questa mattina sono stata alla posta a spedirti la cesta a mezzo pacco postale, e contiene il seguente: un cacio cavallo, un salame di quelli sotto cenere e un salsicciotto sott’olio, un barattoletto di citrato una pizza a … di dama, la scatola delle pastiglie valda con dentro una saponetta, 4 fazzoletti e le mutande di cotone, mi è dispiaciuto che non ci ho potuto mettere la camicia non ci entrava; però la settimana entrante vorrò farti una altro pacchetto e te la manderò. Sul pacco ci ho scritto –contiene ciambelle. Voglio augurarmi che tutto vorrai gradire e gustare per il nostro amore, sappi che queste cosette confezionate da me te le dono nel miglior modo d’affetto che tu puoi immaginare, te le dono con tutto il mio cuore e con tutta me stessa. Perciò (prevedendo che tu avrai dei dolci rimproveri da farmi, perché contrario a questo) però (ormai dovremmo averci conosciuto bene l’un l’altro) ed io stando sempre col pensiero, che tu oggetto dei miei sogni, devi far sempre il solito pasto, non sono tanto tranquilla e mi sento soddisfatta di poterti offrire qualche cosa. Vincenzino da quella lettera che te ne parlai non ha scritto più. Anche qui si sentono delle notizie soddisfacenti riguardante la guerra, ma ancora non si può arrivare a leggere la dolce parola pace che tanta consolazione e quiete porterebbe in tutti i cuori…
26 giugno
…Da Vincenzino abbiamo ricevuto tre cartoline, due ieri e una oggi, dice che trovasi a riposo in un paesetto vicino a Padova aspettando che ricostruiscano il suo reggimento. Godo a saperti contento degli ottimi risultati della Russia, però ancora non si può leggere nessun articolo che annunzi la pace. Nella disfatta del giorno 3 di cui ne parlava molto Vincenzino ne son periti diversi di Veroli, fu una battaglia che distrusse quasi reggimenti interi, ed i giornali non ne hanno parlato affatto. E’ proprio così: quando fanno un po’ di furore i nostri non hanno che dire, mentre le perdite che subiscono sono sorde. Lo sai? a Veroli c’è un epidemia di una specie di colerino, ci sono molti casi che hanno vomito e diarrea; dice il dottor Martelli che specie in campagna ce ne sono una gran quantità di malati così; ha detto che lui ancora non la denunzia alle autorità sia perché ancora non è avvenuto nessun caso di morte e sia pure per non fare allarmare la popolazione, però si vocifera da alcuni che son venuti da Roma, che c’è pure li e i giornali tacciono. Si raccomanda dai medici che si deve far uso di sostanze rinfrescanti e aboliscono, frutta acerbe pomidori ed erba cruda. Consigliano ai bambini invece del brodo di farci fare uso di uova fresche, burro e latte...Oggi qui fa un caldo soffocante…
Il Mondo 1916, soldati italiani in una trincea scavata nella roccia.
28 giugno
…Ora la tua corrispondenza è proprio giornaliera. Ieri ebbi la tua cara cartolina in data del 23, oggi quella del 24; credimi dacchè ho il bene di sapere più spesso le tue care notizie, mi sento più tranquilla, e questo mio bene lo devo a te. La nostra Milena da prima di Pasqua non va più a scuola, ed ora con i bagni che devo farci, e sia pure per il gran caldo che fa non ce la manderei mai. Non posso però nasconderti che mi da un mondo da fare. Salisce da per tutto, ogni tanto va dietro la fontana a zupparsi tutta, piange, pesta i piedi in terra una persona non basta a starci addosso. Oggi per esempio è stata una giornata da segnalarsiQuesta mattina il maresciallo dei carabinieri ha fatto chiamare tua madre, figurati noi con che smania stavamo aspettando che tornasse per sapere; lo sai? Quando è venuta ci ha detto che ci vonno far pagare la tassa per il non prestato servizio militare di Pietro, non ridi?…[Pietro, fratello maggiore di Giuseppe era ricoverato in un clinica per malattie mentali] Si è saputo costì le feste che hanno fatto per tutta l’Italia per le posizioni che hanno ripreso nel Trentino. Anche qui hanno messo le bandiere al Municipio. Certo le notizie ora sono migliori che per il passato ma se non si fa la pace prima che venga l'autunno, sono guai. Si dovrebbe proprio atterrare addirittura la maledetta Austria…
La Baionnette, rivista satirica francese, numero speciale dedicato all'Italia in guerra.
30 giugno
…Mi sono fatta una risata nel leggere che ora sei cuoco, ricordati che chi deve essere più ben governato e la miglior porzione e del cuoco, come ti ci ritrovi?...Oggi si è letto sui giornali il richiamo dell’82 e 83 di terza e i riformati, l’hai saputo? Questa mattina abbiamo ricevuta lettera da Vincenzino – dice che ancora è nella campagna di Padova e ci hanno assicurato che ce lo faranno stare ancora, lui sta bene e finalmente ha ricevuto il pacco che ci feci proprio io, ma però tutto unto di petrolio, più che mi dispiace per la biancheria no perché si lava ci avevamo messo un bel salame, che non ha potuto certo assaggiare. Siccome lui aveva detto in una lettera che avrebbe gradito un po’ di petrolio per lucidargli il fucile, tua madre volle assolutamente mettere una bottiglietta  nel pacco e così ha buggerato tutto...Di Veroli che si sono trovati negli ultimi combattimenti del Trentino e forse…sono 18 e già è arrivato l’annunzio di morte di Neno Monti e lascia la moglie con un bambino a Savona, del figlio di Ginesio il piattaro, sarebbe Costantino, il primo si dice pure il marito di Amalia di Pasquetta e di Checchella quello che faceva l’amore con la figlia di Alfonso. Quante vedove! Quanti poveri bambini!..
Il Mondo, 1916, posto di osservazione italiano a 3000 metri di quota.




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