Il paese di Veroli nelle lettere
di
Margherita Del Nero
a suo marito al fronte
1915-1918
1916
Da La Domenica del Corriere del 18-25 giugno 1916 |
seconda parte
Proseguiamo con le lettere dalla Grande Guerra osservata dal
paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero. Margherita legge sui
giornali le notizie dal fronte, scrive a Giuseppe e si mostra scettica per il
trionfalismo sulle vittorie italiane in Trentino, dove si sta cercando di
contenere la "spedizione punitiva" scatenata dagli austriaci.
Il 1916 è l'anno dei grandi massacri sul Fronte Occidentale, con
le battaglie di Verdun, della Somme e le offensive italiane sull'Isonzo in cui
muoiono centinaia di migliaia di uomini, ma che non risolvono le sorti della
guerra.
Illustrazione dalla rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Un momento dell'offensiva britannica sulla Somme |
Margherita non sa e non saprà mai che ha inviato a suo marito
la notizia di una grande battaglia che sta avvenendo sul fronte franco-tedesco
e che si dice risolutiva per la guerra. La battaglia di Verdun costa a tedeschi
e francesi quasi un milione di morti e viene considerata come l'inizio della
"guerra di materiali", cioè la vera e propria guerra industriale. I
tedeschi sostanzialmente la perdono e i francesi riconquistano i pochi
chilometri di territorio perduto nei primi giorni dell'offensiva avversaria, ma
la guerra durerà ancora due anni.
A Veroli si diffondono le paure per gli avvelenamenti
provocati da presunti agenti nemici e le predizioni sulla fine della guerra, su
tutto aleggia la morte: giungono le notizie dei caduti, Margherita vede un
numero crescente di giovani vedove e scrive al marito che la gente é stanca
della guerra e lo grida nelle processioni della Pasqua.
[In questo post utilizziamo immagini e fotografie tratte
dalla rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges
(Rivista illustrata della Guerra mondiale). Come altre pubblicazioni della
Grande Guerra alterna fotografie a grandi illustrazioni di battaglie, lo stile
è simile a quello di La Domenica del Corriere o L'Illustration: i soldati
tedeschi o austroungarici sempre all'attacco e vincitori.]
Lettera spedita il 4 aprile 1916 |
4 aprile
…Ieri mattina ricevetti la tua cara lettera del 31 scorso;
era mio grande desiderio risponderti presto però a Veroli mancano i francobolli
da diversi giorni, me ne fu rivenduto, per piacere, uno da un soldo e così,
t’inviai i miei saluti in un’illustrata. Dicevi pure nella tua ultima lettera
di avermi spedita una cartolina in franchigia, la quale mi è giunta proprio
ora, e porta la data del 28 scorso. Come tardano ad arrivare queste cartoline?! Io no so perché.
Domenica, 2 aprile è giunto a Concetta un vaglia di £ 350. Cristino manda
continuamente denaro, e non solo si rimettono a parte ciò che prima hanno
speso, ma fanno anche una vita molto meglio di prima. Se tu potessi arrivare a
far questo, e rimanendo all’artiglieria…, sarebbe un vero affare, però dovevi
far domanda appena tornato costì così all’ultimo di maggio saresti stato
sottotenente, come si va svolgendo adesso si va troppo per le lunghe, ti pare? …Qui
fa caldo come fosse estate, e costì che tempo fa? Si sente dire da tutti che la campagna quest’anno va bene assai, però
mancano le braccia per seguire i lavori che ivi sono necessari…
Illustrazione tratta dalla rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Bersaglieri italiani sorpresi e fatti prigionieri dagli austriaci |
6 aprile
… Grande è stata la mia gioia nell’apprendere la lieta notizia che ti hai
fatto la S. Pasqua, mi sono venute le lagrime agli occhi nel vedere quella
bella immaginetta che ti hanno data, e specie nel leggere quelle belle parole:
la pace sia con voi. Ora da tutti i cuori indistintamente, questo solo si
desidera, ma quando avverrà questo bel giorno!…Se io fossi stata presente
quando tu ti accostasti alla messa eucaristica, avrei certamente pianto di
gioia e commozione; mi sarei buttata al tuo collo e ti avrei dato un diluvio di
baci. Tra giorni ci vado pur’io, così Dio ci aiuterà, e ci darà la forza di
poter resistere e sperare. Ieri venne
una lettera di Vincenzino (fratello di Giuseppe), e diceva che il 4 partiva per
il fronte. La lettera così finiva: Quando mi è giunto tale ordine mi sono
inteso agghiacciato, però mi sono subito rinfrancato, e parto forte e pieno di
coraggio perché sono sicuro che nessuno mi piangerà. Mi ha fatto pena povero figlio, e mi è
dispiaciuto più di un fratello. Non appena scrive e manda il suo nuovo
indirizzo te lo mando. Peppino mio, grande è ora il pensiero che ho di te, per
gli aereoplani, raccomandati al tuo Bettino che lui ti accompagnerà…
Il bombardamento di Verona, aprile 1916, nella rappresentazione della rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. |
18 aprile
…E’ giunta ormai la pasqua, ed ancora il destino ci vuole
divisi, mi sento in questi giorni una tale malinconia, proprio come quella che
ci apporta l’aria di questa ricorrenza della settimana santa...Solo troverei la
quiete, il sollievo e il conforto al tuo fianco e mai nessuna cosa mi farà
persuasa. Il popolo non si stanca mai di pregare,
acciò presto venga la pace, ma sembra che Dio sia veramente ostinato e perciò
che sperare?…Al Municipio di Veroli sono arrivate un bel numero di lettere di soldati
morti; e sono stati pregati di parteciparlo alle famiglie dopo le feste
pasquali. Peppino mio mi sento stringere il cuore e le lagrime agli occhi non
tardano a venirmi ogni volta che vedo una povera giovane rimasta vedova, e
vittima della guerra. Domenica dopo
averti impostata la lettera, ricevetti il tuo pacco, e non poca fu
l’impressione che ricevetti appena apertolo. Ora non solo Guendalina di Jano,
che è impressionata per tale fatto, ma pur io sono rimasta brutta quando mi son
visto che tu mi hai ritornato proprio tutto indietro. Ma, mi terrai celato
qualche cosa, presto forse vi mandano via da san, per esempio ho osservato bene
la tua cartolina, ma non ho visto affatto il bollo di San Vito ma solo
vi era ufficio posta militare. Tu non potrai mai immaginare con che
ansia aspetti un altro tuo caro scritto per sapere qualche cosa di più
positivo. Dimmi tutto, non tenermi nulla celato, perché sarebbe doppio dolore.
Poi una cosa ti prego e ti raccomando
con cautela: Non prenderti nessuna cosa che ti viene offerta da qualunque dei
tuoi compagni, se non fossi più che sicuro della loro schiettezza non prendere
niente. Si è dato una caso che un soldato avendo offerto della pizza
pervenutale dalla famiglia, essendo questa stata avvelenata, ha dato la morte a
lui ed altri sei suoi compagni…
21 aprile
…Questa mattina si è fatta la processione dei sepolcri, com’è
stato sempre uso; se ricordi le candele, la mattina non ci andavano, invece
quest’anno una gran quantità di ceri accesi e molta gente, ogni chiesa poi,
appena fermata la Madonna, erano urli e pianti, e da tutti si sentiva gridare;-
grazia madonna, vogliamo la pace. La processione di questa sera è già da
figurarsi. Tutte le spose dei militari di qualunque classe siano, tutte
indistintamente vanno appresso alla madonna e
Cristo morto con la candela. Vogliamo proprio caro Peppino, che la
Vergine Santa si muova a pietà di noi e dei nostri figlioli, vogliamo che
presto i nostri cari sposi, i nostri congiunti siano a noi incolumi e pieni di
salute. Anch’io ci vado con la candela e la nostra
Milenuccia porta uno di quei cartelli che stanno alla passione, va pure essa in
mezzo a due fratelli, speriamo che non ci piglia il sonno, è così
dormigliona?!...
Due vignette anti tedesche e anti austriache apparse su La Domenica del Corriere del 23-30 luglio 1916 |
23 aprile
…Oggi è il giorno di Pasqua, giornata di festa, il mio
pensiero, più che a festeggiare, com’è solito in tutte le famiglie, è
costantemente a te rivolto, ti seguo e son vicina. Vorrei pagare un grande
tributo per esserti un’ora insieme per poterti abbracciare, baciare e
consolarmi con te, unica mia speranza di questa vita divenuta ormai uggiosa.
Questa mattina, appena alzata, ho mandato Milena a fare gli auguri a nonna, la
quale ci ha dato una ciambella benedetta e la pigna di pasta com’è suo uso di
fare. Mia sorella non è andata più in campagna, perché zia Costanza non si
sente tanto bene. Oggi sono a pranzo da Concetta, stiamo insieme, giusto per
darci compagnia l’una con l’altra, perché il fare una grande allegria non è il
caso e poi neanche ci tenemo fantasia perché ci manca quello che più di tutto
desideriamo… Mentre sto scrivendo, sta a suonare la
benedizione papale, speriamo che Dio l’infonde anche a noi, presto sorga la
pace e ci faccia riunire. La mia cura prosegue bene, te ne parlerò in altra
mia, Vincenzino ha scritto, dice d’averti scritto pure a te. Ecco il suo
indirizzo. 211. reggim. Fanteria 11ma compagnia. Zona di guerra.
25 aprile
Oggi è partita la classe dell’80 ci è entrato Vincenzo Papetti
(fralleone) Gino Mazzoli e Don Giovanni Tarquini. Il 15 maggio deve partire il
79 di quelle che conosco io, tocca a Giovannino l’africano e Virginio Zeppieri,
il quale, siccome è unico che ha la diligenza della posta, sembra che si
escluderà. Lunedì, poi 1° maggio partono invece nove classi di riformati, e
c’entra pure Nazareno. Ora quando ci sono queste partenze di richiamati non ci
si fa più caso come prima, e neanche ce ne accorgiamo…
4 maggio
Nazareno parte domani, va di posto a Roma l’hanno messo al
13° reggimento artiglieria da campagna. Non ti pare che è stato fortunato?!…Qui
ora si sente veramente la primavera, costì che tempo fa? Che si dice della
guerra? Sul giornale di ieri richiamava 20 classi
di medici riformati e si dice che tra giorni sarà chiamata la classe del 69 in
poi dicono la classe del re, e si dice che la guerra sarà finita in autunno…Mentre stavo scrivendo, è venuta Guendalina
la moglie di Jano a farmi leggere un espresso, non puoi immaginare, quale
impressione m’abbia fatta e con qual agitazione mi trovi. Io stavo a scriverti
e nello stesso tempo mangiavo pane e cioccolata…Sarà l’impressione, ma pare che
mi sento già male. Anche questo ci voleva, io te l’avevo già avvisato che ci
stanno tanti casi d’avvelenamento. Ora se non passano 24 ore per me è un’agonia
continua. Grande impressione mi ha fatto pure il sapere che vi mandano o a
passo tre croci o a col di Lana. Sono punti più brutti e si sta male…
10 maggio
Qui corre voce che ora si sta sviluppando una grande azione
tra Francesi e Tedeschi (si riferisce
alla Battaglia di Verdun); fin ad ora i giornali parlano che la vittoria è
dei francesi e si vocifera che si avrà presto la pace se seguiteranno a
ricacciare i tedeschi, e si andrà per le lunghe se sarà il contrario. Magari
fosse così, io facci come tutte le altre spose mille auguri acciò presto si
effettui questo comune desiderio...Ho retto la mano a
Milena vuole scriverti, ma è troppo furiosa e non si fa reggere la mano addio
La Domenica del Corriere, 23-30 luglio 1916, soldati italiani diretti al fronte. |
Lettera inviata il 12 maggio 1916 |
12 maggio
…A riguardo dello sfogo di Milena è proprio come dici tu, e
come pure mi assicura il medico, che cioè è la sua salute, e credimi che tengo
per essa le più tenere e affettuose cure e molta pulizia. Quell’avvilimento che
c’era venuto dipendeva che aveva i vermi, si vede che ci avrà fatto impressione
qualche gatto, perché per diverse notti anche in sogno piangeva dicendo che il
gatto se la voleva mangiare...Molto tempo lo passa attorno ai pulcinetti;
dentro quella cucina mia che è grande abbastanza ci ho fatto da una parte un
riparo con le tavole per non farli stare per tutta la stanza, e li c’è la
biocca co li pulcini, ne tengo 20. Li ho fatti con l’idea di mangiarli insieme;
tengo per la mente che presto si farà la pace, che ne dici tu? La fotografia, ti prometto che te la manderò
e ce la faremo fare non appena la nostra bambina si sarà guarita dallo sfogo...
19 maggio
…Sono le sei di mattina, volevo scriverti fin da ieri,
siccome con smania da una posta all’altra aspettavo che mi giungesse la tua
lettera per dartene resoconto, ho tardato a scriverti. Devi sapere che
mercoledì ebbi una tua cartolina in data del 12 dove mi dicevi: domani ti farò
una lettera:- ieri giovedì ho avuta un’altra tua cartolina del 17 dove mi
dici:- oggi dopo averti spedita una lettera ecc: Questa cara lettera, che tu me
ne parli, e da me ansiosamente aspettata non si vede. Non puoi credere quanta
agitazione mi produce il fatto che ora spesso devono smarrirsi i tuoi cari
scritti, se tu sapessi come aspettavo questa tua cara, avida di sapere il tuo
modo di pensare a riguardo di quello che ti avevo narrato...Lo sai, a Veroli
c’è una forte epidemia di morbillo e meningite per i bambini, ne muoiono un bel
po’…
20 maggio
…Questa notte tua madre è andata a Roma, e tornerà lunedì
sera, poi ti darò notizie di Pietruccio (Pietro, fratello di Giuseppe
soffriva di disturbi psichici, muore a Roma nel Primo Dopoguerra
), ed è andata pure per fare qualche
spesetta per la fiera, gicchè la bottega ci è rimasta un po’ vuota, ed i
viaggiatori sono difficili a mandare merce…
Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Soldati italiani scoperti dagli austriaci nel corso della "spedizione punitiva" in Trentino |
22 maggio
...Vincenzino ora sono diversi giorni che non scrive,
l’ultima sua veniva ancora da…e diceva che stava bene. La settimana scorsa mi
scrisse una cartolina alla quale risposi ieri. Anche Guendalina di Jano si
lagna che ora riceve tardi le notizie, ma che cosa è avvenuto?!...Peppino
Cristini è stato ferito…
23 maggio
...Già è un anno, amore mio che siamo divisi e mi sembra un
secolo, ormai sarebbe ora che Dio si muovesse a pietà di noi e dei nostri
figliuoli e ci facesse riunire per sempre. In certi momenti mi sento una smania
tale che mi par di morire; vorrei
correre volare e consolarmi un istante fra le tue braccia, sentire i palpiti
del tuo cuore e dolcemente sussurrarti che t’amo, e t’amerò sempre con
sincerità, fedeltà e fermezza. Non trovo parole bastanti per dirti della
riconoscenza che avrò verso di te, per la tranquillità che mi procuri facendomi
avere quasi tutti i giorni le tue care notizie; ti prometto di volerti sempre
bene e fare solo la tua volontà. Mi vengono un sacco di pensieri riflettendo
che ora devi subire un’latra volta le punture, auguriamoci bene, però in questo
ci vedo anche un po’ oscuro...
28 maggio
…Ieri ricevemmo una cartolina di Vincenzino, dove c’era la data di sei
giorni indietro. Ecco ciò che diceva:(sono di passaggio alla città di Padova
vado contento al Trentino a liberare l’Italia con la speranza di ritornare).
Prima di questo aveva scritto dicendo che aveva bisogno di calze e altra
robetta, la vigilia della fiera il pacco ce lo feci proprio io. Chissà se
l’avrà? Noi tutti si sta bene, ad
eccezione di Milena che ha ora una forte diarrea, sarà questione di riscaldo,
però in paragone a tante altre creature al pari di lei mi contento. Son tutti
malati i bambini, pare proprio che il mondo si voglia scatenare tutto insieme.
Lo sfogo alla testa è guarito addirittura ce n’è rimasto ancora alle gambe.
Ora mi sentirei perfettamente bene se
non fosse una forte agitazione per questa maledetta guerra, che sembra non
vuole cessare per adesso. Se Dio non ci mette riparo sono guai, ormai siamo
sazi e stufi anche di sentire la parola guerra. Costì che si dice? I giornali
in questi giorni hanno riportato delle grandi perdite d’Italia dalla parte del
Trentino, si dice che l’Austria abbia
mandato li tutte le truppe che teneva nella Galizia. Il giornale di ieri
riportava che avevano fatti 20000 prigionieri italiani. Gregorio Mazzoli
(mosciano?) è prigioniero. A Veroli ci sono già 30 vedove della guerra, ed
hanno lasciato 43 bambini in tutto, senza metterci poi quelli che sono morti
scapoli. Il comitato pro lana combattenti il giorno della fiera fece un dono a
tutti questi orfanelli, fecero la questua, il professor Diamanti volle per
forza che mettessi anch’io il mio obolo, anzi a nome di Milena; diceva che
tutte le famiglie perbene a nome dei propri bambini devono ricordarsi degli orfani
della guerra e sottoscriversi; feci loro capire che ho dei seri guai pur’io,
offri poco riservandomi che quando ritorni tu, pensi a quello che si dovrà
fare…
30 maggio
… Non puoi immaginare quanta tranquillità e buon umore
m’hanno ridonato le tue care notizie, con molto piacere e gioia, facendo auguri
che si effettui, la bella notizia dell’acqua miracolosa in Francia. Di questo
qua non si sapeva niente, si dice un altro fatto; - raccontano che mentre un
tenente trovavasi a fare l’istruzione alle reclute, ci è andato vicino un frate
e gli ha detto: piano tenente con questa
istruzione, questi bravi giovani non saranno necessari alla guerra, perché tra
poco si fa la pace. Il monaco è scomparso, e siccome si trovavano vicino a un
convento, quel tenente ha voluto visitarlo più di tutti per parlare con quel
frate e domandargli come sapeva quella notizia. Però tra tutti quei monaci quello non vi era, andato in ultimo in chiesa
e visto l’effigie di S. Antonio da padova, disse che quel frate che a lui aveva
parlato, era proprio quello e così a gran voce si è sparso che il 13 giugno
festa del santo si fa la pace. Non so se sia vero, però il giorno sarebbe
vicino e già si dovrebbe cominciare a sentire qualche voce. Ti pare?...La
grandine proprio dentro Veroli non c’è venuta, ha danneggiato la contrada di S.
Francesca e Scifelli. L’uva l’ha buggerata un po’ ai piani, però si dice che
l’uva se ne fa non c’è male, il grano è un po’ patito, però il raccolto salvo
disgrazia ci potremo contentare, però non puoi immaginare come costa la vita,
il pane è nero, le uova costano due soldi e mezzo ora, figuriamoci più in là
che sarà, i polli non se ne parla. Tutto si sopporta, purchè presto ci fanno
ritornare i nostri uomini…
Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Alpini prigionieri degli austriaci. |
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