Le Miroir N° 171, del 4 marzo 1917 |
Questa fotografia viene pubblicata il 4 marzo 1917 sulla copertina della rivista Le Miroir. L’immagine solo apparentemente si può ricondurre al tema della “guerra dei gas”, essa racchiude in se una simbologia che ci riporta indietro nel tempo, alle guerre del Medio Evo e del Rinascimento, e insieme svela l’assoluta modernità di quella piccola porzione di conflitto che sta raccontando. E’ stata eseguita nelle retrovie del fronte, dallo sfondo si intravede la parete di una cava di pietra dove sono stati radunati altri cavalli, e vuole mostrare un equipaggiamento completo conto l’arma dei gas che comprenda uomini e animali: le maschere che coprono interamente il volto dei cavalieri, i lunghi cappotti forse impermeabili, la bardatura dei cavalli a cui si aggiunge il sacco protettivo che però non copre gli occhi. E’ una fotografia di propaganda per dimostrare che l’esercito francese prende tutte le misure necessarie per difendersi contro l’arma più insidiosa e mortale, il gas. Nel corso della Prima Guerra Mondiale, nonostante le caratteristiche industriali del conflitto, il cavallo come mezzo di trasporto venne ampiamente utilizzato e gli animali pagarono un duro prezzo nella guerra. La cultura contemporanea sta lentamente sviluppando una maggiore sensibilità nei confronti degli animali, nella consapevolezza che anche gli uomini fanno parte di un mondo naturale in cui tutto è interconnesso. Al tempo della Prima Guerra Mondiale non era così. Questa fotografia è uno dei tanti simboli di quell’apocalisse della modernità che conteneva in sé aspetti assolutamente moderni ed altri che richiamavano le epoche precedenti. Il punto di congiunzione tra le due fasi della storia è la maschera antigas che copre uomini e cavalli.
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