mercoledì 22 gennaio 2014

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero 1916 giugno

Lettere dalla Prima Guerra Mondiale

Il paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero a suo marito al fronte

1915-1918
da Il mondo 1916, trinceramento italiano, un ferito sulla barella
1916
                                               

terza parte
giugno 1916
La scelta di iniziare una suddivisione mensile è dettata dal numero delle lettere che Margherita invia a Giuseppe: aumentano e in quelle del giugno 916 apprendiamo alcune notizie sulla guerra vera e vissuta dai soldati al fronte. Giungono da un fratello minore di Giuseppe che combatte in Trentino nel corso della controffensiva italiana per fermare la spedizione punitiva austriaca [Strafe-Expedition] che dovrebbe mettere definitivamente fuori gioco l'Italia.
Margherita ricopia alcuni brani di una lettera che Vincenzino ha inviato a sua madre, Agnese, e nella quale descrive alcuni momenti di una battaglia in cui si è trovato coinvolto. Da questa, ma anche nelle altre, si avverte una scarsa capacità della censura militare di evitare che si diffondano notizie scoraggianti sull'andamento della guerra, sul numero di morti e sull'inadeguatezza dell'esercito ad affrontare un conflitto di questo tipo. Margherita scrive a Giuseppe che i giornali esagerano sulle vittorie italiane e tacciono quando le cose vanno male. Intanto giungono le notizie sui caduti, Margherita informa Giuseppe di alcuni conoscenti che sono morti o dispersi. In una lettera Margherita sembra coinvolta dallo spirito nazionalista, scrive che l'Austria dovrebbe essere distrutta e la definisce "maledetta".  Intanto si diffondono anche le speranze per l'offensiva che i russi, con al comando il generale Brusilov, hanno scatenato contro gli austroungarici. Questa offensiva, passata alla storia della Grande Guerra con il nome del suo comandante, è uno dei pochi successi dell'esercito zarista, ormai prossimo al crollo che porterà alla rivoluzione del 1917.

1 giugno
...Insieme con questa ti mando una fotografia di Milena, però debbo dirti che è venuta male e con gli occhi spalancati come vieni tu. Di Vincenzino nessuna notizia ancora ci è pervenuta, non dubitare che ti terrò al corrente di tutto…
3 giugno
…Io di Vincenzino te ne ho parlato in tutte le mie lettere, sarebbe buono come tu dici, ossia che auguri la pace prima che tuo fratello parte, però è partito fin dal 22 pel Trentino, passando per Padova scrisse una cartolina dicendo: parto contento, a liberare l’Italia con la speranza di ritornare. Però con dispiacere debbo dirti che fin ad ora non ha più scritto...Però Peppino mio, non ti nego che ho per lui un forte pensiero, poiché dai giornali si son lette brutte notizie sul fronte del Trentino. Non dubitare che non appena si avranno da lui notizie te lo avviserò per cartolina postale....Nicola Campanari non è più partito, avevano detto per Veroli di queste classi richiamate, ma poi non è stato più vero. Spero e mia auguro che ora la mia corrispondenza ti giungerà regolare. Il giornale di ieri (Messaggero) parlava che da quando è incominciata l’offensiva al Trentino (sono diciotto giorni) i nostri hanno fatto 66000 tra prigionieri, morti, e fuori combattimento. Non ti pare un’esagerazione?! Qui si dice dai più che sono articoli fatti dai giornalisti per far quattrini. Quello che però farebbe più piacere sia a me che a tutti i cuori umani sarebbe che s’incominciasse a sentire qualche voce di pace. Siamo ormai tutti stufi di sentire la parola guerra, e ci è diventato doloroso il linguaggio dei cari bambini che se non è un’ora è un’altra che entusiasti domandano e cercano il loro papà. Spesso la sera quando metto Milena a dormire, ci dico che sia buona e faccia la preghiera per papà; così presto ritorna. La mattina appena si sveglia alle volte piange e dice:ho pregato tanto bene e papà ancora non è venuto…
Copertina  di Il Il Mondo, 1916
5 giugno
…Vincenzino ha scritto oggi, dice che gode buona salute e che i cannoni austriaci non l’hanno spaventato, come credeva. La sua direzione è quella di prima. Lo sai ora mezzogiorno suona alle 11, in questa crisi il mondo sta cambiando proprio tutto ti pare?!
Il Mondo 1916, cratere aperto da un proiettile austriaco da 420
7 giugno
…Se tu aneli al giorno del congedamento, figurati io, appena si sentirà una voce sicura che annunzi questa fausta notizia, mi recherò senz’altro a Roma, e questi tali signori che mi hanno promesso il loro aiuto, mi devono assolutamente darmi un posto d’impiego per te prima che torni...Nella tua lettera non mi spieghi bene, come devo mettere per direzione, mi dici San Vito, provincia di Belluno, però non dici se devo mettere militare o signor Mizzoni. Spiegamelo. Ecco la direzione di Peppino Cristini-Tenente-Ospedale da campo 216-Scodovacca-Zona di guerra. Ti raccomando, la catenella con la medaglia, di metterla al collo, la madonna ti aiuterà e ti farà sempre godere un’ottima salute…
10 giugno
…Di Vincenzino non posso dirti niente di quanto mi chiedi. Da quando partì pel Trentino abbiamo ricevuto una sola cartolina dove diceva che lui stava bene e che i cannoni austriaci non l’avevano spaventato come credeva. Io di questo già te l’ho scritto in una cartolina da quella niente più ci ha fatto sapere, l’indirizzo era lo stesso. Senza che tu me lo dici, è mio pensiero (non dubitare) di darti (spero) buone notizie di Vincenzino. Appena che arriverà un’altra sua nuova te lo farò sapere per cartolina postale, con la speranza che ti arrivi più presto. Di tutti quelli di fanteria che partirono insieme ai tuoi fratelli, (ossia) del 96 e riformati, sono tutti partiti pel Trentino, ha scritto solo Terzino dall’ospedale di Verona, perché è ferito alla testa, ha scritto chiedendo notizie dei compagni, e dice che lui non ne sa niente né se sono feriti e né dove si trovano. Però Terzino si trovava nella 9° compagnia, mentre Vincenzino si trova nell’11°. Basta auguriamoci bene, e speriamo che presto finisca per sempre questa maledetta guerra…
12 giugno
Ieri ricevemmo una cartolina da Vincenzino che così diceva-: Con tutti gli strapazzi che il nemico inviperito ci fa sloggiare da una trincea all’altra, pure vi assicuro che godo finora una buona salute, Del mio reggimento siamo rimasti in pochi, e ancora sono salvo e spero di esserlo sino alla fine- La direzione è ancora la medesima. Ora sui giornali si incominciano a sentire delle belle notizie. I russi hanno fatto 100.000 prigionieri austriaci, e altri 100.000 tra fuori combattimento morti e feriti, i giornali parlano bene e dicono che se seguita così presto avverrà la pace. Ah! Se fosse vero!...
Il Mondo 1916, trincea italiana di prima linea. Un momento di sosta nei combattimenti.
14 giugno
…Peppino mio, se ti dovessi dire il vero; non mi riesce facile scriverti la gioia che ho provato nel leggere la tua letterina, credimi, mi pareva che il cuore volesse scoppiarmi dalla gioia; mi uscivano a gran copia le lagrime; mai al mondo ho provato simili emozioni. Penso e sogno che tra tre mesi tu sarai di nuovo con me e speriamo per sempre e che sorga qui nei nostri cuori e nella nostra famigliola, la pace e la provvidenza; di una buona situazione lucrosa per vivere più tranquilli che si può. Io già mi sto interessando di procurati un buon posto, sempre fuori di Veroli certo e tu, quando mi riscrivi per lettera mi farai cosa gradita se mi fai sapere quello che più ti andrebbe più a genio e saresti più portato, o alle ferrovie o commesso in un negozio o in qualche ufficio. Anche qui a Veroli s’incomincia a parlar bene della guerra e facciamo voti che si effettuino i nostri sospirati desideri. Oggi ha scritto Vincenzino dicendo che ora l’hanno levato in quel posto dove pareva che ci cadesse il fuoco, ora dice che si trova dietro l’artiglieria insieme col genio a lavorare, e finito questo lavoro lo manderanno ancora più indietro a riposo… Scusa gli errori e il mal senso nei miei scritti, tra noi non facciamo complimenti, tu mi capisci, amore mio, non è vero? addio…
Il Mondo 1916, soldati italiani fotografati in una trincea di prima linea. Fotografie di questo tipo erano molto difficili da realizzare, questa probabilmente è stata eseguita nelle retrovie.
16 giugno
Questa mattina è venuta una lettera di Vincenzino senza affrancazione perché dove si trova non ci sono i francobolli. Dice d’averti mandato due cartoline a te, e con sua meraviglia se l’è viste ritornare indietro, ora te ne ha fatta un’altra e sopra vi ha scritto (non ci ho messo il francobollo perché qui dove sono non si trovano). Ora ti scrivo qualche brano della lettera di Vincenzino per darti sue notizie;-(cara madre, devi sapere che il 3 corrente fummo a batterci e del nostro reggimento siamo rimasti in pochi, per fuggire perdetti lo zaino, la giubba e la gavetta, ora mi trovo con questa roba mancante e un po’ sudicio spero che ci avranno un po’ di compassione a mandarci in qualche paesetto; sia per farci pulizia, e anche per riposarci un poco perché siamo stati 12 notti senza riposare affatto. Noi avemmo una disfatta perché non c’era abbastanza artiglieria da montagna ci vedemmo perduti, e il fuoco ci pioveva sopra come acqua, il nemico non ci da un minuto di requie e come se avemo i dolori, ci fa smontare da una trincea all’altra. Ora mi trovo in terza linea, lontano dalle fucilate ma non dalle cannonate che ci assordiscono. Spero che Dio mi salvi, se ci sarà qualche novità in me ve lo farò sapere) Questa è la prima lettera che manda da quando sta al fronte. Dice pure che ha ricevuto, mi pare, una lettera e due cartoline da te. Volevo mandarti proprio la sua lettera insieme a questa, siccome da notizie di un certo Cerri della Vittoria [contrada nei dintorni di Veroli] che credevasi morto, invece era sperduto, mamma ha mandato la lettera alla famiglia di questo tale. In questi ultimi combattimenti nel trentino, sembra che ci sono capitati diversi di Veroli; che ancora non si sa bene se sono prigionieri o morti. In un’altra mia ti farò i nomi di questi tali. Proprio oggi dicesi siano giunti al Municipio tre lettere d’avviso, due sono della campagna e corre voce sia del marito di Amalia la figlia di Pasquettta però come ripeto ancora non si sa di sicuro se è prigioniero o morto. E’ più di un mese che non scrive. Ah! Peppino mio, vorranno proprio distruggere tutti prima che sorga la pace!…Come si desidera da tutti!...Ormai si è proprio stufi!...
Il monumento ai caduti di Veroli in una cartolina del 19123. Proprietà del Sig. Giuliano Naruli.
18 giugno
…Qui il tempo è buono e fa un caldo afoso e di tanto in tanto si sente l’amico terremoto…
19 giugno
… il 13 è stato l’anniversario della nostra unione; sono 4 anni che sposammo…chi mai si sarebbe creduto di essere divisi per tanto tempo e per una cosa simile?... Son rimasta atterrita nel leggere i grandi feriti che costì vi sono, ma certo è da sospettarlo; giusto giorni fa un soldato che venuto a licenza da Roma, diceva che non ci sono più posti negli ospedali per i gran feriti. Ci sono già due ospizi pieni di giovani mutilati per la guerra…Poverini come saranno infelici…sarebbe meglio morire che rimaner così, per tutta la vita. A te il caro Bettino ti sarà costantemente a fianco e starà certo a intercedere per noi e specie per te che ti trovi al pericolo…
21 giugno
…Questa mattina sono stata alla posta a spedirti la cesta a mezzo pacco postale, e contiene il seguente: un cacio cavallo, un salame di quelli sotto cenere e un salsicciotto sott’olio, un barattoletto di citrato una pizza a … di dama, la scatola delle pastiglie valda con dentro una saponetta, 4 fazzoletti e le mutande di cotone, mi è dispiaciuto che non ci ho potuto mettere la camicia non ci entrava; però la settimana entrante vorrò farti una altro pacchetto e te la manderò. Sul pacco ci ho scritto –contiene ciambelle. Voglio augurarmi che tutto vorrai gradire e gustare per il nostro amore, sappi che queste cosette confezionate da me te le dono nel miglior modo d’affetto che tu puoi immaginare, te le dono con tutto il mio cuore e con tutta me stessa. Perciò (prevedendo che tu avrai dei dolci rimproveri da farmi, perché contrario a questo) però (ormai dovremmo averci conosciuto bene l’un l’altro) ed io stando sempre col pensiero, che tu oggetto dei miei sogni, devi far sempre il solito pasto, non sono tanto tranquilla e mi sento soddisfatta di poterti offrire qualche cosa. Vincenzino da quella lettera che te ne parlai non ha scritto più. Anche qui si sentono delle notizie soddisfacenti riguardante la guerra, ma ancora non si può arrivare a leggere la dolce parola pace che tanta consolazione e quiete porterebbe in tutti i cuori…
26 giugno
…Da Vincenzino abbiamo ricevuto tre cartoline, due ieri e una oggi, dice che trovasi a riposo in un paesetto vicino a Padova aspettando che ricostruiscano il suo reggimento. Godo a saperti contento degli ottimi risultati della Russia, però ancora non si può leggere nessun articolo che annunzi la pace. Nella disfatta del giorno 3 di cui ne parlava molto Vincenzino ne son periti diversi di Veroli, fu una battaglia che distrusse quasi reggimenti interi, ed i giornali non ne hanno parlato affatto. E’ proprio così: quando fanno un po’ di furore i nostri non hanno che dire, mentre le perdite che subiscono sono sorde. Lo sai? a Veroli c’è un epidemia di una specie di colerino, ci sono molti casi che hanno vomito e diarrea; dice il dottor Martelli che specie in campagna ce ne sono una gran quantità di malati così; ha detto che lui ancora non la denunzia alle autorità sia perché ancora non è avvenuto nessun caso di morte e sia pure per non fare allarmare la popolazione, però si vocifera da alcuni che son venuti da Roma, che c’è pure li e i giornali tacciono. Si raccomanda dai medici che si deve far uso di sostanze rinfrescanti e aboliscono, frutta acerbe pomidori ed erba cruda. Consigliano ai bambini invece del brodo di farci fare uso di uova fresche, burro e latte...Oggi qui fa un caldo soffocante…
Il Mondo 1916, soldati italiani in una trincea scavata nella roccia.
28 giugno
…Ora la tua corrispondenza è proprio giornaliera. Ieri ebbi la tua cara cartolina in data del 23, oggi quella del 24; credimi dacchè ho il bene di sapere più spesso le tue care notizie, mi sento più tranquilla, e questo mio bene lo devo a te. La nostra Milena da prima di Pasqua non va più a scuola, ed ora con i bagni che devo farci, e sia pure per il gran caldo che fa non ce la manderei mai. Non posso però nasconderti che mi da un mondo da fare. Salisce da per tutto, ogni tanto va dietro la fontana a zupparsi tutta, piange, pesta i piedi in terra una persona non basta a starci addosso. Oggi per esempio è stata una giornata da segnalarsiQuesta mattina il maresciallo dei carabinieri ha fatto chiamare tua madre, figurati noi con che smania stavamo aspettando che tornasse per sapere; lo sai? Quando è venuta ci ha detto che ci vonno far pagare la tassa per il non prestato servizio militare di Pietro, non ridi?…[Pietro, fratello maggiore di Giuseppe era ricoverato in un clinica per malattie mentali] Si è saputo costì le feste che hanno fatto per tutta l’Italia per le posizioni che hanno ripreso nel Trentino. Anche qui hanno messo le bandiere al Municipio. Certo le notizie ora sono migliori che per il passato ma se non si fa la pace prima che venga l'autunno, sono guai. Si dovrebbe proprio atterrare addirittura la maledetta Austria…
La Baionnette, rivista satirica francese, numero speciale dedicato all'Italia in guerra.
30 giugno
…Mi sono fatta una risata nel leggere che ora sei cuoco, ricordati che chi deve essere più ben governato e la miglior porzione e del cuoco, come ti ci ritrovi?...Oggi si è letto sui giornali il richiamo dell’82 e 83 di terza e i riformati, l’hai saputo? Questa mattina abbiamo ricevuta lettera da Vincenzino – dice che ancora è nella campagna di Padova e ci hanno assicurato che ce lo faranno stare ancora, lui sta bene e finalmente ha ricevuto il pacco che ci feci proprio io, ma però tutto unto di petrolio, più che mi dispiace per la biancheria no perché si lava ci avevamo messo un bel salame, che non ha potuto certo assaggiare. Siccome lui aveva detto in una lettera che avrebbe gradito un po’ di petrolio per lucidargli il fucile, tua madre volle assolutamente mettere una bottiglietta  nel pacco e così ha buggerato tutto...Di Veroli che si sono trovati negli ultimi combattimenti del Trentino e forse…sono 18 e già è arrivato l’annunzio di morte di Neno Monti e lascia la moglie con un bambino a Savona, del figlio di Ginesio il piattaro, sarebbe Costantino, il primo si dice pure il marito di Amalia di Pasquetta e di Checchella quello che faceva l’amore con la figlia di Alfonso. Quante vedove! Quanti poveri bambini!..
Il Mondo, 1916, posto di osservazione italiano a 3000 metri di quota.




venerdì 10 gennaio 2014

Lettere dalla Grande Guerra Margherita Del Nero 1916 Seconda parte

Il paese di Veroli nelle lettere 

di 

Margherita Del Nero 

a suo marito al fronte

1915-1918
1916
Da La Domenica del Corriere del 18-25 giugno 1916


                                           seconda parte
Proseguiamo con le lettere dalla Grande Guerra osservata dal paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero. Margherita legge sui giornali le notizie dal fronte, scrive a Giuseppe e si mostra scettica per il trionfalismo sulle vittorie italiane in Trentino, dove si sta cercando di contenere la "spedizione punitiva" scatenata dagli austriaci.
Il 1916 è l'anno dei grandi massacri sul Fronte Occidentale, con le battaglie di Verdun, della Somme e le offensive italiane sull'Isonzo in cui muoiono centinaia di migliaia di uomini, ma che non risolvono le sorti della guerra.
Illustrazione dalla rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Un momento dell'offensiva britannica sulla Somme
Margherita non sa e non saprà mai che ha inviato a suo marito la notizia di una grande battaglia che sta avvenendo sul fronte franco-tedesco e che si dice risolutiva per la guerra. La battaglia di Verdun costa a tedeschi e francesi quasi un milione di morti e viene considerata come l'inizio della "guerra di materiali", cioè la vera e propria guerra industriale. I tedeschi sostanzialmente la perdono e i francesi riconquistano i pochi chilometri di territorio perduto nei primi giorni dell'offensiva avversaria, ma la guerra durerà ancora due anni.
A Veroli si diffondono le paure per gli avvelenamenti provocati da presunti agenti nemici e le predizioni sulla fine della guerra, su tutto aleggia la morte: giungono le notizie dei caduti, Margherita vede un numero crescente di giovani vedove e scrive al marito che la gente é stanca della guerra e lo grida nelle processioni  della Pasqua.
[In questo post utilizziamo immagini e fotografie tratte dalla rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges (Rivista illustrata della Guerra mondiale). Come altre pubblicazioni della Grande Guerra alterna fotografie a grandi illustrazioni di battaglie, lo stile è simile a quello di La Domenica del Corriere o L'Illustration: i soldati tedeschi o austroungarici sempre all'attacco e vincitori.]
Lettera spedita il 4 aprile 1916


4 aprile
…Ieri mattina ricevetti la tua cara lettera del 31 scorso; era mio grande desiderio risponderti presto però a Veroli mancano i francobolli da diversi giorni, me ne fu rivenduto, per piacere, uno da un soldo e così, t’inviai i miei saluti in un’illustrata. Dicevi pure nella tua ultima lettera di avermi spedita una cartolina in franchigia, la quale mi è giunta proprio ora, e porta la data del 28 scorso. Come tardano ad  arrivare queste cartoline?! Io no so perché. Domenica, 2 aprile è giunto a Concetta un vaglia di £ 350. Cristino manda continuamente denaro, e non solo si rimettono a parte ciò che prima hanno speso, ma fanno anche una vita molto meglio di prima. Se tu potessi arrivare a far questo, e rimanendo all’artiglieria…, sarebbe un vero affare, però dovevi far domanda appena tornato costì così all’ultimo di maggio saresti stato sottotenente, come si va svolgendo adesso si va troppo per le lunghe, ti pare? …Qui fa caldo come fosse estate, e costì che tempo fa? Si sente dire da tutti che la campagna quest’anno va bene assai, però mancano le braccia per seguire i lavori che ivi sono necessari…
Illustrazione tratta dalla rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Bersaglieri italiani sorpresi e fatti prigionieri dagli austriaci
6 aprile
Grande è stata la mia gioia nell’apprendere la lieta notizia che ti hai fatto la S. Pasqua, mi sono venute le lagrime agli occhi nel vedere quella bella immaginetta che ti hanno data, e specie nel leggere quelle belle parole: la pace sia con voi. Ora da tutti i cuori indistintamente, questo solo si desidera, ma quando avverrà questo bel giorno!…Se io fossi stata presente quando tu ti accostasti alla messa eucaristica, avrei certamente pianto di gioia e commozione; mi sarei buttata al tuo collo e ti avrei dato un diluvio di baci. Tra giorni ci vado pur’io, così Dio ci aiuterà, e ci darà la forza di poter resistere e sperare. Ieri venne una lettera di Vincenzino (fratello di Giuseppe), e diceva che il 4 partiva per il fronte. La lettera così finiva: Quando mi è giunto tale ordine mi sono inteso agghiacciato, però mi sono subito rinfrancato, e parto forte e pieno di coraggio perché sono sicuro che nessuno mi piangerà. Mi ha fatto pena povero figlio, e mi è dispiaciuto più di un fratello. Non appena scrive e manda il suo nuovo indirizzo te lo mando. Peppino mio, grande è ora il pensiero che ho di te, per gli aereoplani, raccomandati al tuo Bettino che lui ti accompagnerà…
 
Il bombardamento di Verona, aprile 1916, nella rappresentazione della rivista tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916.
18 aprile
…E’ giunta ormai la pasqua, ed ancora il destino ci vuole divisi, mi sento in questi giorni una tale malinconia, proprio come quella che ci apporta l’aria di questa ricorrenza della settimana santa...Solo troverei la quiete, il sollievo e il conforto al tuo fianco e mai nessuna cosa mi farà persuasa. Il popolo non si stanca mai di pregare, acciò presto venga la pace, ma sembra che Dio sia veramente ostinato e perciò che sperare?…Al Municipio di Veroli sono arrivate un bel numero di lettere di soldati morti; e sono stati pregati di parteciparlo alle famiglie dopo le feste pasquali. Peppino mio mi sento stringere il cuore e le lagrime agli occhi non tardano a venirmi ogni volta che vedo una povera giovane rimasta vedova, e vittima della guerra. Domenica dopo averti impostata la lettera, ricevetti il tuo pacco, e non poca fu l’impressione che ricevetti appena apertolo. Ora non solo Guendalina di Jano, che è impressionata per tale fatto, ma pur io sono rimasta brutta quando mi son visto che tu mi hai ritornato proprio tutto indietro. Ma, mi terrai celato qualche cosa, presto forse vi mandano via da san, per esempio ho osservato bene la tua cartolina, ma non ho visto affatto il bollo di San Vito ma solo vi era ufficio posta militare. Tu non potrai mai immaginare con che ansia aspetti un altro tuo caro scritto per sapere qualche cosa di più positivo. Dimmi tutto, non tenermi nulla celato, perché sarebbe doppio dolore. Poi una cosa ti prego e ti raccomando con cautela: Non prenderti nessuna cosa che ti viene offerta da qualunque dei tuoi compagni, se non fossi più che sicuro della loro schiettezza non prendere niente. Si è dato una caso che un soldato avendo offerto della pizza pervenutale dalla famiglia, essendo questa stata avvelenata, ha dato la morte a lui ed altri sei suoi compagni…

Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Attacco dei soldati bosniaci contro gli italiani nei pressi del fiume Isonzo. Avversarie degli italiani furono in particolar modo truppe provenienti da popolazioni minacciate da un'eventuale annessione all'Italia.
21 aprile
…Questa mattina si è fatta la processione dei sepolcri, com’è stato sempre uso; se ricordi le candele, la mattina non ci andavano, invece quest’anno una gran quantità di ceri accesi e molta gente, ogni chiesa poi, appena fermata la Madonna, erano urli e pianti, e da tutti si sentiva gridare;- grazia madonna, vogliamo la pace. La processione di questa sera è già da figurarsi. Tutte le spose dei militari di qualunque classe siano, tutte indistintamente vanno appresso alla madonna e  Cristo morto con la candela. Vogliamo proprio caro Peppino, che la Vergine Santa si muova a pietà di noi e dei nostri figlioli, vogliamo che presto i nostri cari sposi, i nostri congiunti siano a noi incolumi e pieni di salute. Anch’io ci vado con la candela e la nostra Milenuccia porta uno di quei cartelli che stanno alla passione, va pure essa in mezzo a due fratelli, speriamo che non ci piglia il sonno, è così dormigliona?!...
Due vignette anti tedesche e anti austriache apparse su La Domenica del Corriere del 23-30 luglio 1916
23 aprile
…Oggi è il giorno di Pasqua, giornata di festa, il mio pensiero, più che a festeggiare, com’è solito in tutte le famiglie, è costantemente a te rivolto, ti seguo e son vicina. Vorrei pagare un grande tributo per esserti un’ora insieme per poterti abbracciare, baciare e consolarmi con te, unica mia speranza di questa vita divenuta ormai uggiosa. Questa mattina, appena alzata, ho mandato Milena a fare gli auguri a nonna, la quale ci ha dato una ciambella benedetta e la pigna di pasta com’è suo uso di fare. Mia sorella non è andata più in campagna, perché zia Costanza non si sente tanto bene. Oggi sono a pranzo da Concetta, stiamo insieme, giusto per darci compagnia l’una con l’altra, perché il fare una grande allegria non è il caso e poi neanche ci tenemo fantasia perché ci manca quello che più di tutto desideriamo… Mentre sto scrivendo, sta a suonare la benedizione papale, speriamo che Dio l’infonde anche a noi, presto sorga la pace e ci faccia riunire. La mia cura prosegue bene, te ne parlerò in altra mia, Vincenzino ha scritto, dice d’averti scritto pure a te. Ecco il suo indirizzo. 211. reggim. Fanteria 11ma compagnia. Zona di guerra.
25 aprile
Oggi è partita la classe dell’80 ci è entrato Vincenzo Papetti (fralleone) Gino Mazzoli e Don Giovanni Tarquini. Il 15 maggio deve partire il 79 di quelle che conosco io, tocca a Giovannino l’africano e Virginio Zeppieri, il quale, siccome è unico che ha la diligenza della posta, sembra che si escluderà. Lunedì, poi 1° maggio partono invece nove classi di riformati, e c’entra pure Nazareno. Ora quando ci sono queste partenze di richiamati non ci si fa più caso come prima, e neanche ce ne accorgiamo
4 maggio
Nazareno parte domani, va di posto a Roma l’hanno messo al 13° reggimento artiglieria da campagna. Non ti pare che è stato fortunato?!…Qui ora si sente veramente la primavera, costì che tempo fa? Che si dice della guerra? Sul giornale di ieri richiamava 20 classi di medici riformati e si dice che tra giorni sarà chiamata la classe del 69 in poi dicono la classe del re, e si dice che la guerra sarà finita in autunnoMentre stavo scrivendo, è venuta Guendalina la moglie di Jano a farmi leggere un espresso, non puoi immaginare, quale impressione m’abbia fatta e con qual agitazione mi trovi. Io stavo a scriverti e nello stesso tempo mangiavo pane e cioccolata…Sarà l’impressione, ma pare che mi sento già male. Anche questo ci voleva, io te l’avevo già avvisato che ci stanno tanti casi d’avvelenamento. Ora se non passano 24 ore per me è un’agonia continua. Grande impressione mi ha fatto pure il sapere che vi mandano o a passo tre croci o a col di Lana. Sono punti più brutti e si sta male…
La Domenica del Corriere, 14-21 maggio 1916. Vignetta sulla barbarie tedesca, forse con un riferimento all'uccisione di Edith Cavell, l'infermiera inglese che aiutava i soldati britannici prigionieri a fuggire in Olanda.
10 maggio
Qui corre voce che ora si sta sviluppando una grande azione tra Francesi e Tedeschi (si riferisce alla Battaglia di Verdun); fin ad ora i giornali parlano che la vittoria è dei francesi e si vocifera che si avrà presto la pace se seguiteranno a ricacciare i tedeschi, e si andrà per le lunghe se sarà il contrario. Magari fosse così, io facci come tutte le altre spose mille auguri acciò presto si effettui questo comune desiderio...Ho retto la mano a Milena vuole scriverti, ma è troppo furiosa e non si fa reggere la mano addio

La Domenica del Corriere, 23-30 luglio 1916, soldati italiani diretti al fronte.
Lettera inviata il 12 maggio 1916

12 maggio
…A riguardo dello sfogo di Milena è proprio come dici tu, e come pure mi assicura il medico, che cioè è la sua salute, e credimi che tengo per essa le più tenere e affettuose cure e molta pulizia. Quell’avvilimento che c’era venuto dipendeva che aveva i vermi, si vede che ci avrà fatto impressione qualche gatto, perché per diverse notti anche in sogno piangeva dicendo che il gatto se la voleva mangiare...Molto tempo lo passa attorno ai pulcinetti; dentro quella cucina mia che è grande abbastanza ci ho fatto da una parte un riparo con le tavole per non farli stare per tutta la stanza, e li c’è la biocca co li pulcini, ne tengo 20. Li ho fatti con l’idea di mangiarli insieme; tengo per la mente che presto si farà la pace, che ne dici tu?  La fotografia, ti prometto che te la manderò e ce la faremo fare non appena la nostra bambina si sarà guarita dallo sfogo...
19 maggio
…Sono le sei di mattina, volevo scriverti fin da ieri, siccome con smania da una posta all’altra aspettavo che mi giungesse la tua lettera per dartene resoconto, ho tardato a scriverti. Devi sapere che mercoledì ebbi una tua cartolina in data del 12 dove mi dicevi: domani ti farò una lettera:- ieri giovedì ho avuta un’altra tua cartolina del 17 dove mi dici:- oggi dopo averti spedita una lettera ecc: Questa cara lettera, che tu me ne parli, e da me ansiosamente aspettata non si vede. Non puoi credere quanta agitazione mi produce il fatto che ora spesso devono smarrirsi i tuoi cari scritti, se tu sapessi come aspettavo questa tua cara, avida di sapere il tuo modo di pensare a riguardo di quello che ti avevo narrato...Lo sai, a Veroli c’è una forte epidemia di morbillo e meningite per i bambini, ne muoiono un bel po’…
20 maggio
…Questa notte tua madre è andata a Roma, e tornerà lunedì sera, poi ti darò notizie di Pietruccio (Pietro, fratello di Giuseppe soffriva di disturbi psichici, muore a Roma nel Primo Dopoguerra ), ed è andata pure per fare qualche spesetta per la fiera, gicchè la bottega ci è rimasta un po’ vuota, ed i viaggiatori sono difficili a mandare merce…

Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Soldati italiani scoperti dagli austriaci nel corso della "spedizione punitiva" in Trentino
 22 maggio
...Vincenzino ora sono diversi giorni che non scrive, l’ultima sua veniva ancora da…e diceva che stava bene. La settimana scorsa mi scrisse una cartolina alla quale risposi ieri. Anche Guendalina di Jano si lagna che ora riceve tardi le notizie, ma che cosa è avvenuto?!...Peppino Cristini è stato ferito…
23 maggio
...Già è un anno, amore mio che siamo divisi e mi sembra un secolo, ormai sarebbe ora che Dio si muovesse a pietà di noi e dei nostri figliuoli e ci facesse riunire per sempre. In certi momenti mi sento una smania tale che mi par  di morire; vorrei correre volare e consolarmi un istante fra le tue braccia, sentire i palpiti del tuo cuore e dolcemente sussurrarti che t’amo, e t’amerò sempre con sincerità, fedeltà e fermezza. Non trovo parole bastanti per dirti della riconoscenza che avrò verso di te, per la tranquillità che mi procuri facendomi avere quasi tutti i giorni le tue care notizie; ti prometto di volerti sempre bene e fare solo la tua volontà. Mi vengono un sacco di pensieri riflettendo che ora devi subire un’latra volta le punture, auguriamoci bene, però in questo ci vedo anche un po’ oscuro...
28 maggio
Ieri ricevemmo una cartolina di Vincenzino, dove c’era la data di sei giorni indietro. Ecco ciò che diceva:(sono di passaggio alla città di Padova vado contento al Trentino a liberare l’Italia con la speranza di ritornare). Prima di questo aveva scritto dicendo che aveva bisogno di calze e altra robetta, la vigilia della fiera il pacco ce lo feci proprio io. Chissà se l’avrà? Noi tutti si sta bene, ad eccezione di Milena che ha ora una forte diarrea, sarà questione di riscaldo, però in paragone a tante altre creature al pari di lei mi contento. Son tutti malati i bambini, pare proprio che il mondo si voglia scatenare tutto insieme. Lo sfogo alla testa è guarito addirittura ce n’è rimasto ancora alle gambe. Ora mi sentirei perfettamente bene se non fosse una forte agitazione per questa maledetta guerra, che sembra non vuole cessare per adesso. Se Dio non ci mette riparo sono guai, ormai siamo sazi e stufi anche di sentire la parola guerra. Costì che si dice? I giornali in questi giorni hanno riportato delle grandi perdite d’Italia dalla parte del Trentino, si dice che l’Austria  abbia mandato li tutte le truppe che teneva nella Galizia. Il giornale di ieri riportava che avevano fatti 20000 prigionieri italiani. Gregorio Mazzoli (mosciano?) è prigioniero. A Veroli ci sono già 30 vedove della guerra, ed hanno lasciato 43 bambini in tutto, senza metterci poi quelli che sono morti scapoli. Il comitato pro lana combattenti il giorno della fiera fece un dono a tutti questi orfanelli, fecero la questua, il professor Diamanti volle per forza che mettessi anch’io il mio obolo, anzi a nome di Milena; diceva che tutte le famiglie perbene a nome dei propri bambini devono ricordarsi degli orfani della guerra e sottoscriversi; feci loro capire che ho dei seri guai pur’io, offri poco riservandomi che quando ritorni tu, pensi a quello che si dovrà fare…
Una pagina dalla rivista Il Mondo con riprodotta una mazza ferrata impiegata dagli austriaci il 30 giugno 1916 per finire i soldati italiani, dopo un attacco con i gas sul Monte S. Michele. Il ritrovamento di numerose mazze ferrate, provocò orrore tra i soldati italiani. In un successivo combattimento, molti soldati ungheresi che si erano arresi vennero uccisi sul posto.
30 maggio
… Non puoi immaginare quanta tranquillità e buon umore m’hanno ridonato le tue care notizie, con molto piacere e gioia, facendo auguri che si effettui, la bella notizia dell’acqua miracolosa in Francia. Di questo qua non si sapeva niente, si dice un altro fatto; - raccontano che mentre un tenente trovavasi a fare l’istruzione alle reclute, ci è andato vicino un frate e gli ha detto: piano tenente  con questa istruzione, questi bravi giovani non saranno necessari alla guerra, perché tra poco si fa la pace. Il monaco è scomparso, e siccome si trovavano vicino a un convento, quel tenente ha voluto visitarlo più di tutti per parlare con quel frate e domandargli come sapeva quella notizia. Però tra tutti quei monaci  quello non vi era, andato in ultimo in chiesa e visto l’effigie di S. Antonio da padova, disse che quel frate che a lui aveva parlato, era proprio quello e così a gran voce si è sparso che il 13 giugno festa del santo si fa la pace. Non so se sia vero, però il giorno sarebbe vicino e già si dovrebbe cominciare a sentire qualche voce. Ti pare?...La grandine proprio dentro Veroli non c’è venuta, ha danneggiato la contrada di S. Francesca e Scifelli. L’uva l’ha buggerata un po’ ai piani, però si dice che l’uva se ne fa non c’è male, il grano è un po’ patito, però il raccolto salvo disgrazia ci potremo contentare, però non puoi immaginare come costa la vita, il pane è nero, le uova costano due soldi e mezzo ora, figuriamoci più in là che sarà, i polli non se ne parla. Tutto si sopporta, purchè presto ci fanno ritornare i nostri uomini…

Illustrierte Geschichte des Weltkrieges, 1916. Alpini prigionieri degli austriaci.