Dalla rivista francese Le Miroir N° 92 del 29 agosto 1915 |
Sono gli ultimi mesi del 1915 e l'immane catastrofe che si è abbattuta
sull'Europa dall'agosto del 1914 è simboleggiata da questa fotografia che la
rivista Le Miroir descrive come la ripresa dell'esplosione di una mina sulla linea del Fronte
Occidentale. Può darsi che la fotografia sia stata eseguita nelle retrovie per
un'esercitazione, ma non importa: conta ciò che i lettori vedono della guerra.
L'anno 1915 si conclude con una serie di insuccessi per l'Intesa e qualche
vittoria per i tedeschi che occupano Varsavia e si spingono sempre di più verso
la Russia che, pur mostrando capacità di
resistenza, sembra ogni giorno sul punto del collasso a causa di un mancato
coordinamento tra i generali, le divisioni tra gli stessi e la mancanza di
armi. Il tentativo di occupare Gallipoli e mettere fuori gioco la Turchia
fallisce, Belgrado, la capitale serba, viene occupata e la Russia resta
isolata. La Bulgaria ha atteso l'esito della spedizione di Gallipoli e il re
Pietro I° sceglie gli Imperi Centrali per ingrandire il suo paese a spese della
Russia. Sul Fronte Occidentale le offensive in Champagne e a nord, nella zona
carbonifera di Loos, non raggiungono gli obbiettivi di sfondare il fronte:
vengono occupati tre o quattro chilometri quadrati in mano ai tedeschi al costo
di perdite elevatissime. Gli italiani sono inchiodati sull'Isonzo con un costo
di vite umane altissimo. Lo scenario è oscuro e il 1916 porterà solo massacri
di massa di un livello mai visto nella storia: si chiamano Verdun e la Somme.
-5 agosto - i tedeschi entrano a
Varsavia
Da Le Miroir N° 95 19 settembre 1915 |
Una fotografia come
questa si aggiunge alle tante altre che le riviste fotografiche e illustrate
hanno già pubblicato sull'esodo di centinaia di migliaia di persone nelle nazioni
investite dalla guerra. Dalle campagne si va verso le città e viceversa: i
profughi cercano sicurezza, cibo e abitazioni. Migliaia di europei piombano
improvvisamente nella miseria e la violenza della guerra si abbatte sulle
popolazioni civili.
-6 agosto -nei Dardanelli gli alleati
cercano di sbarcare a Suvla
Da Le Miroir N° 91 22 agosto 1915 |
Siamo quasi alla vigilia
del fallimento totale della spedizione di Gallipoli, questa fotografia non
racconta uno sbarco, ma una trincea da cui inglesi e francesi scrutano i
movimenti dei turchi. La spedizione doveva essere un blitz e invece si è
trasformata in una guerra di posizione con inglesi, australiani e francesi
aggrappati alle spiagge rocciose e arroventate dal sole e i turchi che
dall'alto respingono gli attacchi, incuranti delle perdite, ma animati da un
forte sentimento di orgoglio nazionale.
-20 agosto - l'Italia dichiara guerra
alla Turchia
Da Le Miroir N° 92 29 agosto 1915 |
Nella didascalia che accompagna
la fotografia che presentiamo, la rivista Le Miroir riconosce che quella
italiana è una guerra diversa, combattuta in alta quota e sui ghiacciai.
Vittime della guerra sono anche gli animali, in questo caso i cavalli di cui
nel corso della Prima Guerra Mondiale si fa largo uso per il trasporto di armi
e munizioni. L'Italia ha dichiarato guerra anche alla Turchia e questo fatto
svela le reali intenzioni di chi, dalle alte sfere del potere, ha voluto la
guerra: non solo la liberazione della terre "irredente", ma
l'espansione italiana nella penisola balcanica e nel Mediterraneo Orientale.
-6 settembre - i russi fermano
l'avanzata austro-tedesca a Tarnpol
Da le Miroir N° 95 19 settembre 1915 |
Una carica di
cavalieri cosacchi per dire all'opinione pubblica dei paesi dell'Intesa che la
Russia ancora non è sconfitta. La battaglia di Tarnpol vede un momentaneo arresto
dell'avanzata degli eserciti degli Imperi Centrali. Nello scontro in Europa
Orientale sono soprattutto gli austroungarici ad avere la peggio sui russi che
già contano almeno 2 milioni di caduti.
-6 settembre - la Bulgaria firma un
trattato di alleanza con gli Imperi centrali
Da le Miroir N° 98 10 ottobre 1915 |
Francia e soprattutto l'Inghilterra, hanno cercato di attrarre la Bulgaria dalla loro parte per cercare di spezzare l'isolamento russo, ma il re Ferdinando sceglie la Germania avendo ormai compreso che la Turchia uscirà vincitrice dallo scontro a Gallipoli. Opportunismi e calcoli si mescolano alle rivendicazioni nazionali in una parte d'Europa in cui la guerra dal 1912 non è mai finita.
-22 settembre - inizio dell'offensiva
francese in Champagne
Da Le Miroir N° 99 17 ottobre 1915, una postazione di soldati francesi alla Ferme Navarin |
Visto il fallimento a
Gallipoli, Francia e Inghilterra provano a sfondare il Fronte Occidentale con
due offensive simultanee che non modificano la situazione della guerra di
posizione. La didascalia della fotografia definisce come terreno di lotta
moderno, una fossa in cui un gruppo di uomini cerca di sopravvivere al tiro
spietato delle artiglierie avversarie. In realtà la fotografia fornisce solo una vaga idea di ciò che dovette essere l'offensiva francese nell'autunno del 1915.
-25 settembre-8 ottobre - offensiva
inglese a Loos
Le Miroir N° 100 24 ottobre 1915, la cittadina di Loos distrutta |
La distruzione totale
di villaggi e cittadine della Francia del Nord è il prezzo delle offensive
dell'autunno del 1915. Oggi questi luoghi sono stati interamente ricostruiti e gli
edifici risalgono tutti ad un'epoca posteriore al 1918.
-5 ottobre - gli alleati sbarcano a
Salonicco e violano la neutralità greca
Da Le Pays de France 1915, il generale francese Sarrail alla partenza per Salonicco |
Nel tentativo di
forzare la mano ai greci i francesi occupano Salonicco con un corpo di spedizione
che avrebbe dovuto minacciare le frontiere austroungariche, ma il tentativo non
riesce e la Grecia si divide tra chi avrebbe voluto entrare in guerra e chi
voleva restarne fuori. Lo scontro politico giunge quasi alla guerra civile. Qui
vediamo il generale francese Sarrail alla sua partenza per Salonicco, Sarrail
non è amato nell'esercito francese per i
suoi legami con la Massoneria e gli intrighi politici di cui si rende
protagonista.
-9 ottobre -Belgrado è occupata dagli
austro-germanici
Da le Miroir N° 97 3 ottobre 1915, soldati dell'esercito serbo sul fiume Drina |
In pochi giorni
Belgrado, capitale della Serbia, è occupata dai tedeschi: è la risposta
all'operazione di Salonicco. Per il momento la Serbia è fuori dalla guerra e i
resti del suo esercito si ritirano tra le montagne in un'epica traversata che
approda alle spiagge dell'Adriatico.
-18 ottobre-3 novembre - terza
battaglia dell'Isonzo
-10 novembre-10 dicembre - quarta
battaglia dell'Isonzo
Da Le Miroir N° 94 12 settembre 1915, lo stato maggiore dell'esercito italiano al comando del Generale Cadorna |
E' un gruppo di uomini
vecchi quello che compone lo stato maggiore del generale Luigi Cadorna, vecchi
d'età e di mentalità. Sono i responsabili delle inutili offensive italiane sull'Isonzo
che provocano la morte di migliaia di uomini senza cambiare in alcun modo la
situazione di stallo in questa parte del fronte italo-austriaco.
16 dicembre - Douglas Haig succede a
John French come comandate dell'esercito britannico sul Fronte Occidentale
da The Great War, 1915, un'illustrazione racconta l'operazione di raccolta di armi e documenti in un settore occupato dai britannici dopo il combattimento. |
Sir Douglas Haig comanderà l'esercito dell'Impero Britannico sino alla
fine della guerra, tenace assertore dell'offensiva legherà il suo nome ad
alcuni tragici disastri e in particolare alla Battaglia della Somme dell'estate
del 1916.