La copertina e una pagina di "Giornalismo eroico" di Arturo Lancellotti, edito nel 1924 dalle Edizioni "Fiamma", Roma.
Apriamo questa cronologia degli avvenimenti della Grande
Guerra nei mesi di giugno e luglio del 1915, con l'immagine di un libro
dedicato al giornalismo italiano nel corso del conflitto europeo in cui
l'Italia è appena entrata. Come vedremo, la guerra ormai si combatte anche
fuori dai confini europei e il teatro delle operazioni militari è il Continente
Africano. All'inizio di giugno bisogna registrare un fatto che qualifica ormai
la nuova guerra come "industriale" e in cui l'uso delle moderne armi
viene impiegato a scopo terroristico: il bombardamento delle città e
l'uccisione dei civili. L'Italia combatte sul fronte dell'Isonzo e il
generalissimo Luigi Cadorna pensa di poter sfondare facilmente le linee
austroungariche e marciare su Vienna, ma il nemico si ritira su ben fortificate
e agevoli posizioni da cui contrasta l'avanzata italiana. Iniziano allora le 11
battaglie dell'Isonzo, un estenuante bagno di sangue in cui cadranno centinaia
di migliaia di italiani e austroungarici senza che la situazione su campo cambi
in maniera sostanziale. Perché aprire con il libro del giornalista Lancellotti
e una pagina dedicata a "La trincea", uno dei giornali dei soldati al
fronte? Il problema dell'Italia in guerra era convincere i soldati che
combattere era necessario per il futuro
di una patria che i fanti- contadini sentivano come distante e in qualche modo
nemica. Cadorna non voleva giornalisti al fronte e non voleva nemmeno che si
intensificasse una moderna propaganda ai i fini della vittoria. Molti
giornalisti, tra cui firme autorevoli come Luigi Barzini, dovettero raccontare
la guerra dalle retrovie e spesso inventarono parlando di un eroismo e di
un'abnegazione che invece non c'erano, di magnifici scontri titanici sulle
montagne, quando invece c'era solo freddo, morte e sofferenza. Le notizie e gli
articoli sulla guerra erano ritenuti falsi dai soldati. La ricerca storica
attuale individua oggi nei giornali di trincea gli organi d'informazione
(creati e scritti da chi combatteva o era vicino al fronte) in cui, tra le
maglie della censura militare e dell'autocensura, si può trovare la tragica
realtà della guerra italiana. Nel libro di Lancellotti vengono indicati i nomi
di 46 giornalisti morti durante la guerra, recenti ricerche hanno portato il
numero degli uccisi alla cifra di 150. 1 giugno 1915 - Primo attacco aereo su Londra con i dirigibili
Zeppelin. |
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