Il
racconto del libro commemorativo del IV° Reggimento Alpini, Battaglione Aosta,
prosegue e si avvia verso le fasi finali della guerra. Come vedremo si tratta
di quelle più dure e in cui si tenta di arginare l'offensiva austroungarica che
s'infrange contro le difese italiane.
"Otto
mesi sul Pasubio (10 giugno 1917 - 3 aprile 1918)
...Tutto
il giorno è un batter di mazze, un picchiettio di picconi, uno scoppiar di
mine. Vi sono momenti in cui s'avverte quel brusio, sordo e confuso, che è
proprio delle città industri...La fine di ottobre ci porta la triste notizia
della disfatta di Caporetto. Il nostro cuore si rifiuta di credere alla crudele
realtà; i gloriosi superstiti del Monte Nero, del Vrsic, del Vodice sono
abbattuti da doloroso stupore...Il Battaglione Cervino - figlio dell'Aosta -
parte per coprirsi di gloria alle Melette di Gallio in un sublime sacrificio di
se...La pronta reazione delle nostre mitragliatrici contiene le velleità
nemiche. Ai primi di aprile il Battaglione abbandona il Pasubio - il suo monte
- e scende al riposo di Recoaro...Perdite. Ufficiali: feriti 4. Truppa: 40.
Morti 6, dispersi 6...
Targa posta sul monumento all'alpino della città di Aosta. Gli italiani scendono nelle valli conquistate al nemico nell'autunno del 1918, alla loro testa ci sono gli Alpini. |
"Solaroli
- La vittoria (4 aprile - 4 novembre 1918)
...Nell'ora
del tripudio non sono dimenticati i morti gloriosi, e il cuor nostro si piega
ai sensi di venerazione e di affetto attorno a due persone, giunte fra noi a
simboleggiare i vincoli indistruttibili che ci legano alle famiglie dei martiri
nostri...Sono i genitori del sottotenente Carlo Cioja, caduto nelle nostre file sull'Alpe di
Cosmagnon; nobilissime figure venute a mostrare agli alpini come sappiano una
madre e un padre italiani intendere un tal sacrificio e mantenere l'anima
fieramente dritta nel loro immenso dolore...Il 14 ottobre lascia Recoaro, alle
dipendenze dell'80° divisione alpina, di fresco ricostituita...Non si sa con
certezza quale sia la meta...La sera del 23 ottobre, s'inizia la salita del
Grappa...Al Battaglione Aosta, che occupa la testa della colonna d'assalto del
VI° gruppo, spetterà il compito particolare di procedere per le creste di Croce
di Valpore, Monte Casonet, Col dell'Orso, Monte Solarolo, Monte Solarol, Monte
d'Avien, Monte Fontana Secca..."
Proseguiamo
nel racconto, sono ore drammatiche e la lotta è feroce.
"...nasce
una lotta corpo a corpo, nella quale la vecchia 42° si distingue tutta...le
perdite sono gravi...Verso l'una di notte, il nemico ricevuti rinforzi, si
difende offendendo e, sotto la protezione di tiri di infilata di mitragliatrici
e di tiri di bombe col fucile, da Quota 1672 a Quota 1601, tenta un'azione di
sorpresa...Ma gli alpini lo ricacciano...La lotta costa però gravi perdite: 6
ufficiali e circa 200 uomini di truppa...-27 ottobre: i pochissimi ed esausti
resti del Battaglione vengono mandati a dar l'assalto alle medesime posizioni,
in cooperazione con i resti del Battaglione Val Toce...Le perdite complessive
delle giornate di lotta sono le seguenti: Ufficiali. morti 10, feriti
15...Truppa: morti 122, feriti 643, dispersi 8...medaglie d'oro 1, d'argento 3,
bronzo 4...Il 3 novembre il Battaglione, in parte ricostituito, ripassa sui
Solaroli, per le sconvolte trincee, risaluta i suoi Morti...Più s'avanza, più
aumenta l'orrore, più le vestigia di una nostra vittoria si fanno eloquenti e
grandiose. Non è la ritirata, è la fuga precipitosa e folle del nemico: E' LA
NOSTRA VITTORIA...I cuori esultano nei clamori dell'annunzio glorioso, ma una
nube di tristezza ci stringe; la visione dei compagni caduti, dei Martiri
dell'ultima ora risorge crudamente e il pianto ci serra la gola..."
La
guerra é finita, il Battaglione Aosta sarà l'unico tra quelli alpini ad avere
la medaglia d'oro al valor militare. I nomi dei tanti caduti sono incisi oggi
sulle lapidi dei monumenti di paesi e villaggi valdostani. Queste lastre di
pietra e di bronzo restano l'immagine forse più vera e duratura per ricordare
quella guerra lontana.