Il paese di Veroli nelle lettere di Margherita Del Nero a suo marito al fronte
1915-1918
1916
Pubblicità della penna stilografica Waterman's pubblicata
su La Domenica del Corriere del 1916
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i caduti, le strategie
inutili e la solitudine, la guerra in Europa, la guerra che diventa immagine
Margherita è una signora piccolo borghese di un paese
dell'Italia centro meridionale, spera
nella vittoria su l’odiato austriaco, ma vuole soprattutto la pace. La vuole ad
ogni costo e quando legge che un gruppo di socialisti europei si sono riuniti
per chiedere che si ponga termine al massacro (è forse l’eco della conferenza
di Kiental), informa il marito e pensa che davvero la guerra finirà. Ma per
farsi passare la rabbia di una lite con la suocera, scrive che ha mandato a
comprare mezzo litro di vino per festeggiare la morte "Cicco Peppe", il Francesco
Giuseppe da sempre nemico dell’unità d’Italia. E intanto racconta dei morti,
dei richiamati al fronte, dei soldati precocemente invecchiati che ha visto a
Frosinone, delle tante bende e dei medicinali che serviranno per altri anni di
guerra, e si dispera perché comprende che il ritorno di Giuseppe non avverrà.
La Domenica del Corriere del 14-21 maggio 1916, illustrazione di Achille Beltrame su posto di comando e ufficiali al lavoro. |
I suoi tentativi di farlo avvicinare a Veroli sono inutili;
Margherita non ha la forza per muovere meccanismi vincenti, tali da mettere al
riparo suo marito dai pericoli reali o immaginari che la tormentano nelle notti insonni. Le conoscenze e le amicizie
paesane non bastano per ottenere quella raccomandazione che porrà fine alle
paure. I piani che architetta si scontrano con
difficoltà burocratiche e l’indifferenza, in primo luogo quella della
famiglia Mizzoni che ha due soldati al fronte, uno ritenuto al sicuro nella
sussistenza, un altro, Vincenzino, che va in prima linea. Almeno questo vuol
far credere lo stesso Giuseppe: sappiamo che non fu così. Ad una domanda
precisa: “ma tu hai mai puntato il fucile per tirare contro un austriaco?”,
Giuseppe, già molto anziano, prima tacque poi, mentre una lacrima scendeva sul
volto, rispose: “dovevamo difenderci”. I soldati addetti ai rifornimenti erano esposti al pericolo a causa degli
agguati improvvisi dei cecchini che cercavano di bloccare quella “sussistenza”
che aiutava gli altri in trincea a sopravvivere. Margherita vorrebbe che
Giuseppe diventasse ufficiale, lo sprona a farsi avanti, gli porta ad esempio i
suoi fratelli, altri amici di Varoli, ma Giuseppe non sa o non vuole salire di
grado.
prima parte
7 gennaio
… In questi giorni più del solito
mi fai attendere tue notizie; è da lunedì mattina che non ho ricevuto più un
tuo caro scritto e mi sembrano mille anni tant’è la smania che ho di sapere...
14 gennaio
…Dopo aver ricevuto la
tua cara cartolina, dove mi davi la lieta notizia che ti avevano messo in
ufficio, in essa mi dicevi pure che mi avevi spedito un pacco e il giorno dopo
mi avresti scritta una lettera dicendomi il contenuto di detto pacco e dandomi
tue notizie, che spero sempre buone. Dopo quel giorno ho avuto solo una tua
cartolina in data 8 corrente e la lettera che tanto desidero e aspetto ancora
non si vede. Vorrei proprio sapere se realmente me l’hai inviata oppure si sarà
smarrita. Però da diverso tempo in qua come mi scrivi di rado!...
17 gennaio
…L’altro giorno
ricevetti due tue cartoline, scritte da te il 10 gennaio, oggi ne ho ricevute
due scritte il 13, dove mi dai buone speranze che presto verrai davvero. Oggi
ho avuto pure il pacco dove c’era per me, la maglietta, 15 sigari e la
pettorina di coniglio. La lettera però che tu mi dicevi, non è più venuta,
forse si sarà smarrita. Se sapessi con che smania ti aspettavo per il 16, ossia ieri
si fece una serata di beneficenza e una recita fatta dalle orfanelle e dagli
alunni che frequentano la scuola di quelle suore. I bambini dell’orfanotrofio
non fecero niente, assistettero, però la nostra Milena, per espressa volontà
della superiora fu fatta recitare: è la più piccola dell’asilo...Ecco
cosa diceva:-triste è la festa-papà non c’è-datemi l’ali volo dov’è-io dei
giocattoli non so che fare-datemi l’ali voglio volare-in fra i cannoni vado a cercarlo
co i miei bacioni vò consolarlo-e poi la guerra la cercherò-e sottoterra la
caccerò…
Lettera spedita il 22 gennaio 1916 |
22 gennaio
Mio caro e amato
sposo. Questa mattina ho avuto la tua tanto cara e desiderata lettera. Essa mi
ha arrecato sollievo e conforto, te ne ringrazio grandemente. Oggi stesso ti
rispondo per dirti che questa tua lettera l’ho letta a mio fratello Vincenzo il
quale si congratula con te che finalmente, dice, hai incominciato a farti
capire e così essere aggregato per sempre in ufficio come ora sei. Dice inoltre
mio fratello, che in questi tempi così critici per tutti il tuo posto è
invidiabile e che cerchi di tenertelo da conto…Molti sono i militari che sono
venuti a licenza contenti, e quando è arrivato il giorno di ripartire, sono
pianti tanto per loro e per la famiglia, perché il distacco è molto maggiore di
quello che non fu per la prima volta. Lo sai, ci sono stati anche parecchi casi
di suicidio, non a Veroli, ma nella provincia di Roma. Cosa si dice costì della
guerra? Qua se ne parla molto male e si dice che ci vorranno ancora molti altri
mesi prima che verrà a termine codesta strage. Riguardo all’affare che
ti ho detto altre volte cioè di cercare di farti rimanere a Roma; tutti mi
dicono che è un male, perché, ora siccome stai aggregato alla sussistenza, è
difficilissimo che ti mettono nelle file di combattimento, mentre poi,
facendoti mettere a Roma, ti potrebbero aggregare in un reggimento combattente.
Io ora, non saprei cosa fare, tu appena avuta questa mia, rispondimi subito per
lettera, spiegandomi il tuo pensiero, così io mi regolerò come debbo fare
perché c’è il marchese Campanari che aspetta risposta.
La Domenica del Corriere del 12-19 marzo 1916. Con il passare del tempo il settimanale inizia a pubblicare fotografie che forniscono una dimensione più ravvicinata del fronte. |
29 gennaio
…Dice Cristino, che la
guerra durerà ancora a lungo e per la primavera chissà che succederà; il suo
consiglio sarebbe che facessi il corso per venire sottotenente, come ha fatto
lui, ed ora in zona di guerra ha la bella somma di 12 lire al giorno. Conclusa
la pace e congedandosi da ufficiale come saresti tu, c’è più probabilità di
avere un buon impiego. Cristino dopo aver ottenuto il grado da sottotenente ha
fatto domanda di essere ammesso all’artiglieria treno (?) dove sei tu, perché
dice, solo in questo corpo si è più al sicuro e non c’è pericolo di andare a
combattere.
Anche Arduino Moranti è aggregato ai forni someggiati come te, e sai che è
ufficiale, l’altro giorno quando partì, mi disse quando scrivi a tuo marito,
rimettici i miei saluti e digli a mio nome che non torni a Veroli, se non viene
col gradi di ufficiale, e digli che io sto tutto il giorno a dare ordine per
far cuocere il pane e non faccio altro. Sta grasso e grosso che mi da l’aria di
un buffone…Proprio ora mentre ti sto scrivendo torna Maria di Toto che ha
portato Milena a scuola, la quale mi reca una tua cartolina che porta la data
del 25. Da essa apprendo che tu forse arrivi il giorno 11, proprio in quel
giorno riparte Cristino, che destino!?...
Lettera spedita il 1 febbraio 1916 |
1 febbraio
…Nella cartolina che
ho ricevuto oggi mi dici che gli ufficiali ti vogliono un gran bene, questo non
solo mi fa piacere, ma ne dobbiamo essere superbi ambedue, perché essendo così
di nulla dovrai temere e sarà questo un buon appoggio per riuscire benissimo
negli esami da sottotenente. Io ti parlo così, perché sono sicurissima
che mi darai retta, e tu stesso dovrai riconoscere che il consiglio che ti
abbiamo dato, è saggio. Se non fosse altro, ti troverai certamente in un altro
ambiente e cambierai del tutto la tua posizione sociale. Domenica venne a
Veroli mio fratello Tittuccia, arrivò all’una e ripartì alle 5, con lui ripartì
pure Alberto Berardi, cugino di Lella che tu certamente ricorderai. E’ ora
capitano dei bersaglieri, Luigi Caverna, fratello di Augusto è capitano, Pio
Fiorilli è capitano; poi gli ufficiali sono tanti di questi verolani; e giusto
mio fratello Tittuccia così mi disse: non si vergogna Peppino venire a Veroli
ancora semplice soldato mentre ce ne sono tanti più inferiori di lui e si
stanno facendo onore!? Lo sai si stanno scrivendo nel corso degli allievi
ufficiali quelli che hanno la licenza tecnica, ci si è iscritto Alessandro
Moranti che ha fatto la terza ginnasiale, e tu Peppino mio, perché non ti fai
largo, perché non ti procuri un bell’avvenire per te, per la tua Milena che
tanto ami?!!...Poi il corpo dove sei aggregato tu, tutti l’invidiano e
pagherebbero per venirci, e tutti mi assicurano che sarai sempre fuori pericolo
e non potrai mai essere aggregato in linea di fuoco a combattere.
[A questo punto per il mese di febbraio 1916 non ci sono più
lettere di Margherita: forse Giuseppe è riuscito ad ottenere la licenza.]
14 marzo
…Ieri ricevetti una tua
cartolina, dove mi dai notizia che costì la neve è alta un metro e mezzo. Ma
con tutto questo tempaccio, che fate? E come farete a camminare con tutta
questa neve? E tu all’ufficio ci sei ancora? Tu non mi dai nessuna notizia
riguardo di ciò... Se tu presto potrai darmi la bella notizia
che hai potuto avanzar domanda oppure che ti avessero messo in ufficio a
scrivere; credimi, ne gioirei di cuore...
La Domenica del Corriere del 12-19 marzo 1916. illustrazione di Achille Beltrame su l'impiego di teleferiche per il rifornimento di viveri e munizioni in alta montagna. |
21 marzo
… Peppino mio, mai son
rimasta delusa come ora, dopo tanto affetto, dopo tanto bene, speravo tra nove
mesi di stringere al seno un altro caro angioletto che somigliasse
all’indimenticabile Bettino, invece proprio la notte del 19, svanì come nube il
bel sogno che da tanto tempo cullavo in mente e che ormai ne ero più che
sicura...Rassegnazione e speranza, solo con questo avrò la forza di vivere e
poter resistere a questa vita ormai diventata noiosa a tutti…
24
marzo
…Di Vincenzino sappiamo
che la sua compagnia è partita, lui l’hanno fatto fermare un altro po’ di
tempo. Gigi si trova ancora ad Ascoli però credo che l’hanno fatto inabile alle
fatiche di guerra. Nazareno fu alla visita il 22 è stato fatto abile, però
corre voce che questi riformati partiranno dentro il mese di maggio. Tu poi,
non devi tenere alcun pensiero per nessuno, perché nessuno, eccettuata io, avrà
pensiero per te specie poi tuo fratello che non si degna mai chiedere tue
notizie…Eppoi quando lui parte, tu, è già un anno che sei richiamato, e tu sei
più anziano e pure tu sei un padre di famiglia come lui. Ti pare?
29 marzo
Mi dici del marchese
Campanari, quest'altro è un affare che mi fa soffrire, ripensando che si poteva
concludere qualche cosa, mentre tu eri a licenza, tra noi, Peppino mio, gli
affari si son fatti sempre a casaccio. Ti pare? Non ti ho risposto questa
mattina appositamente per dirti qualcosa di questo. Questa mattina, infatti mi
son recata da Campanari, ma è a Roma e vi si tratterrà sino a Pasqua, mi è
stato detto che pure è molto influente sor Gaetano Antoniani, essendo parente
di Cadorna. Domani vado da questo e lo pregherò acciò mi usasse qualche
gentilezza per te, e gli vorrò dire se potesse farti entrare in qualche
deposito o ufficio di Roma. Spero di riuscire in qualche cosa e di darti presto
una buona notizia. Io, se potessi, darei la vita per farti stare meglio. Se tu
fossi capace dell'automobile sarebbe più facile la cosa. L’altro giorno è
giunto sul Municipio di Veroli di pubblicare un manifesto che occorrono 35000
operai, tra muratori, falegnami e ferrai, e la città di ne deve fornire non più
di 50, giacchè ne prenderanno un po’ per paese; questi servono per ricostruire
i fabbricati nelle città redente; ci danno £ 12 al giorno; e questi giovani che
sono soggetti ad essere richiamati se vanno a lavorare qua si salvano dal fare
il soldato. Sono in molti di Veroli che già hanno fatto domanda di andare. A
Veroli si parla che la guerra presto avrà termine, ora per mezzo dei giornali
si è saputo che si sta facendo un congresso a Parigi e ci sono tutte le
rappresentanze dell’Italia, della Russia, del Belgio, della Serbia, insomma di
tutte le alleate; da tutti, con ansia febbrile si aspettano buone notizie.
Fosse buono il risultato? che feste vorrei fare? Da quando tu sei partito i
prezzi di tutti i generi aumentano sempre che è una bellezza. Ora
a Veroli quasi tutti in famiglia si fanno il sapone, è buono e viene a costare
al massimo £ 0,45 al chilo, la settimana passata l’ha fatto Lella e Concetta
domenica lo faccio io; ho comperato 12 litri di olio di fossa, un chilo di
potassa, e con questa dose, mi ci vengono circa 55 libre di sapone. Ah! se tu
fossi a casa?! con questa crisi, c’è chi si spianta e chi si arricca, ed è
proprio così…
La Domenica del Corriere del 12-19 marzo del 1916: articolo sui cappelli femminili, due figure evocano il lutto delle vedove di guerra. |