Nell'attuale emergenza per il Corona Virus può essere utile la testimonianza di mia nonna Margherita Del Nero contenuta nella sua ultima lettera al marito, Giuseppe Mizzoni.
Margherita Del Nero
Ultima lettera, 30 settembre
1918
Ultima lettera 30 settembre 1918
"Già forse saprai che a Veroli, come nei paesi d'intorno c'è l'influenza
della febbre spagnola, solo nella parrocchia di San Paolo e Santa Croce ce ne
sono cento... Alla farmacia c'è sempre folla, a Casamari muoiono dai 15 ai 20
al giorno. Ci va il macellaio di Veroli ad ammazzarci la vaccina apposta per la
loro contrada. A casa c'é Chiarina a
letto e Maria, Coancetta è da cinque giorni malata ed abbastanza grave, sera
prese la febbre anche a Vittorio, questa notte Tina l'ho tenuta con me, ma
figurati che è stata continuamente a lagnarsi per la testa. Incomincia a dolere
la testa le gambe e travaglio di stomaco, poi sopravviene la febbre che arriva
a 42 gradi ed una forte debolezza da non poter reggere la testa dritta. Questa
è una malattia che richiede molta
pulizia e sostentamento... Il dottore provinciale che è venuto in ispezione ha
proibito la vendita di qualsiasi frutto ed erba cruda, ha abolito il pomodoro e
consiglia di far uso di cibi sani, molta pulizia, aglio, cipolle, vino e
qualche pasticca di chinino. Fino ad ora io sto bene però è una malattia che
viene d'improvviso. Forse sarà esagerata la cura costante che ho per me e per
la cara Milena e sper vivamente che Sant Antonio mi liberi, allo stato in cui
sono...Iano ha trovato tutti a letto, poveretto!...Adesso si conosce la guerra
e la vita quanto costa!...Son cose da impazzire. Tu pure abbiti riguardi assai
e dimmi di che hai bisogno e scrivimi tutti i giorni. Mentre
sono a termine la presente mi giunge notizia che Concetta è più grave…La
nostra Milena dalla mattina alle 8 la sera alle 8 è affidata alle monache,
perciò le cure sono scrupolose…
"
La Febbre Spagnola uccise circa
50 milioni di persone in tutto il mondo, fra queste mia nonna Margherita Del
Nero che morì il 10 ottobre 1918, undici giorni dopo aver scritto questa
lettera che è l'ultima delle tante inviate a suo marito Giuseppe Mizzoni, al
fronte sin dal 1915. La figlia Milena, mia madre, fu affidata alle suore che la tennero in collegio dopo la morte di Margherita e anche dopo
il ritorno del padre dalla guerra.
Atto di morte di Margherita Del
Nero
La Spagnola uccise più persone
al mondo della Peste Nera del Trecento, quella raccontata nel Decamerone di
Giovanni Boccaccio, ed è considerata come un vero e proprio
"olocausto" della medicina. Il virus della spagnola non era molto
diverso da quello di precedenti influenze, ma la sua particolare aggressività
si manifestò per condizioni particolari in cui si trovava l'umanità tra il 1917
e il 1919: la prima guerra mondiale che durava da quattro anni, la
sottonutrizione, la mancanza assoluta di prevenzione, l'inefficienza degli
apparti medici e ultimo aspetto, ma molto importante, il silenzio che gravò
sull'epidemia da parte delle autorità civili e militari che temevano un effetto
depressivo sulle popolazioni europee coinvolte nel conflitto mondiale. La
lettera di Margherita Del Nero contiene tutti questi elementi e ciò che balza
evidente a chi legge è l'assoluta inadeguatezza delle prescrizioni mediche:
"Il dottore provinciale che è venuto in ispezione ha proibito la
vendita di qualsiasi frutto ed erba cruda, ha abolito il pomodoro e consiglia
di far uso di cibi sani, molta pulizia, aglio, cipolle, vino e qualche pasticca
di chinino."
A quel tempo non esistevano
vaccini antinfluenzali e la ricerca sarebbe iniziata dopo l'esaurimento
dell'epidemia, non c'erano antibiotici, non c'erano insomma tutti quei farmaci
che oggi abbiamo e che stiamo utilizzando per combattere l'attuale Corona
Virus. Questo fatto dovrebbe anche indurre a qualche riflessione su quanto ci
separa, in termini di progresso scientifico, dal tempo in cui morì Margherita
Del Nero.
Margherita contrasse la malattia
assistendo sua sorella Concetta e i nipoti Vittorio e Tina che invece si
salvarono, è probabile che non avesse preso molte precauzioni contro gli
starnuti e i colpi di tosse delle
persone ammalate. Anche questo aspetto è indicativo dello spazio culturale e
scientifico che oggi ci separa dalla Spagnola.
Fotomontaggio eseguito
dall'autore a partire da una pagina della rivista francese Le Miroir del 1919
Nell'ultima lettera di
Margherita c'é una frase che è necessario richiamare.
"Adesso si conosce la guerra e la vita quanto costa!..."
Spesso nelle sue lettere ha
espresso giudizi molto negativi sulla guerra che le ha portato via il marito e,
visto che è una donna che legge i giornali, informa su gli avvenimenti che
l'hanno colpita di più, come ad esempio la Battaglia di Verdun del 1916.
Riferisce al marito anche notizie sul costante aumento del costo della vita e
su quello che pensa la gente.
Nell'estate del 1917 anche a
Veroli si manifesta, come in molte altre parti d'Italia, l'insofferenza della
gente contro una crescente miseria e una guerra che non finisce. Alla fine di
agosto Margherita scrive:
"30 agosto 1917
Son diversi giorni che
a Veroli manca il pane, ieri, se non era Peppinuccio il tuo cugino, che mi dava
un pezzo di pane non si poteva mangiare, ed anzi per me direttamente è nulla in
confronta a tante misere famiglie. Ieri sera arrivarono 90 quintali di farina,
con un commissario, mandato dal sottoprefetto di Frosinone il quale richiuse la
farina in un magazzino dicendo che non c'era ordine di venderla, ma di fare le tessere
personali di 260 grammi di farina al giorno per ogni persona. Tutti i capi di
ogni famiglia sono dovuti andare a sottoscriversi dichiarando quante persone
sono in famiglia e si rilascia loro un bono per 7 giorni di farina. Siamo
andate io, e tua madre al commissario (che è un imbecille napoletano) essa ha
dichiarato 7 persone (compreso i sposi) ed io ho fatto segnare il tuo nome
dicendo di essere tre; volevano farmi eccezione dicendo che tu sei in guerra;
io ho subito detto: Se ci fosse mio marito saremmo quattro, ho la donna di
servizio. Questo l'ho fatto sia per fare un po' di pasta e sia perché non posso
vedere se dovesse mancare. Come questa gente si approfitta che non ci sono gli
uomini....ad una povera donna che ha il marito al fronte e cinque figli, per
lagnarsi che con quella poca farina non sapeva cosa farne, ha avuto come
risposta dal commissario: falli arrosto i tuoi figli e prestamene un pezzo a
me. Però bisogna che si è chiuso dentro che la folla, (tutte donne) volevano
farlo in pezzi....Ecco le conseguenze della guerra...Davvero sarebbe ora di
finirla non se ne può più..."
Sulla Spagnola scese un silenzio
che può spiegarsi solo con il tentativo di far dimenticare e di dimenticare
questo grande dramma, non c'è sulla Spagnola un grande romanzo come "La
peste" di Albert Camus e questa epidemia fu confusa con il dramma più
generale della Prima Guerra Mondiale. In Italia i morti di influenza furono più
o meno uguali a quelli dei soldati caduti in guerra: 600.000. Tra le tante
donne giovani e che aspettavano un bambino c'era anche Margherita Del Nero.