Margherita Del Nero, fotografia formato carte de visite eseguita per il matrimonio |
Il primo dell'anno del 1918 giungono a Veroli notizie di otto soldati uccisi al fronte. La fine della guerra sembra non venire mai mentre la gente si azzuffa davanti alle botteghe del pane. I funzionari del governo effettuano perquisizioni nelle case per trovare cibo nascosto e Margherita teme che vengono anche a casa sua. Giuseppe non torna ancora in licenza e sembra che con altri della sussistenza stia costruendo una strada.
Gennaio 1918
2 gennaio
Mio adorato Peppino,
Sebbene ieri incominciai l'anno abbastanza tranquilla, eppure oggi dopo che è
passata la festa senza avermi portato un tuo caro scritto; si è impossessata di
me un'inquietudine che non so spiegare il perché...Quando tarda un po' più la
tua corrispondenza, specie adesso che ti so in un posto pericoloso, son
pensieri. Ieri, neanche a farlo apposta, giorno di Capodanno, arrivarono al
municipio 8 notizie di morti verolani. Uno sarebbe Antonio il barbiere, quello
che èn piazza, un altro Attilio il figlio di Antonia Botticelli, un altro
Giovanni il figlio di Bazzicone, un altro Peppe mi sembra che si chiama,
insomma il figlio di Loreto Cestra e Letizia la sorella di Santuccia Papetti,
quello che era sergente in fanteria. Peppino arrivando tutte queste belle
notizie, dimmi tu come si deve vivere!...E mentre voi chissà quanto starete a
soffrire. Gli altri morti non li conosco, uno è di S. Leucio, e gli altri sono
di campagna. Certo è che l'anno 1917, è stato un vero anno disgraziato, mentre
auguriamoci di cuore che il novello anno ci rechi la pace da tutti desiderata.
Fammi presto sapere quando vieni, oh! Dio! come t'aspetto!...
24 gennaio
O' ricevuto quest'oggi
la tua del 19, dove mi dici di voler sapere come agisce a Veroli la società - Ente
autonomo - che debbo dirti? agirebbe non c'è male ma siamo arrivati proprio
ai tempi che si é costretti a vivere di
speranza, e la vita, per tirarla innanzi è una spina atroce. Per avere il pane
bisogna stare dalla mattina quattro ore prima giorno a fare un acciccapista
davanti la bottega di una panetteria per avere un po' di pane con la tessera,
ma se vedessi!...si acciuffano, si maltrattano che è una bellezza, e metà della
popolazione rimane senza pane. Io per mio conto non ci sono mai andata mi viene
da piangere a vedere queste scene, e m'urta assai dovermi avvilire così. Fino
ad ora ho tirato innanzi alla meglio. Adesso questa società che è sorta in
Veroli - nominata - Ente Autonomo- richiede molto personale, tanto che ci hanno
impiegati proprio certi [...] che appartengono ad una compagnia di commedianti,
che trovavasi per combinazione a Veroli...
Febbraio
1918
4 febbraio
Peppino mio caro,
Finalmente è arrivato questa mattina Ceccarelli, il quale mi ha consegnato il
tuo gradito letterone e l'orologio da accomodare. Son rimasta un po'
meravigliata perché proprio m'ero fisso nella mente che tu avessi voluto farmi
una gradita improvvisata. Però non so darmi ragione del perverso destino: a te
sempre in ultimo: Sono contenta che tu godi una buona salute come al ritorno
Vincenzino potrà dirti di me e di Milena; la quale, questa mattina appena
alzatasi è andata sola in casa di Ceccarelli per avere notizie di papà...
9 febbraio
Mio caro Peppino, Oggi
m'aspettavo un tuo caro scritto, ma nulla. Tu però hai ragione giacchè io è da
diverso tempo che ti scrivo più rilento, e questo per la grande smania che mi
sento di presto gioire della lieta notizia della tua venuta che da tanto desio.
Mentre ti scrivo la nostra Milena è giù a Santa Croce a giocare con le sue
coetanee, è vestita da contadinella, vorrebbe fare il suo sfogo per carnevale,
ma sono epoche brutte. Mille bacioni da Milena che gode una buona salute con
me. Ti abbraccio forte e ti bacio ripetute volte. Margherita
12 febbraio
Peppino caro,
Ricevetti ieri sera la franchigia del 6 e 1 però rimango dolente come mai non
puoi dirmi di quando vieni a licenza, mentre il mio più grande pensiero è
questo. Di quello che mi dici di quella notte in cui partì Vincenzino, nulla
sapevo, ma ce l'ho domandato, ed ho saputo di che si tratta. Ieri,
improvvisamente ad un'ora dopo mezzogiorno arrivò maschietto (Giovannino,
fratello di Giuseppe) a licenza per tre giorni. E' venuto a prendere la tromba,
ed anche lui mi ha detto che già ti ha cercato ma fin ad ora non ci è stato
possibile rintracciarti...
15 febbraio
...ieri arrivò a tua
madre la polizza di assicurazione di Giovannino. E' dell'Istituto Nazionale,
credo dovrebbe essere proprio quello dove sei assicurato tu per Milena. Se a te
ancora non l'hanno data, e se questa mia lettera ti giungesse in tempo;
dovresti cercare tutti i modi possibili, che questa somma venisse a pagare queste rate trimestrali. Sarebbe, credimi,
una vera fortuna per adesso, giacché proprio sono arrivata, ossia la vita costa
tanto che non so proprio più dove debbono uscire questi quattrini ogni tre
mesi. Non vedo l'ora che vieni, e vedendo, mi darai ragione. Sarebbe per ora
non solo un affare, ed anche un pensiero ed un peso di meno per me, che tante
volte non so più come farmi rigirare la mente...
17 febbraio
Peppino caro, Ieri
ebbi la franchigia del 12 e questa mattina quella del 14. In essa mi dici che
tra breve arriverà anche a me la tua polizza, però a me questo poco importa,
sarei più contenta se si potesse fare come nell'ultima mia lettera ti ho detto.
Giovannino l'ha fatta fare con il pagamento immediato. Vedi, se potessi
fare...Per, quando vieni? mi fai morire di smania quando è che mi giunge quella
bella notizia della tua venuta? L'affare da farsi che dobbiamo compiere, te ne
parlerò a voce, dovremo fare bene i conti tra noi due. Ieri venne un giovanotto
di Frosinone, insieme alla moglie, a trovare Vincenzino Ceccarelli e venne alla
bottega per fare la mia conoscenza. Bacioni tanti da Milena e Margherita
19 febbraio
Peppino mio caro, Ieri
ebbi la tua cara del 14 ancora nulla mi dici del tuo arrivo. Mentre nel mese
passato fu un tempo spledito che sembrava una vera primavera adesso l'aria si è
rincrudelita tanto che pare di essere nel cuore dell'inverno. Questa notte ho
vegliato, ed il mio pensiero più che mai era a te rivolto. La nostra cara
Milena è fortemente abbattuta per un dolore ad un dente. Essa si lagna di uno
che ci dole, mentre ne ha guasti quattro. L'ho portata dal dottore, però non ci
vuole mettere mano perché è troppo piccina. Poco fa piangeva e diceva: Quando
viene papà, così me li fa guarì?! Questa notte ha dormito un pochetto e
appena svegliatasi mi ha detto: Mamma, ho camminato tanto e sono arrivata
alla guerra, ho cercato papà, e non ci stava, che è venuto? Ci fai proprio
morir d'aspetto, sa?!... Il 21 riparte Ceccarelli, ed io sono dispiacente assai
perché non posso farti pervenire nulla...
21 febbraio
Peppino mio del cuore,
Ieri ebbi la tua cara del 16 e ti rispondo a mezzo di Ceccarelli. Non puoi
credere quanto io sia dispiacente perché non posso nulla mandarti, però quando
tra poco vado da Vincenzino a consegnare la presente, vedo se per piacere ti porta
un piccolo involtino. Oggi ho veduto uno di quelli di Casamari, si chiama
Titta, e da questo ho saputo che tu stai ancora aggregato alla sussistenza, e
cioè stata facendo una strada. Come mai! a te ti trattano sotto le armi proprio
come uno di più infimi...Non hai proprio saputo farti valere quello che sei, il
mio ideale sarebbe stato saperti in un uffico. Povero, Peppino mio, chissà
quanto devi soffrire e faticare. Senti, amore mio, qui della guerra si parla
male assai, e niente meno, si dice che siamo al principio: nel vero senso della
parola. Come fare!...la vita non si può tirare più innanzi. Chi non ha niente
in casa, e deve stare con quella poco razione che spesse volte manca; la fame
la batte brutta. Anzi io, dovessi dire il vero ancora non ho sofferto proprio
niente, e grazie a Dio e alla mia mente che prevede a lungo, ancora sono
provvista di tutto. Adesso tengo un batticuore che non si spiccia più. C'è una
commissione del governo che ogni tanto alla sconsiderata va a requisire una
casa, e porta via tutto ciò che trova di alimentare. La requisizione è fatta in
modo che guardano perfino nei bauli, nei comò, nelle cantine. Io tengo una
buona quarta di farina di grano, ed anche un po' di fiore. Sto sempre agitata
perché dubito che da un momento all'altro, mi venga questa sorpresa a casa.
Concetta mi ha consigliata di metterla dentro quella credenza che è nella mia
stanza e davanti metterci un credenzone acciò nulla possa trapelare. Però c'é
questo: non è da fidarsi a chiamare nessuno per farsi aiutare a fare questa
faccenda perché il governo ha messo un regalo del 50 per cento, sulla merce che
si trova, a chi fa esattamente la spia. per questo non mi posso fidare di
nessuno, e se ci danno tempo, questa faccenda la faremo con te. Ecco che
razione ci danno: grammi 700 di riso e chilo uno di pasta al mese, per ogni
persona, una libra di pane al giorno, oppure che vuole la farina 5 libre la
settimana. Però il più delle volte la roba non c'è, Per Veroli è una continua
fiera, e certe volte c'è d'aver paura...
24 febbraio
Peppino caro, Ieri
ebbi la tua cara cartolina in data del 18, recantimi i dolci e affettuosi
augurii per il mio onomastico. Ti ringrazio di cuore che è traboccante
d'affetto per te. La più bella speranza per noi sarebbe almeno di passare la
festa del tuo onomastico insieme, e si fosse possibile Pasqua che in quest'anno
cade il 31 marzo. Cerca almeno di passare quest'epoca in famiglia. E' arrivato
Ceccarelli? Qui oggi tira un vento che sembra voglia buttar tutto giù...
26 febbraio
Peppino adorato, Ieri
sera ebbi la tua cara e gradita lettera del 20 in cui vi erano accluse le due
polizze che tu hai voluto rimettermi. Non potresti mai immaginare quale cattiva
impressione hanno prodotto in me queste polizze. Questo denaro, è una cosa vaga,
mi sembra, e riscuoterlo dopo tanti anni...invece,se si potesse, vorrei versare
io all'istante la somma di £ 2000 purché mi fosse concesso che tu presto
potessi tornare per sempre a casa. Ti confesso che non ho capito nulla di
quanto esse dicono, però neanche voglio saperle, solo dico che sarebbe ora che
vi dessero il cambio, sono ormai 33 mesi che sei in zona di guerra e
basterebbe; non ti pare? Ieri stesso nella mattina ti scrissi, facendoti noto
le mie idee; che sono uguali alle tue, ossia, spero di fare con te la Pasqua, e
il giorno del tuo onomastico. Ebbene, auguriamoci che sia così, e che mai più
tu debba ritornare in cotesti posti. Oggi è venuto a Veroli quell'altro di
Casamari e con il suo cugino Titta è stato alla casa di Pasquetta a fare una cresima,
hanno fatto una baldoria che te lo possa dire Dio. Ma Ceccarelli quando è
arrivato costì? Oggi è andato il maresciallo alla casa per vedere se era
partito, peché ci era giunto un telegramma dal vostro reparto. Se sapessi, la
moglie di Jano è angustiata orribilmente perché il marito gli ha scritto che
per fare le polizze non si ricordava il cognome della moglie. E Fischia come le
ha fatte? Vengono da me e mi infastidiscono, vorrebbero sapere di sotterfugi
come la pensano i loro uomini, però io non ti dico mai niente per non darti
fastidio...
28 febbraio
Peppino mio caro, E'
da poco che ho avuto la tu cara franchigia del 25. Tu soffri nel sapere che la
nostra Milena ha il dolore di denti, anzi ne ha quattro guasti, però son
diversi giorni che non si lagna. Adesso come ti ho scritto la nostra piccina ha
fatto ritorno a scuola, ci va tanto contenta, e sembra che stia ancora meglio.
Ma se la vedessi, Peppino mio, quant'è bellina?! Lo sai? Con l'anno venturo fa
la prima elementare, e prende tre lezioni di musica la settimana. Se Dio mi da
vita, e con la speranza che presto finisce questa guerra, e che Dio t'aiuta,
alla nostra Milena ci vorremo dare una bella professione. Non ti pare? Non sei
della mia idea?! Milena è intelligentissima e bisogna coltivarla, essa ci farà
onore. Però tu non ti allarmare tanto quando ti dico che Milena sta poco bene
perché, quando un girono si sente male diventa uno straccio, ma poi subito si
rimette. Domenica 25 febbraio la fotografarono, e qui te la rimetto per farti
vedere come sta. A me pure mi vogliono fare la fotografia, però ancora non ho
accettato, voglio prima il tuo consenso, oppure sarei contenta di aspettare che
vieni tu, così ce la faremo insieme. Va bene così? Non ti angustiare, perché
devi sapere che io ti voglio un bene grande; e il mio amore per te ingigantisce
ogni giorno di più. Ora mi sembrano mille anni che non t'ho visto, e non vedo
l'ora...