giovedì 6 novembre 2014

Cronologia fotografica e illustrata della Prima Guerra Mondiale 1915 gennaio febbraio marzo

Le Miroir, N°62, 1915


La fotografia con cui apriamo questi primi tre mesi di guerra del 1915 mostra una trincea in cui dal fango spunta un braccio di un uomo ucciso in combattimenti precedenti. E' tratta da Le Miroir, la rivista francese che in seguito, e in particolare nel '15, mostrerà foto molto cruente. Questa fotografia non è un artificio e anche se è forte  un intervento di ritocco, la vita nelle trincee era proprio così. Soldati dovevano convivere con corpi in putrefazione che spuntavano dal terreno sconvolto. La guerra di movimento è finita con il delinearsi del fronte occidentale che va dal confine svizzero - francese alle coste dell'Atlantico. All'est le cose si svolgono diversamente: avanzate, ritirate, battaglie devastanti e un continuo indebolimento dei russi e degli austroungarici. Tutti i generali e gli uomini politici dei paesi in guerra, osservano lo scenario e sperano di trovare una via d'uscita. Il conflitto non è breve come previsto, ma nessuno a questo punto vuole cedere. Cosa fare? Come coinvolgere le nazioni che per il momento sono neutrali, ad entrare in guerra? Dove concentrare il massimo sforzo per sbloccare la situazione? Sono domande a cui dare risposte non è facile. Vedremo, nello scorrere degli avvenimenti, come furono date delle risposte ad una situazione che coinvolgeva milioni di uomini.
8 gennaio - 5 febbraio
Offensiva francese sul Fronte Occidentale presso il Canale di La Bassée e Soissons
Le Miroir,  N° 63, 1915


Iniziano le offensive sul Fronte Occidentale per sbloccare la situazione e aprire un varco nello schieramento tedesco. I tedeschi hanno occupato la parte della Francia del nord-est, ricca di miniere e impianti industriali. E' naturale che i francesi intendano ricacciare indietro i tedeschi, ma sono sforzi e sacrifici destinati al fallimento. La strategia offensiva s'infrange contro la potenza dei cannoni e delle mitragliatrici che ormai condiziona l'andamento della guerra.
24 gennaio
Battaglia navale nel Mare del Nord, a Dogger Bank. L'incrociatore tedesco Blucher è affondato dai britannici.
L'incrociatore tedesco Blucher si sta capovolgendo, da The Great War, 1915


Questa è una fotografia molto drammatica e che introduce una novità nel reportage di guerra: non si racconta a posteriori un avvenimento bellico, ma è fotografato mentre sta avvenendo. E' un passaggio culturale importante perché da immagini come queste, la gente inizia a vedere cosa vivono i combattenti. I marinai tedeschi tentano di mettersi in salvo salendo sulla chiglia della nave che rapidamente cola a picco trascinandoli nei flutti. Le sconfitte tedesche sul mare in questi mesi di guerra, convincono gli ammiragli a non sfidare le navi dell'impero britannico. La vera e unica battaglia navale della guerra, quella dello Jutland, avverrà nell'estate del 1916 e si concluderà con una mezza vittoria degli inglesi. Nonostante ciò il mare diventa un teatro di guerra molto importane.
4 - 27 febbraio
I tedeschi sconfiggono nuovamente i russi nella Battaglia dei Laghi Masuri.
La regione dei Laghi Masuri in un illustrazione da The Great War, 1915


Una nuova e devastante sconfitta per l'esercito dello Zar Nicola II. Nell'illustrazione vediamo la zona dei Laghi Masuri, un vasto territorio in cui i tedeschi circondano i russi e li fanno a pezzi. Nonostante queste sconfitte, ricordiamo quella precedente di Tannenberg, l'esercito russo resisterà ancora due anni conseguendo anche notevoli successi sugli austro-ungarici. Le cause della debolezza dei russi nei confronti dei tedeschi non vanno ricercate solo nell'inferiorità degli armamenti, ma anche nell'incapacità dei vari generali, simili un po' ai signori della guerra di tradizione orientale, a darsi un coordinamento efficace. Raccontare la guerra all'est non è facile e a prima vista appare un caos di battaglie, in un fronte mobile in cui i morti si contano a milioni. E' una violenza senza limiti che coinvolge l'Europa Orientale e che si protrarrà anche dopo la fine della Grande Guerra.
18 febbraio
La Germania proclama la guerra sottomarina indiscriminata contro la Gran Bretagna.
Sommergibili tedeschi, da The Great War, 1915


In queste fotografie pubblicate in Inghilterra, vediamo l'arma che domina la guerra sul mare non solo dal punto di vista militare, ma anche politico. I tedeschi usano i sommergibili per interrompere i rifornimenti alle nazioni dell'Intesa da parte delle nazioni neutrali e in primo luogo dagli Stati Uniti d'America. L'affondamento di navi con a bordo passeggeri  e quindi la morte dei civili, alimenta l'astio per la Germania con conseguenze che in seguito si riveleranno molto importanti.
19 febbraio
Iniziano le operazioni nei Dardanelli, la flotta anglo - francese  bombarda i forti.
Le Miroir, N° 68, 1915


Una delle soluzioni per sbloccare la guerra è attaccare la Turchia, occupare Istambul e proseguire la marcia nei Balcani per mettere fuori gioco l'Austria-Ungheria e quindi la Germania. In questo modo si potrebbero aiutare i russi, consentendo ai rifornimenti di raggiungere il Mar Nero. E' un'idea interessante che matura negli alti comandi britannici ed è sostenuta da uomini del calibro di Winston Churchill. Ma per attuare una strategia di questo tipo ci vogliono convinzione e risorse, cosa che nella spedizione di Gallipoli non ci saranno. Inoltre, e grave errore, i turchi vengono sottovalutati come combattenti. Per il momento, le immagini mostrano piantine e fotografie di luoghi esotici. La posta in gioco per francesi e inglesi è la spartizione dell'Impero Ottomano e i russi sono i primi a guardare con diffidenza il progetto di mettere le mani su Istambul.
10 marzo
Offensiva Britannica sul Fronte Occidentale a Neuve Chapelle.
Il villaggio di Neuve Chapelle distrutto dai bombardamenti britannici, da The Great War, 1915


Ancora un'offensiva, questa volta da parte dei britannici che tentano di sfondare il fronte in direzione di Lilla e alleggerire la pressione tedesca sulla linea che si è attestata attorno alla città belga di Ypres. Il comando è affidato a Sir Douglas Haig, l'uomo che diventerà comandate in capo dell'esercito britannico in Europa. Il tentativo non riesce, vengono occupati due chilometri quadrati di territorio in mano ai tedeschi che riescono a conservare la cresta di Vimy, posizione importante in un territorio prevalentemente pianeggiante.
11 marzo
La Gran Bretagna inizia il blocco navale nei confronti dalla Germania.
Le Miroir, N° 69, 1915


La risposta britannica alla guerra sottomarina dei tedeschi è il blocco navale. Si punta alla riduzione alla fame i popoli delgi Imperi Centrali. E' un gesto che i tedeschi paragonano alla strage di civili annegati con il siluramento di navi commerciali e transatlantici come il Lusitania. Il blocco navale, attuato con la deposizione di un'impressionante linea di mine, avrà effetti che nel lungo termine produrranno fame e miseria tra i tedeschi e quindi un indebolimento del loro fronte interno.
18 marzo
L'attacco navale anglo - francese ai Dardanelli fallisce.
L'incrociatore britannico Irresistible sta per affondare, The Great War 1915


Le mine erano state posizionate anche dai tedeschi e dai turchi nei Dardanelli ed hanno un loro effetto. Diverse navi francesi e britanniche che dovevano spianare la strada all'offensiva di terra, colano a picco. Il contingente australiano sbarca sulla penisola di Gallipoli e inizia così un'altra guerra di posizione con gli attaccanti inchiodati alle spiagge e i turchi dall'alto che li bersagliano con mitragliatrici tedesche. I turchi combattono con valore e sono comandati dal futuro Ataturk, Mustafà Kemal.
27 marzo
La fortezza di Przemysl, nella Polonia austriaca, viene occupata dai russi dopo un lungo assedio.
Le Miroir, N° 74, 1915



In questo servizio fotografico un successo dell'Intesa nel 1915. I russi occupano la città di Przemysl e la sua fortezza dopo un assedio che dura da mesi. L'avvenimento ha una certa risonanza, ma non produce grandi risultati. Nonostante questo successo dei russi, le cose ad est volgeranno sempre più a favore dei tedeschi.

sabato 13 settembre 2014

La Grande Guerra sul Fronte Occidentale in una Guida Michelin del 1928. Les Eparges 1915


Guida Michelin "Verdun-Argonne-Metz" 1928
I conflitti europei che avevano preceduto lo scoppio della Prima Guerra Mondiale non avevano visto, negli anni successivi alla fine delle ostilità, un vero e proprio turismo di guerra. Negli anni 20 dello scorso secolo gli europei andarono a visitare i luoghi in cui i soldati avevano combattuto ed erano morti. Fu un processo che iniziò già durante le ostilità nelle zone che erano accessibili ai civili e continuò quando fu evidente l'enormità delle perdite degli eserciti in lotta. Nacquero allora le guide per visitare i campi di battaglia, a pubblicarle furono case editrici che già in precedenza avevano sperimentato la popolarità di manuali costruiti ad hoc per i turisti e viaggiatori, ad esempio in Italia il Touring Club.
Guida Michelin "Verdun-Argonne-Metz" 1928. Il cratere di una mina nei pressi di Verdun, la vegetazione prova a ricrescere.
In Francia c'era stato il Fronte Occidentale dove erano morti milioni di uomini e i territori erano stati devastati dalla guerra; la società produttrice di pneumatici Michelin iniziò allora la pubblicazione di guide apposite per chi voleva visitare i luoghi della Prima Guerra Mondiale e i cimiteri di guerra. Si trattò di un'operazione tesa ad incrementare il turismo in regioni sprofondate nella miseria e segnate dalle distruzioni e a fornire un'immagine della guerra in cui si univano storia e voglia di rendersi conto di ciò che era accaduto. Insieme a questo si dava conto delle opere che edificavano il culto della memoria: i monumenti e i grandi sacrari. Opere che ancora oggi restano un modo di conoscere la guerra.
Pagine iniziali della guida, a sinistra il diploma d'onore per i sottoscrittori dell'Ossario di Douaumont con un'illustrazione di Georges Scott, il pittore che aveva lavorato per la rivista L'Illustration con numerose ricostruzioni pittoriche della guerra.


Illustrazione di Georges Scott
La guida Michelin che proponiamo fu pubblicata nel 1928 e riguarda la battaglia di Verdun e i luoghi nelle vicinanze della città in cui già dal 1914 si svolsero durissimi combattimenti che costarono la vita, nei due campi avversi, a migliaia di uomini.
Nella pagina di apertura in cui si annuncia la costruzione di una grande opera per ricordare i difensori di Verdun, possiamo leggere:
"Sul campo di battaglia di Verdun milioni di uomini si sono combattuti in un duello di giganti; 400.000 soldati francesi sono morti su un fronte di 20 chilometri. Un'opera si è costituita allo scopo di erigere un Ossario al centro del campo di battaglia, su un punto culminante da cui l'occhio potrà abbracciarlo interamente. Il luogo è strato scelto tra il forte di Douaumont e la fortificazione di Thiaumont. Il comitato è presieduto dal Maresciallo Foch, Raymond Poincarré e Sua Eminenza il Cardinale Dubois."
La guida pubblica 4 fotografie dell'Ossario già in fase di avanzata costruzione.
Guida Michelin 1928, l'Ossario di Douaumont.
In questo post parleremo di un altro luogo, non molto distante da Verdun, in cui si combatté in modo feroce all'inizio del 1915 e che poi fu conquistato interamente solo nel 1918 dai soldati dell'esercito americano. Gli USA erano intervenuti nella Prima Guerra Mondiale nel 1917. Les Eparges era una collina non molto alta da cui si poteva dominare la pianura circostante e soprattutto il territorio ad est di Verdun. Noi l'abbiamo visitato con negli occhi le immagini pubblicate  dalla guida Michelin del 1928 che ci hanno permesso di capire (solo in parte) cosa avvenne sui fianchi di questa collina. Oggi il visitatore è accolto da un monumento composto da una massa teschi e  mani scheletrite che cercano di aggrapparsi alla terra per salire più in alto. Las vegetazione e il boschi sono ricresciuti, ma nel 19128 questo luogo conservava la desolazione e la desertificazione prodotte dalla guerra.
Monumento ai caduti di Les Eparges, fotografia di Stefano Viaggio. Agosto 2014


 
Particolare del monumento, fotografia di Stefano Viaggio. Agosto 2014
Dalla Guida Michelin "Verdun-Argonne-Metz. Une guide, un panorama, un histoire" edita nel 1928, pagine 129-138 (traduzione dal francese dell'autore)
"Lo sperone di Les Eparges, lungo 1400 metri e alto 346, domina la pianura della Woevre. I fianchi sono scoscesi e scivolosi; alcune sorgenti emergono dal terreno e i ruscelli scorrono lungo i versanti. E' veramente, come la chiamano, una "montagna di fango". Osservatorio importante, permette, a chi lo possiede, di dominare il paesaggio circostante.
Guida Michelin. Piantina di Les Eparges con l'itinerario della visita tratteggiato.
"Chi domina Les Eparges ha tutte le strade sotto il suo fuoco.".
I tedeschi l'avevano conquistato il 21 settembre 1914 e l'avevano fortificato con diverse linee di trincee tra la cime e i valloni; in alcuni punti cinque linee di fuoco si sovrapponevano le une alle altre; tutto lo sperone si era trasformato in una fortezza munita a est e a ovest da due bastioni.
I francesi occupavano, a nord, l'altura di Montgirmont e il villaggio di Eparges, a 600 metri dalle trincee tedesche.
E' dalla parte ovest dello sperone (punto C) che, dalla fine di ottobre,  i francesi cominciarono l'attacco, passo dopo passo, a forza di zappa e nello stesso tempo s'infiltravano nei boschi che coprono i fianchi dei burroni. In febbraio iniziano una serie di attacchi quotidiani che terminano solo all'inizio di aprile, il 17 febbraio dopo l'esplosione di una mina, i francesi penetrano nella prima linea avversaria.
Febbraio 1915, trincea francese davanti al punto C.
"Attacchi e contrattacchi durano per cinque giorni e il colonnello Becquel è mortalmente colpito alla testa delle sue truppe. I francesi conquistano tutto il bastione ovest e cominciano ad avanzare verso quello est. Dal 13 al 21 marzo riprendono l'offensiva e conquistano la prima linea nemica."
Febbraio 1915, esplosione davanti a una trincea di prima linea.
"Il 27 marzo un battaglione di chasseurs fa un salto in avanti che lo avvicina alla cima. Il 5 aprile inizia l'ultimo grande attacco che la 12° divisione continua giorno e notte sino al 9. La pioggia e il suolo fangoso sembrano per il momento vanificare tutti gli sforzi. Una parte della cima viene comunque occupata, ma i bombardamenti che polverizzano interi ranghi e un contrattacco in massa, lanciato il 6 alle 4 e 30 del mattino, fa perdere lo slancio della prima avanzata. Nello stesso giorno del 6 e nella notte tra il 6 e il 7, malgrado la pioggia che continua a cadere, tutte le trincee sono riconquistate passo dopo passo: vengono catturati 100 prigionieri tra cui molti ufficiali."
Febbraio 1915, una trincea tedesca occupata dai francesi.
"L'8 la cima e la cresta ovest sono solidamente occupati e a mezzanotte, dopo 15 ore di combattimenti furiosi quasi l'intera cresta appartiene ai francesi. Il giorno 9 occorrono 14 ore per mettere in linea nuove truppe sotto raffiche di vento e pioggia che accecano. L'attacco riprende alle 15, il suolo e cosparso da fosse profonde in cui gli uomini vengono addirittura inghiottiti. Finalmente i francesi conservano il bastione ovest (punto C) e si fermano davanti alla parte est (punto X)."
Cratere di mina all'estremità dello sperone di Les Eparges, punto X.
"Alla fine del 1915 e nel 1916 la lotta continuerà, seppure meno feroce. Il racconto dell'esplosione di una mina tedesca, il 19 ottobre del 1916, fatto da un aspirant del 74° reggimento di fanteria, ne rievoca tutta la dimensione tragica."
-Avevo recuperato alla vigilia tra il punto X e il punto C una sezione del 129°. La mia nottata era stata impegnata a ispezionare le postazioni e a stabilire i collegamenti. La mattina, rientrato nel mio rifugio, un segmento di ascolto di mina discendeva obliquamente su una quindicina di metri. Tutto era calmo e sembrava che da due giorni il nemico non lavorasse più al suo fornello di mina. Saremmo saltati in aria? Nessuno poteva saperlo. Verso le 16 udimmo, chiaramente, alcune esplosioni. -I boches lavorano, non è per oggi.- Nello stesso tempo udimmo un'esplosione formidabile: il nostro riparo bascula, poi ricade come se un Ercole l'avesse sollevato di diversi metri e l'avesse lasciato cadere bruscamente. Siamo gettati l'uno sull'altro nell'oscurità. Sentiamo delle grida, qualcuno è ferito. Accendiamo una candela, liberiamo il compagno che fortunatamente non si è fatto niente. -Avanti ragazzi, con le granate, usciamo allo scoperto!-
Les Eparges in una fotografia aerea, è visibile la linea dei crateri.
-Uscire...L'entrata è ostruita sotto almeno tre metri, per di più un ruscello d'acqua si è aperto sulla parte superiore del rifugio. Senza perdere tempo ci mettiamo al lavoro. Per superare la frana è necessario scivolare vicino il ruscello, solo un uomo alla vota può lavorare. Passano una, due ore, due secoli...L'acqua sale, manca l'aria. Rinuncio a descrivere l'angoscia di un uomo che sente arrivare la fine, che la vede venire, si rende conto che non la può sfuggire. Dopo tre ore dall'esplosione della mina l'acqua sta raggiungendo i nostri piedi, respiriamo con fatica. Sembra che tutto ruoti su se stesso.
Improvvisamente un grido -Mio aspirante ecco la luce!-
L'uomo che sta lavorando è riuscito a fare un buco nel fango servendosi della canna di un fucile. E' finita! Tutti sentono di rivivere. Iniziamo a respirare più liberamente. Le candele bruciano di nuovo. Dopo mezz'ora usciamo da questo inferno. Era ora! Dove siamo? Nel settore nemico? Tra i nostri? Cosa è accaduto in quattro ore? Cosa sono diventate le mie postazioni? Indico agli uomini la direzione delle nostre linee e cerco di ritrovare il mio mondo. Ma tutto è completamente cambiato.-
Monumento a Les Eparges in ricordo dei caduti della XII° Divisione francese. Nel 19128 il paesaggio si presentava così, oggi attorno al monumento la vegetazione è ricresciuta.
-Per una mezz'ora cerco nelle tenebre...Niente. All'improvviso mi sembra di vedere due ombre, mi faccio riconoscere, gli uomini si allontanato e inviano un segnale luminoso nella mia direzione. E' tedesco. Ritorno indietro e arrivo al posto di comando del battaglione, al Bois Joli. Ero stato considerato disperso. Della mia sezione nessuno ha notizie. Risalgo e trovo un caporale e due uomini, erano in linea al momento dell'esplosione. Per due ore hanno impedito alle pattuglie nemiche di occupare il terreno. Sono i soli sopravvissuti.-
Trincea francese durante un bombardamento.
Oggi, all'inizio del percorso di visita, un pannello informativo racconta la storia di Les Eparges e cita la lettera di un soldato a sua moglie in cui descrive ciò che ha visto e vissuto: "Non puoi sapere cosa l'uomo può fare con un altro uomo. Da cinque giorni le mie scarpe sono grasse per i cervelli umani che calpesto, rompo i toraci, incontro dei resti." A Les Eparges, tra morti e feriti nei due campi avversi, si contano circa 100.000 uomini.
Les Eparges, pannello informativo per i visitatori


   

lunedì 11 agosto 2014

I cannoni della Somme Seconda parte


Le Miroir, luglio 1916, trincea tedesca fotografata dopo l'attacco anglo-francese del 1 luglio 1916
L'effetto di un bombardamento sull'uomo
Una testimonianza di Edlef Koppen.
L'offensiva anglo-francese sulla Somme del 1 luglio 1916 fu preceduta da un bombardamento che durò una settimana e che doveva spianare la strada all'attacco della fanteria. Questo obbiettivo fallì e la battaglia si ridusse ad un massacro che durò per tutta l'estate; i caduti, da entrambe le parti, sono stati valutati attorno ad 1.400.000 uomini. Ma cosa avviene durante un bombardamento e il soldato non può abbandonare le proprie posizioni?
Le Miroir, luglio 1916: un posto di osservazione tedesco distrutto
Lo scrittore tedesco e autore di trasmissioni radiofoniche Edlef Koppen, partecipò alla grande guerra dal 1914 sino al 1918 in qualità di artigliere; più volte ferito fu, verso la fine della guerra, internato in un manicomio militare per essersi rifiutato di eseguire un ordine che avrebbe provocato la morte dei suoi uomini. Nel 1930 Koppen pubblicò il romanzo Bollettino di guerra in cui si raccontano le vicende del giovane Adolf Reisiger che si trova immerso nell'universo della guerra. Questo romanzo chiaramente autobiografico è uno dei più importanti esempi della letteratura di guerra ed è scritto nello stile moderno in cui si mescolano le vicende del soldato Reisiger a fatti di cronaca, comunicati dei comandi e articoli di giornali. Per il suo contenuto altamente antimilitaristico e pacifista Bollettino di guerra fu proibito dalla censura nazista e Koppen morì nel 1939 di tubercolosi, provocata anche dalle ferite subite nel corso della guerra. Abbiamo pensato di accompagnare alcune fotografie pubblicate dalla rivista francese Le Miroir nelle settimane seguenti l'attacco del 1 luglio del 1916 a un breve estratto del romanzo Bollettino di guerra, in cui si descrivono i momenti di un bombardamento notturno sulle linee tedesche subito da Koppen e dai suoi compagni. A tutti coloro che voglio capire cosa fu l'esperienza dei soldati nel corso della Prima Guerra Mondiale, raccomandiamo la lettura di Bollettino di guerra di Edlef Koppen.    

"...Il nemico sta bombardando. S'innalzano dei razzi luminosi, su tutto l'orizzonte razzi luminosi, razzi rosso fragola. Ordine del capitano Siebert, trasmesso dalla linea telefonica umana al tenente Rossdorf: -Batteria a fuoco rapido, un pezzo a mille, un pezzo a ottocento metri.- Il messaggio ha bisogno di molto tempo per giungere alla batteria. Reisiger guarda all'indietro, aspetta, aspetta, aspetta. - Grazie a Dio, la batteria fa fuoco. Si levano razzi luminosi, fino dove il cannocchiale da campo riesce a ruotare: razzi rosso fragola. Va bene. La batteria sta facendo fuoco..."
Le Miroir, agosto 1916
"...Il nemico sta bombardando. Anche così, con due pezzi, la batteria lavora in maniera eccellente. Una volta che il capitano sbircia all'indietro, le fiamme delle bocche da fuoco lo abbagliano.. Favoloso, che due pezzi riescano ancora a raggiungere una simile rapidità.
-Così, Reisiger, ora guardi lei attraverso il cannocchiale. Io riposo un attimo. é proprio un inferno qui, non è vero?-
In quel momento un uomo della linea telefonica umana si precipita nell'osservatorio: - Messaggio del tenente Rossdorf: la batteria ha ormai soltanto un pezzo. Il pezzo esterno destro è stato centrato. Capopezzo e artiglieri sono morti.- Il tenente chiede se può sgombrare la postazione. Dice che il terzo pezzo può tranquillamente restare dov'è. Si potrebbe recuperarlo domattina. E chiede se non può tornare indietro anche il signor capitano-.
In quel mentre un secondo uomo della linea telefonica umana si precipita nell'osservatorio, grida:-Il tenente Rossdorf è appena caduto, manda a dire il sottufficiale Schulz. Sono vivi...-
Il posto d'osservazione s'illumina, s'inarca. Il capitano e Reisiger vengono schiacciati a terra. Quando si alzano di nuovo i due uomini della staffetta sono dietro di loro, morti. Ora è la fine. Arriverà ancora un terzo messaggio?..."
Le Miroir, luglio 1916
"...Il nemico sta bombardando. E' chiaro come se fosse giorno. Ciò dipende dal fatto che nelle immediate vicinanze del posto d'osservazione si levano ininterrottamente altre fiammate. Si, davvero sta arrivando qualcuno. Reisiger afferra il capitano per una manica. Con un muggito selvaggio, disumano, animalesco  un uomo corre attraverso il fuoco a tappeto. Spinge i morti di lato. Si leva una fiammata. Reisiger vede il volto di Winkelmann, bianco come al neve. Lo conosce benissimo. Per sette ore la notte prima era stato davanti al suo. E' stralunato. Winkelmann si butta in avanti. lampeggia. Si vede che Wikelmann è tutto sbrindellato, da capo a piedi. L'uniforme sventola sui lati, il petto è nudo, la pancia è squarciata, tra le mani regge le sue viscere. Grida, e grida. Reisiger urla verso di lui: -Winkelmann-Karl!- Uno squarcio di luce. Winkelmann inciampa. Cade direttamente sul fondo del posto di osservazione, sopra a Reisiger. Sopra a Reisiger si rovescia la sua pancia calda. Questi sente che il capitano sta dicendo qualcosa. Il nemico sta bombardando..."
Da "Bollettino di guerra" di Edlef Koppen, pagg. 262-263, Edizioni Oscar Mondadori, marzo 2008.
Le Miroir, luglio 1916.
Nella didascalia che accompagna questa fotografia leggiamo:
"Il nostro attacco sul fronte della Somme del 1° luglio ci aveva portati davanti a Estrées, a sud di Fay e, tre giorni più tardi, le nostre truppe consolidando le posizioni conquistate, conquistarono questo villaggio e nello stesso tempo quello di Belloy. La preparazione di artiglieria era stata così completa  che le linee tedesche sembravano distrutte da un terremoto. Ci si può rendere conto di ciò da queste fotografie con dei cannoni tedeschi interamente distrutti nel corso del bombardamento."

Il commento alla fotografia è chiaramente consolatorio: l'offensiva della Somme che doveva mettere fine alla guerra o avviarne la sua conclusione, si risolse in un ennesimo fallimento.  

venerdì 11 luglio 2014

Artigianato di trincea album uno



Pipa    marca Clébo  
Incisione: Douai  Nieuport  Ramscapelle
Proprietario: Ch. VERCRUYSSE
Incisione: due bocche di cannone incrociate
Data: 1914 – 1915



Pipa Incisione: campagne 1914-15
Iniziali (?)  S D





Tagliacarte in rame   
Impugnatura : cintura di contenimento di obice
appiattita
Dimensioni: 20 cm
Incisione sulla lama : 
souvenir du poste souverain 
sept. – oct. 1915



Tagliacarte in rame   
Impugnatura:  cintura di contenimento di obice
appiattita
Dimensioni:     cm 24 ca
Incisione sulla lama:  
CHAMPAGNE
 1914-17
 Iniziali:  H B



Rettangolo in stoffa ricamato – punto croc
Bandiera francese e belga
Dimensioni :     8.5 x 5.5 cm





Tagliacarte  Impugnatura: scheggia di granata appiattita
Incisioni sulla lama: (da sin. verso ds) motivi floreali/
Liège 1914 / profilo di case e campanili /  forte con un        
cannone che spara / profilo di leone in primo piano
Fra lama e  impugnatura: 
souvenir de guerre
1914 – 1916
Proprietario : Dogl …….. ?
Sull’impugnatura:  motivo floreale



Accendisigari fabbricazione industriale  Made in Austria
Incisioni: Pris à un Boche tué    / 9 / 1914
Incisioni sul coperchio :  14  Alpins ?
Altro lato : Pilleton ? Pierre 1914 - 15





Tagliacarte Impugnatura: scheggia di granata 
Fra lama e impugnatura: croce tedesca
Dimensioni: 18 cm 


giovedì 26 giugno 2014

I cannoni della Somme Prima parte


Cannoni britannici sulla Somme in azione nel corso del bombardamento che precedette l'offensiva dell'estate del 1916. Le Miroir N° 132.
La fotografia della Prima Guerra Mondiale registra un aspetto interessante: nel 1916 si svolsero sul fronte occidentale due battaglie che causarono più di due milioni di caduti e che iniziarono nello stesso modo.
Le battaglie di Verdun (inizio 21 febbraio 1916) e della Somme (inizio 1 luglio 1916) furono precedute da violenti bombardamenti di artiglieria che avevano il compito di spianare la strada alla fanteria, con l'obbiettivo di spezzare il fronte avversario e porre fine alla guerra di posizione per avviare il conflitto ad una soluzione.
A Verdun l'artiglieria tedesca lanciò un attacco violentissimo della durata di alcune ore in cui venne gettata sul campo tutta la forza industriale della Germania rappresentata, in questo caso, dalla moderna artiglieria.
Sulla Somme il bombardamento inglese, di eguale potenza a quelle tedesco di Verdun e che precedette l'assalto della fanteria, al contrario durò una settimana.
In entrambi i casi l'effetto dei nuovi e potenti cannoni si rivelò inefficace: il risultato di queste battaglie che qualche storico ha definito come guerre nella guerra, non portò allo sfondamento del fronte e alla fine della guerra.
Il racconto fotografico dei due avvenimenti fu visto dai contemporanei in modo assolutamente diverso.
Dei cannoni tedeschi che spararono sulla linea francese in difesa di Verdun fotograficamente non c'é traccia, quelli inglesi al contrario sono diventati una delle icone fotografiche della Prima Guerra Mondiale.
Cannone di grosso calibro montato su rotaia. Fotografia tratta dal libro di John Buchan, "La Bataille de la Somme", pubblicato nel 1916.
[J. Buchan fu uomo politico, scrittore di romanzi di spionaggio e storici; autore del celebre giallo "I 39 scalini", Buchan dopo la guerra divenne governatore del Canada, morì nel 19140.]
Le pubblicazioni che nel 1916 raccontarono la guerra sulla Somme e da cui traiamo le immagini di questo e dei post che seguiranno, sono il libro di J. Buchan "La battaglia della Somme" nella sua versione francese, la rivista francese Le Miroir e quella tedesca Illustrierte Geschichte des Weltkrieges.
Insieme alla fotografia un altro media, il cinema, ebbe un ruolo molto forte nel racconto degli avvenimenti. Nel corso dell'attacco anglo-francese sulla Somme venne realizzato un documentario sulla battaglia che nell'estate del 1916 fu proposto al pubblico britannico destando viva curiosità e grande successo di pubblico.
"The battle of the Somme" può essere considerato il primo lungometraggio  di guerra; era montato con sequenze autentiche e altre ricostruite nelle retrovie e si poneva l'obbiettivo di mostrare ad un'opinione pubblica inquieta ciò che avveniva sul continente europeo.
Nel volumetto La Grande Guerre, edito nella collana Découvertes Gallimard nel 1998 e curato dagli storici Stephane Audoin-Rouzeau e Annette Beker, leggiamo:
"Milioni di spettatori lo videro e il film suscitò un'emozione considerevole in un pubblico desideroso, dopo due anni di guerra, di comprendere meglio l'esperienza del fronte e di ritrovare, può darsi, i volti dei loro cari. Le immagini erano mobilitanti e patriottiche, ma, allo stesso tempo, dure e realiste."
Un soldato britannico fornisce la misura dei proiettili per cannone di grosso calibro. Fotografia tratta dal libro di John Buchan, "La Bataille de la Somme", pubblicato nel 1916. Questa fotografia è ricavata da un fotogramma del film "The battle of the Somme".
La Battaglia della Somme è stata considerata il maggior disastro nella storia militare britannica. Nel corso del primo giorno di attacco morirono circa 20.000 soldati britannici e 40.000 furono feriti o messi fuori combattimento; il bombardamento non era servito a niente e i soldati trovarono i reticolati tedeschi pressoché intatti. I tedeschi approfittarono dello sconvolgimento del terreno prodotto dal bombardamento per piazzare in avanti le mitragliatrici e falciare così la fanteria che avanzava a ranghi serrati, a passo di marcia e con uno zaino sulle spalle  pesante 30 chili.
Esplosione sulle linee tedesche. Fotografia tratta dal libro di John Buchan, "La Bataille de la Somme", pubblicato nel 1916. Anche questa fotografia è ricavata da un fotogramma del film "The battle of the Somme".

Il costo umano dello scontro è stato calcolato in 400.000 uomini dell'Impero Britannico, 500.000 tedeschi e 250.000 francesi. Nonostante il fallimento del piano del comandante in capo dell'esercito britannico Douglas Haig, di rompere il fronte tedesco e avanzare verso il Belgio occupato, la Battaglia della Somme indebolì i tedeschi che si stavano praticamente dissanguando dopo la dura prova di Verdun. Le forze dell'Intesa tra luglio e settembre del 1916, conquistarono circa 12 chilometri di territorio in mano tedesca dal 1914.